Il tempo che ci vuole di Francesca Comencini designato Film della Critica 2024 dal SNCCI
Il tempo che ci vuole, il nuovo film di Francesca Comencini, è stato designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani.
Dopo essere stata presentato solo pochi giorni fa fuori Concorso al Festival di Venezia 2024, Il tempo che ci vuole – il nuovo film di Francesca Comencini con protagonisti Fabrizio Gifuni e Romana Maggiora Vergano – ha ottenuto un importantissimo riconoscimento. Il lungometraggio, atteso nelle sale dal prossimo 26 settembre distribuito da 01 Distribution, è stato designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani.
Il tempo che ci vuole di Francesca Comencini designato Film della Critica 2024 dal SNCCI, la motivazione del premio e la trama del film
Il tempo che ci vuole è il racconto molto personale di momenti vissuti dalla regista con il padre. Un racconto personale che però trova la giusta distanza nel fatto che tra il padre e la figlia c’è sempre il cinema come passione, scelta di vita, modo di stare al mondo. Il cinema come una rete che sottende il racconto dei loro scambi, crea lo spazio dell’immaginazione. “Con il cinema” dice, il padre “si può scappare. Con l’immaginazione”. Le immagini partono dai ricordi e come i ricordi amplificano alcuni segni salienti e ne cancellano altri. Immagini scarne, in cui non c’è quasi niente tranne loro due, e in cui il segno che è presente ha sempre qualcosa di esagerato: se qualcosa è grande è molto grande, se è lontano è molto lontano, se c’è un raggio di luce è molto luminoso, se qualcosa è vicino è molto vicino. Per quel che riguarda i set, invece, molta pienezza, confusione, fretta, molta gente, molto chiasso e anche qui tutto amplificato, in questa eccitazione della vita collettiva che sono i set: qui quelli di Pinocchio, sempre creati in mezzo al nulla, in terreni brulli di campagna.
Il tempo che ci vuole è stato designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani – SNCCI con la seguente motivazione: “Infanzia, adolescenza e prime esperienze di una futura regista viste attraverso il rapporto con un padre tenero e intransigente, Luigi Comencini. Truffaut consigliava di non bruciare i propri ricordi d’infanzia nei primi film. E allora “Il tempo che ci vuole” è anche quello servito a Francesca Comencini per maturare questa toccante autobiografia double face: il padre e la figlia, il pubblico e il privato, la droga e il cinema. Tutto il cinema: di oggi, di ieri, di domani. Infanzia, adolescenza e prime esperienze di una futura regista viste attraverso il rapporto con un padre tenero e intransigente, Luigi Comencini. Truffaut consigliava di non bruciare i propri ricordi d’infanzia nei primi film. E allora “Il tempo che ci vuole” è anche quello servito a Francesca Comencini per maturare questa toccante autobiografia double face: il padre e la figlia, il pubblico e il privato, la droga e il cinema. Tutto il cinema: di oggi, di ieri, di domani“.