Vincent Gallo e quella dettagliata scena di vero sesso orale: “Per prepararmi ho bevuto succo di ananas”
L'attore che ha recitato in un film con una scena di sesso orale non simulata ha scherzato dicendo di aver "bevuto succo di ananas" per prepararsi.
Vincent Gallo è un artista poliedrico, noto non solo come attore e regista, ma anche come musicista, pittore e, occasionalmente, provocatore. La sua carriera si distingue per lavori che non rispettano sempre le convenzioni del cinema tradizionale e che spesso scatenano reazioni forti da parte della critica e del pubblico. Uno dei momenti più discussi della sua carriera è legato al film The Brown Bunny (2003), che ha diretto, scritto e interpretato. La pellicola ha provocato scalpore, e molto del clamore si è concentrato sulla scena di sesso orale tra Gallo e l’attrice Chloë Sevigny.
The Brown Bunny racconta il viaggio solitario di Bud Clay, un pilota di moto professionista che attraversa gli Stati Uniti in cerca di un amore perduto, interpretato da Sevigny. Il film è caratterizzato da una narrazione lenta e rarefatta, fatta di lunghe sequenze in cui Gallo guida attraverso il paesaggio americano, in un’atmosfera malinconica e introspettiva. La storia, nel suo nucleo, esplora il tema della perdita, del rimpianto e della difficoltà di trovare conforto nel passato.
La controversa scena di sesso tra Vincent Gallo e Chloë Sevigny
La scena di sesso esplicito tra Vincent Gallo e Chloë Sevigny ha causato enorme scalpore quando il film è stato presentato al Festival di Cannes nel 2003. La rappresentazione esplicita e non simulata di sesso orale, con un realismo che raramente si vede nei film mainstream, ha suscitato aspre critiche da parte del pubblico e della stampa. Il film fu pesantemente fischiato a Cannes, e molti critici hanno definito la scena come gratuita e priva di giustificazioni narrative. Roger Ebert, celebre critico cinematografico, lo definì addirittura “il peggior film nella storia del Festival di Cannes”.
La critica è stata feroce anche verso l’attrice Chloë Sevigny, la cui carriera fu temporaneamente oscurata dall’associazione con la scena. Tuttavia, Sevigny ha sempre difeso la sua scelta, sostenendo di essersi affidata alla visione artistica di Gallo e di non essersi pentita di aver partecipato al film. Gallo, da parte sua, ha risposto con il suo tipico atteggiamento provocatorio e ribelle, sfidando i detrattori e ribadendo che la scena era un momento cruciale per il significato della storia.
Durante una conferenza stampa al Festival di Cannes, Gallo ha rivelato come si è preparato per la grande scena: “Quello che ho fatto è stato bere un sacco di succo d’ananas!. Il succo d’ananas rende tutto più saporito e ho cercato di rimanere il più pulito possibile.”
Nonostante le critiche ricevute, The Brown Bunny ha poi ottenuto un seguito di culto, e oggi è considerato da alcuni un’opera sperimentale interessante e coraggiosa. Dopo le pesanti critiche ricevute a Cannes, Gallo ridusse il film da 119 a 93 minuti, rimuovendo alcune scene di transizione e modificando leggermente la narrazione, il che migliorò la ricezione generale del film. La versione abbreviata fu successivamente accolta in modo più positivo e venne anche apprezzata per la sua fotografia e per la colonna sonora, composta dallo stesso Gallo.
La scena di sesso, pur rimanendo controversa, ha finito per diventare una sorta di simbolo della libertà artistica e della ricerca dell’estremo nel cinema indipendente, spingendo i limiti di ciò che è accettabile mostrare sullo schermo.