Inter. Due Stelle sul cuore: recensione del film evento

Il film evento che racconta la cavalcata verso il 20° scudetto nerazzurro, diretto da Carlo Sigon, è al cinema dal 19 al 25 settembre.

Le tappe del trionfo, le testimonianze dei suoi protagonisti, l’ascesa incontrastata verso il 20° scudetto e la seconda stella, culminata nello scontro cittadino con i rivali di sempre; Inter. Due stelle sul cuore è il film evento che celebra la vittoria della squadra nerazzurra di Milano della stagione di Seria A 2023-2024, che attraverso interviste, immagini inedite e i racconti di coloro che hanno contribuito in prima persona alla cavalcata gloriosa, ricostruisce il percorso fatto dalla squadra allenata da Simone Inzaghi. Diretto da Carlo Sigon e prodotto da Filmmaster, con la collaborazione di Red Joint Film e Inter Media House, il film viene distribuito da Nexo Studios (con Radio 105 come Radio Partner e con i media partner La Gazzetta dello Sport e Coming Soon) per un’intera settimana, che attende il riversarsi abbondante dei tifosi interisti nelle sale. Oltre alla presenza del manager e dei calciatori, la pellicola vanta la partecipazione di alcune personalità del mondo dello spettacolo, da sempre grandi sostenitrici della squadra, da Ligabue al regista Gabriele Salvatores, da Rose Villain a Matilde Gioli.

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Inter. Due stelle sul cuore: la tappe del trionfo

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Il film passa dai campi di allenamento di Appiano Gentile allo stadio San Siro, prima gremito e poi vuoto, dalle strade di Milano in festa al tetto del Duomo, registrando le testimonianze di quasi tutti i calciatori che durante la stagione hanno contribuito all’ottenimento della tanto agognata seconda stella, disputando un campionato ai limiti della perfezione. Il cammino viene ricostruito per tappe, riportando i tifosi al centro del campo nelle partite che hanno maggiormente determinato il successo finale: dagli scontri diretti contro le avversarie più temute, in cui la squadra meneghina ha saputo continuamente imporsi, incrementando sempre più il vantaggio sulle inseguitrici, ai due crocevia fondamentali contro Verona ed Udinese, con sfide al cardiopalma vinte all’ultimo secondo, per poi concentrarsi in particolare sui due derby con il Milan, il primo ad inizio campionato che, con un roboante 5 a 1, ha subito mostrato all’intera Serie A la straordinaria forza della squadra, il secondo alla fine, quel match atteso per settimane che ha matematicamente posto l’Inter sul tetto d’Italia, dando il via a festeggiamenti che hanno invaso l’intera città di Milano.

Testimonianze

Carlo Sigon cinematographe.it

Mister Inzaghi e squadra fanno da testimoni, non manca quasi nessuno all’appello, e raccontano le emozioni vissute durante tutto l’anno, con retroscena inediti ed immagini che mostrano il dietro le quinte del loro successo. Il capitano Lautaro Martinez svetta sul tetto del Duomo, l’ex Milan Hakan Çalhanoğlu cammina per gli spalti vuoti di una San Siro che ancora sente l’eco delle grida festanti dei tifosi; poi i campi di allenamento con i giocatori che si raccontano, mostrando un lato leggermente più umano rispetto alla solita vetrina da intervista post partita, da Federico Di Marco a Marcus Thuram, dal “francese” Darmian a Nicolò Barella che accenna ad un difficile periodo della sua vita personale.
Oltre ad essi il ricordo, con l’intervento inaspettato dell’ex beniamino Diego Milito che rievoca le glorie di un passato recente e racconta il legame con il suo successore ed amico Lautaro; poi il tifo, quello di fama, con volti noti posti a simboleggiare una fede che trova seguito in tutto il mondo: le emozioni da stadio vissute da Matilde Gioli, i ricordi di infanzia di Gabriele Salvatores – divenuto interista per scelta dopo il trasferimento nella capitale lombarda -, e ancora i confronti con il passato di Ligabue e le speranze future Rose Villain, già proiettata alla prossima stella.

Inter. Due stelle sul cuore: valutazione e conclusione

Inter campione cinematographe.it

Alla presentazione del progetto il regista Carlo Sigon ha parlato delle difficoltà incontrate durante la sua produzione, a partire da quella derivante dalla decisone di realizzare il film in corso d’opera – con l’obbiettivo di distribuirlo il più presto possibile, senza dare il tempo al calcio di ripartire e di aprire un nuovo capitolo – per finire con gli ostacoli dovuti alla mancanza di momenti emozionalmente pregnanti, quei momenti a cui il cammino intrapreso quasi senza intoppi, e la stagione dominata dall’inizio alla fine, non hanno lasciato alcuno spazio. Sono probabilmente queste le principali ragioni che determinano la resa di un film che non rende quanto dovrebbe, che non rispetta le aspettative di una narrazione di grande prospettiva drammaturgica, già solamente per essere un racconto di sport. Il racconto di una vittoria arrivata in maniera leggendaria, senza precedenti – contro i rivali cittadini, anch’essi all’inseguimento dello scudetto numero 20 – che viene però depotenziata da una commistione confusa di testimonianze ed immagini d’archivio, con sequenze montate senza una logica consequenziale e di dubbia utilità – vedi l’intervento di Milito – ed una realizzazione finale che non nasconde di essere il risultato di un lavoro fatto di fretta per esigenze di produzione, un lavoro che poteva certamente esplorare in maniera differente le reazioni dei tifosi e le emozioni dei protagonisti prima e dopo i match, riproposti solamente nella loro consueta rivisitazione da highlights. Il trionfo c’è ma rimane sul campo, inabile a trasferirsi in macchina da presa. Un bel regalo per i tifosi, che ricorderanno con gioia alcuni momenti, ma che non aiuta la trasmissione dalla loro portata cinematografica.

Regia - 2
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 2.5
Sonoro - 2.5
Emozione - 2.5

2.3