Trouble: recensione dell’action-comedy Netflix

La recensione del remake che lo svedese Jon Holmberg ha realizzato dal cult del 1988, Gli artisti della truffa. Disponibile dal 3 ottobre 2024 su Netflix.

Quando non si sa che pesci pigliare e le idee scarseggiano, ma bisogna comunque offrire qualcosa ai propri abbonati non c’è altra soluzione se non quella di andare a ripescare dal passato pellicole che al loro tempo avevano lasciato più o meno un segno nella mente e nell’immaginario del pubblico, raggiungendo persino lo status di cult. Pratica, questa, piuttosto utilizzata da Netflix che per sopperire all’assenza di materia prima inedita ha dato e continua a dare mandato a produzioni e registi delle varie latitudini di realizzare dei remake. L’ultimo in ordine di tempo ad approdare sulla piattaforma a stelle e strisce, per la precisione dallo scorso 3 ottobre 2024, è stato Trouble, il rifacimento che Jon Holmberg ha realizzato de Gli artisti della truffa di Jonas Frick.  

Trouble è un’action-comedy dalle venature mistery che racconta la storia di un uomo che è si trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato  

Trouble cinematographe.it

Per coloro che non conoscessero il film originale e per tutti gli altri che ne avessero solo un vago ricordo, si tratta di un’action-comedy dalle venature mistery che vede protagonista Conny, venditore in una grande catena di elettronica, uomo divorziato che non vede l’ora ogni due settimane di trascorrere del tempo con sua figlia Julia. Ma la sua vita viene improvvisamente sconvolta: si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato e così viene ingiustamente accusato di omicidio e incarcerato. In prigione incontra dei criminali che lo scambiano per un pilota, la professione del nuovo fidanzato di successo di sua moglie. E così nel caos che si scatena Conny diventerà parte del piano di fuga dei criminali mentre proverà a dimostrare la sua innocenza affrontando un caso di corruzione nella polizia.

Trouble è un remake che rinfresca l’originale conservando però tematiche e una certa propensione a un tipo di azione più ludica

Trouble cinematographe.it

I più attenti avranno subito notato in queste poche righe di sinossi quella che è una differenza evidente rispetto alla matrice, ma che ai fini del racconto non sposta in maniera significativa gli equilibri drammaturgici. Si tratta di una variante che rimescola appena le carte in tavola e sta nel fatto che il Conny del film del 1988, interpretato all’epoca da Björn Skifs e ora da Filip Berg, non era un commesso di un negozio di elettronica bensì un insegnante di chimica arrestato ingiustamente non per omicidio ma per di possesso di droga. Il regista e il suo compagno di riscrittura Tapio Leopold hanno operato principalmente su alcuni dettagli del plot e sul profilo del protagonista e dei personaggi di contorno, senza però andare a intaccare quelle che sono le fondamenta e gli sviluppi principali della storia originale. Al di sotto della superficie di mero intrattenimento, in cui l’azione continua a farla da padrona con inseguimenti, sparatorie, fughe rocambolesche e persino un cat fight in una stanza d’ospedale, Trouble conserva dopo averle ereditate anche una serie di tematiche che prova a modo suo a riproporre allo spettatore di turno.  Ecco allora il remake tornare sui stessi passi della sua matrice esplorando con leggerezza i temi di fiducia, tradimento e ricerca di redenzione, approcciando anche quelli della complessità delle relazioni umane e nei dilemmi morali affrontati dagli individui in situazioni ad alto rischio.      

Trouble: valutazione e conclusione

Trouble trama trailer cast - Cinematographe.it

Con Trouble lo svedese Jon Holmberg rimette mano a un cult scandinavo di fine anni Ottanta dal titolo Gli artisti della truffa per offrire agli abbonati di Netflix una sua versione rinfrescata e più leggera nei toni, con qualche aggiustamento qua e là nel profilo dei personaggi. Il risultato è un’action-comedy con una lieve linea mistery che accompagna lo spettatore lungo un percorso di intrattenimento a base di scene d’azione che uniscono cinetica e humour per restituire sullo schermo una dimensione ludica. Confezione ampiamente nella norma che strizza l’occhio ai modelli a stelle e strisce.   

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 3.5
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3.5
Emozione - 3

3.4

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