Spirit World: recensione del film giapponese con Catherine Deneuve, da Roma FF19

Spirit World: recensione del film giapponese di Eric Khoo con protagonista Catherine Deneuve al Roma FF19.

A Tokyo s’intrecciano le storie di tre persone che apparentemente non sembrano avere nulla in comune: Spirit World, il nuovo film di Eric Khoo, presentato al Roma FF19, ci racconta il mondo degli spiriti, interrogandoci sul confine tra vita e morte. Claire Emery, leggendaria cantante francese, si trova a Tokyo per un ultimo tour che è andato sold out. Nello stesso momento, Hayato, un disegnatore e regista d’animazione perde il padre anziano Yuzo, ex musicista e grandissimo fan della cantante. Per onorare la memoria del genitore, l’uomo decide di andare al concerto di Claire e farle autografare un disegno che ritrae il defunto insieme a lei. L’incontro sembra non provocare nulla nella donna, che conclude la serata in un locale: ed è anche lì che la sua vita terrena giungerà al termine. Inizia, però, un altro viaggio, quello ultraterreno, in cui viene accompagnata da un inaspettato Cicerone: Yuzo.

Spirit World: un film profondo dalle tante tematiche, dove spunta l’esistenzialismo

Spirit World; cinematographe.it

Il regista singaporiano Eric Khoo racconta una storia malinconica e densa di significato nel corso della quale i tre protagonisti vengono a patti con la vita e con la morte. Spirit World incarna il cuore del cinema orientale, quello volto ad esplorare il mondo ultraterreno, portando lo spettatore ad interrogarsi sul senso della propria esistenza. Con garbo ed eleganza, dove i silenzi sono più importanti delle parole, Khoo mette in scena un dramma intenso ed intelligente, in cui non manca qualche sorriso. A poco a poco scopriamo i rapporti di Hayato (interpretato da Yutaka Takenouchi) con suo padre (Masaaki Sakai), cosa li ha legati in vita, ma anche ciò che li ha divisi. Il filo conduttore tra i due è Claire (Catherine Deneuve), leggendaria artista francese che funge da collante per l’inizio di un sorprendente viaggio nel mondo degli spiriti. Bisogna crederci: questo è ciò che ci pone il regista singaporiano quando comincia la narrazione con la festa dell’Obon, la famosa ricorrenza giapponese delle lanterne. Si dice che essa sia una breve finestra in estate, durante la quale i morti fanno visita ai vivi.

Catherine Deneuve è un espediente ai fini della narrazione in Spirit World

Spirit World è anche un film sul potere della musica, che salva e unisce le persone. Ecco che qui entra in gioco il personaggio di Catherine Deneuve. L’attrice interpreta una cantante che fa delle parole la sua linfa vitale, il suo scopo di vita. Eppure è nei silenzi in cui la star si rifugia e riesce a comunicare con dei semplici gesti, che siano essi di una mano che regge un bicchere, oppure gli occhi che indugiano. Tuttavia si ha la percezione che la grande diva francese sia utilizzata come un espendiente ai fini della narrazione, dato che la sua Claire Emery non contribuisce molto allo sviluppo della storia. La Deneuve incanta ed è sempre favolosa sulla scena, riservandosi anche qualche scena che strappa un sorriso: vederla chiacchierare in francese nell’aldilà con il giapponese Sakai è davvero una meraviglia.

Spirit World: valutazione e conclusione

Il regista Eric Khoo racconta il mondo dell’aldilà in Spirit World attraverso il viaggio di tre personaggi legati tra loro. Ci si interroga su tematiche esistenziali, sulla vita e sulla morte. Spirit World è anche un film sul potere salvifico della musica, e una pellicola sul valore della solitudine che lascia lo spettatore con un filo di speranza: il lutto permette alle persone di riflettere sulle scelte compiute in vita e accende la voglia di cominciare un nuovo capitolo. Tuttavia si ha la sensazione che Catherine Deneuve sia un po’ sprecata nella storia, in quanto il suo personaggio funge solo da collante nel racconto padre/figlio. La sceneggiatura è il punto forte di Spirit World poiché è in grado di toccare molte tematiche, ponendo lo spettatore davanti a quesiti esistenziali e facendolo riflettere.

Regia - 3
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 3
Recitazione - 3
Sonoro - 2.5
Emozione - 3

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