Before: recensione della serie TV thriller con Billy Crystal

Before si dimostra fin da subito una serie TV molto ambiziosa, che accompagna lo spettatore passo dopo passo verso la verità. La produzione di Apple TV+, creata da Sarah Thorp, vede Billy Crystal (che figura anche tra i produttori esecutivi) interpretare uno psichiatra infantile recentemente vedovo che incontra un bambino con evidenti disturbi il quale sembra avere un misterioso legame con lui. Eli e Noah cominciano pian piano a conoscersi, dato che il dottore lo prende sotto le sue cure, e sviluppano una specie di connessione dai risvolti inquietanti. In dieci episodi, Before getta lo spettatore a capofitto nel mondo della psichiatria infantile, con una scrittura sofisticata ed elegante per una storia fatta a strati: e la verità, alla fine, non è quella che sembra.

Before: il thriller psicologico di Apple TV+ con Billy Crystal alla sua prima serie TV

Conosciamo tutti Billy Crystal e la sua capacità di artista poliedrico. Nel corso della sua carriera ha fatto di tutto: da attore a comico, da sceneggiatore a conduttore televisivo. Gli mancava solo una serie TV tutta per lui. E con Before ne è il protagonista assoluto. Il progetto di Apple TV+ è un thriller psicologico dove nulla viene lasciato al caso. Gli indizi che lo psichiatra Eli raccoglie nella sua casa sono piccoli tasselli di un puzzle che via via svelano una verità sconcertante. Non è facile mettere in scena un thriller psicologico senza cadere in tranelli o scappatoie. In apparenza Before propone una storia abbastanza semplice: Eli ha perso da poco la moglie Lynn, morta di cancro. Eppure non si dà pace: la sua testa di riempe di visioni, di allucinazioni, forse di ricordi, ma non sappiamo esattamente cosa sia reale e cosa sia solo frutto della sua immaginazione. Tutto si complica quando incontra un bambino di nove anni, Noah (Jacobi Jupe, bravissimo in un ruolo molto difficile) che sembra avere qualche problema di comunicazione. Lo psichiatra cerca di entrare nella sua mente, di avvicinarsi a lui, scoprendo un inquietante legame con lui: e se Eli si stesse solo facendo coinvolgere troppo, vedendo cose che non dovrebbero esserci?

Before: il trauma e il dolore della perdita al servizio di una sceneggiatura per nulla didascalica

Before ci fa entrare fin da subito nella storia, mettendo i suoi personaggi in un gioco a incastri, dove la realtà a volte si confonde con la finzione. La sceneggiatura permette allo spettatore di lasciarsi coinvolgere subito dalla narrazione, senza ricorrere a stratagemmi troppo didascalici. Un episodio tira l’altro. E non è facile per un thriller psicologico. Il merito non va solo alla scrittura ben attenta ai dettagli, ma anche al suo cast. Oltre al già citato Billy Crystal, c’è il giovanissimo Jacobi Jupe, che regala una performance impressionante. La dinamica tra i due si fa sempre più forte man mano che la storia prosegue. Così il trauma di Noah e il lutto di Eli si intersecano tra loro, portando i due (ma anche lo spettatore) a chiedersi se la memoria stia giocando loro brutti scherzi. Il finale è chiuso, ma allo stesso tempo offre nuovi interrogativi.

Before: valutazione e conclusione

Before è un thriller psicologico che gioca sul lutto e sui traumi. Billy Crystal si conferma artista poliedrico, interpretando e producendo la sua prima serie TV che lo vede protagonista assoluto. L’attore permette al resto del cast di brillare, e tra tutti spunta Jacobi Jupe, già un talento per la sua giovane età, in un ruolo per nulla facile. Before ha i suoi piccoli difetti, e a volte la sua sceneggiatura può risultare ridondante, ma va tutto ai fini della storia, per permettere allo spettatore di capirla meglio. Anzi, il pubblico viene mano a mano accompagnato fino alla fine, anche se l’ultimo episodio solleva nuovi dubbi e spetta all’occhio di guarda capirne il significato.