The Room Next Door, Tilda Swinton: “La morte non mi spaventa”

“È sempre difficile parlare della morte” ha detto il regista Pedro Almodóvar al pubblico presente all’anteprima mondiale di The Room Next Door, film che vede protagoniste Julianne Moore e Tilda Swinton. Da questa affermazione è partita quella che è stata etichettata come la conferenza stampa più personale, politica ed esistenziale dell’intero Festival del Cinema di Venezia.

The Room Next Door affronta il tema della morte

Il primo film di Almodóvar girato in lingua inglese adatta un capitolo del romanzo What Are You Going Through della newyorkese Sigrid Nunez. Julianne Moore interpreta Ingrid, una scrittrice che accetta di vivere con la sua ex migliore amica Martha (Tilda Swinton) in una casa in mezzo alla foresta durante le settimane prima che a lei, malata terminale di cancro, venga effettuata l’eutanasia.

Un tema molto delicato che, però, a Tilda Swinton non fa affatto paura. “La morte non mi spaventa. So che ci fermiamo. So che il viaggio verso l’accettazione della morte può essere lungo per alcune persone. Sostengo i miei amici durante la ‘transizione’, diciamo.” Tuttavia, per The Room Next Door, hanno “parlato molto della vita”. In realtà, cosa puoi dire della morte? Il film, invece, è “un ritratto dell’autodeterminazione, di qualcuno che prende in mano la morte”. Martha si sottopone ad eutanasia, “un trionfo” nelle parole di Tilda Swinton.

“Martha ha questa idea di avventura, di trasporto. Continua a ripetere, con un po’ di fastidio, che sono in vacanza. È una celebrazione”, Swinton ha così aperto uno spiraglio per l’intervento di Almodóvar, pienamente consapevole di essere una figura di spicco per la sinistra spagnola. “Questo è un film a favore dell’eutanasia”, l’unica soluzione che il personaggio di Martha, una donna che si è fatta da sola, trova per sconfiggere il cancro.

The Room Next Door uscirà nelle sale il 20 dicembre, distribuito da Sony Pictures.