Ambra Angiolini e la brutta esperienza della bulimia: “mi ha salvata mia figlia Jolanda”
Ambra Angiolini ha spiegato come, da adolescente, la bulimia sia stata per lei una sorta di rifugio
L’attrice Ambra Angiolini, diventata famosa giovanissima grazie alla televisione, ha rivelato il dolore e la solitudine che hanno accompagnato il disturbo della bulimia di cui ha sofferto, un percorso che è riuscita a superare anche grazie all’amore per sua figlia Jolanda.
Il punto di svolta per Ambra Angiolini è arrivato con la sua prima figlia, Jolanda, avuta da Francesco Renga
Ambra Angiolini ha spiegato come, da adolescente, la bulimia sia stata per lei una sorta di rifugio in cui si riversava la sua difficoltà nel chiedere aiuto. All’età di 15 anni, quando si trovò sotto i riflettori e nel pieno della sua carriera in ascesa, il rapporto con il cibo divenne problematico. La fame e il vomito erano per lei un modo per esprimere il malessere interiore, una forma di autolesionismo. Nonostante i tentativi dei genitori di starle accanto, il suo isolamento sembrava difficile da rompere. Simbolico è il ricordo di sua madre che le lasciava dei messaggi in bagno, nella speranza di farle sentire che, nonostante tutto, era amata incondizionatamente.
Il punto di svolta per Ambra Angiolini è arrivato con la gravidanza della sua prima figlia, Jolanda, avuta dal cantante Francesco Renga. È stata proprio la presenza della bambina a darle la forza di affrontare il disturbo alimentare e a farle trovare un nuovo equilibrio. La maternità, racconta, ha cambiato radicalmente il suo rapporto con il proprio corpo, facendole percepire un benessere inaspettato. È grazie a Jolanda, descritta come una persona sensibile e piena di consapevolezza, che Angiolini ha trovato una nuova serenità. «Mi ha salvato», ammette con emozione, riconoscendo l’importanza del legame con la figlia nel suo percorso di guarigione.
Anche il rapporto con Francesco Renga, con cui ha condiviso undici anni di vita e due figli, è stato significativo per Ambra Angiolini . Nonostante la fine della loro relazione, l’attrice ricorda con affetto la loro storia, segnata da un profondo scambio reciproco di fragilità e difetti. Questa vicinanza ha contribuito a rendere più chiaro il cammino verso la guarigione. Renga, racconta, era “bulimico di sorrisi”, sempre pronto a ridere e ad affrontare la vita con leggerezza, un atteggiamento che rifletteva in parte il bisogno di nascondere la propria debolezza, qualcosa che li ha legati in modo particolare.
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