Sally Field e quel trauma del passato raccontato per sostenere Kamala Harris: “è stato orribile, impossibile superarlo”
Sally Field ripercorre un evento doloroso di quando aveva solo 17 anni: per lei è stato a lungo un motivo di grande imbarazzo.
Per sostenere Kamala Harris nelle prossime elezioni presidenziali degli Stati Uniti, l’attrice premio Oscar, Sally Field, ha rievocato un fatto traumatico, risalente alla sua giovinezza. Quando aveva 17 anni, si sottopose a un aborto illegale, da lei descritto come “orribile” e “traumatico”. L’evento, avvenuto nel 1964, ne segnò in modo radicale la vita, tanto da essere stato raccontato per la prima volta nel libro di memorie del 2018, In Pieces. Il lungo silenzio dipendeva dall’impatto emotivo e psicologico. Onde evitare che altre donne passino esperienze simili, ora ribadisce il punto, schierandosi apertamente a favore della candidata.
Sally Field rievoca il trauma per appoggiare Kamala Harris
Nel video Sally Field spiega come, nonostante il passare del tempo, l’esperienza continui a rappresentare un motivo di grande imbarazzo. Cresciuta negli anni Cinquanta, epoca in cui la contraccezione era difficilmente accessibile, soprattutto per le giovani non sposate, si trovò incinta senza alcun supporto da parte dei familiari. Portata da un amico medico a Tijuana, in Messico, ricevette un’operazione clandestina. Compiuto in condizioni estreme, senza anestesia, la paura e la vergogna l’hanno accompagnata a lungo, un fardello pesante che non augura a nessuno, nemmeno al suo peggior nemico.
L’aborto illegale non fu solo fisicamente doloroso, bensì un abuso, poiché durante la procedura un tecnico la molestò. “È stato un baratro di vergogna”, sottolinea. Purtroppo, la testimonianza riflette la realtà di tante donne di quel periodo e di oggi, costrette a cercare alternative pericolose, fuori legge, in mancanza di accesso sicuro all’assistenza sanitaria.
Nell’appello, Sally Field esorta gli elettori a sostenere candidati come Kamala Harris, che difendono i diritti riproduttivi delle donne. Negarli sarebbe un passo indietro ai tempi bui dove gli aborti clandestini mettevano a repentaglio la vita delle pazienti.
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