Citadel: Diana – recensione della serie spy con Matilda De Angelis

Matilda De Angelis è una scheggia impazzita, una sorprendente eroina action nell'adrenalinica spy story targata Prime Video, disponibile dal 10 ottobre 2024.

Qualche decina di minuti – appena in tempo per trovare uno spazio confortevole per “esaminare” Citadel: Diana – e sul piccolo schermo si verifica “tutto e il contrario di tutto” (una manifestazione contro il controllo militarizzato della città di Milano, le revolverate di una missione immediata, i combattimenti senz’armi prima dopo durante inconcepibili doppiezze…). Diana Cavalieri è la protagonista: appare con un caschetto asimmetrico (ideato da Giorgio Gregorini – Suicide Squad ), un trench blu notte – indossato chiuso e con stile. Un foulard annodato al collo. In una scena anticipatoria simula uno sparo contro sé stessa, ma si prende gioco anche di te mentre in uno dei primi frame dello spettacolo ambientato a Milano, nel 2030, potrai vedere il Duomo quasi totalmente distrutto. La nuova serie in sei puntate di Prime Videospin-off italiano di Citadel – che ha scelto come sua agente speciale Matilda De Angelis, è disponibile sulla piattaforma streaming dal 10 ottobre 2024. Accanto all’agente 308 con il nome della dea della caccia, interpretata da Matilda De Angelis, ci sono Lorenzo Cervasio e Filippo Nigro.

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Citadel: Diana – Matilda De Angelis interpreta una spia doppiogiochista, un’infiltrata il cui comportamento sfugge a ogni possibilità di controllo

Alla regia di Citadel: Diana c’è Arnaldo Catinari (Suburra), che prova a non pensare a quanto fatto dai Fratelli Russo in Citadel e a tracciarne una versione italiana capace di portare sulle spalle la nostra tradizione, guardando al grande cinema action di Hong Kong. La storia si svolge in una Milano futuristica e distopica (anche nel look dell’agente Cavalieri che rispecchia il suo essere un personaggio diviso in due frammenti – la Diana del passato e la Diana del presente).

Come nel mito di Diana, anche la protagonista di questa storia viene mitizzata dentro la scena. La sua figura è ingigantita dal regista e ogni suo movimento trova significato

La macchina da presa è sempre in movimento, come la sua protagonista. De Angelis è centro di un reticolo sferico che si estende intorno a lei e sul quale sono posizionati tutti i possibili punti di ripresa che il regista sceglie un po’ alla volta. Preferisce le inquadrature di spalle che enfatizzano la sua azione e l’angolazione dal basso che ne ingigantisce l’importanza dentro la scena (il significato all’interno della storia), ambientata a Milano nel 2030, otto anni dopo la caduta dell’agenzia di spionaggio Citadel per mano della Manticore. Diana Cavalieri è una spia di Citadel, al momento limitata sotto copertura e da sola tra le linee nemiche. Quando le si presenta l’occasione di andarsene, il solo modo per farlo è fidarsi di Edo Zani (Lorenzo Cervasio), cioè l’erede “cattivo” di Manticore in Italia e figlio del capo dell’organizzazione Ettore Zani, in lotta con le altre famiglie europee per prendere in mano il timone dell’organizzazione.

Matilda De Angelis è una sregolata e convincente eroina action nell’adrenalinica spy story targata Prime Video

La serie tv targata Prime Video è stata curata a 360 gradi. Sin dal pilot, congegnato alla perfezione ed emotivamente potentissimo grazie alla scelta di alcuni attori – il trio composto da Matilda De Angelis, Lorenzo Cervasio e Filippo Nigro, è pazzesco (da far perdere la ragione); appassionante insieme alla sceneggiatura scritta da Alessandro Fabbri. Fabbri ha fatto un lavoro ineccepibile, inserendo colpi di scena in uno script che accerta la sua creatività, dando vita ad un prodotto seriale enigmatico pieno di azione e di suspense, che riesce a rifilarci anche scene sentimentali, quantunque arrivino nei momenti più impensati! Citadel: Diana sintetizza tradizione e innovazione – due facce della stessa medaglia, è dunque un’appassionante rivisitazione in chiave italiana del genere spionistico ( che ha coinvolto circa 850 stunts, centinaia di macchine e gadget high-tech con tante scene adrenaliniche). La protagonista ha girato sequenze d’azione per tutto l’arco della serie, eseguendo da sola la maggior parte dei suoi stunt, dopo un esasperato allenamento. Se è stata convincente? Decisamente sì. Nello show Matilda De Angelis è una sregolata e convincente eroina action.

Citadel: Diana – valutazione e conclusione

I tempi di Citadel: Diana sono il presente e il passato della protagonista, con le motivazioni che l’hanno spinta ad entrare a far parte di Citadel. I personaggi complessi, l’attenzione alle rifiniture visive e la profondità tematica ne fanno un prodotto di fascino fulmineo, capace di conquistare ogni fetta di pubblico. Lo spettacolo tocca questioni di identità, controllo e libertà. Al centro del plot c’è infatti lo scontro tra la libertà individuale e il pesante controllo esercitato dai grandi produttori di armi, delineato in modo emblematico dal personaggio di Diana: vincolata a vivere come una marionetta. La lotta della giovane donna è anche una forma di espiazione e una ricerca di sé. L’uso della soppressione delle emozioni che fa sentire gli individui non autentici è un tema affrontato in questa spy-story adrenalinica che è anche un dramma emotivo profondo (il cuore di Diana piange tutto ciò che ha perso e tutto è tutto ciò che ha perso). In una scena d’addestramento il personaggio interpretato da Filippo Nigro dice a Diana: “Posso insegnarti a chiudere le emozioni in un luogo così remoto, che neanche tu saprai cosa stai provando“. Riuscirà la nostra eroina ad impossessarsi di quest’arma potente? Ad apprendere il potere dell’imperturbabilità e a usarlo senza eccezione?

Regia - 4
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 3.5
Recitazione - 3.5
Sonoro - 4
Emozione - 4

3.8