La cosa migliore grida il “bisogno di appartenere”. L’intervista video!
La nostra intervista video a Federico Ferrone e Luka Zunic, regista e attore protagonista de La cosa migliore.
Federico Ferrone, regista di documentari, presenta alla 22ª edizione di Alice nella città, durante la 19ª Festa del Cinema di Roma, il suo primo film di finzione, La cosa migliore, con protagonista Luka Zunic. Una storia di crescita, di contatto con se stessi e di costruzione della propria identità. Luka Zunic interpreta Mattia, un adolescente schiacciato dal senso di colpa dopo la morte del fratello, una scomparsa avvolta da un mistero e che ha gettato l’intera famiglia in una spirale di rabbia, disperazione e smarrimento. È così che si sente Mattia quando incontra il personaggio di Murad, collega marocchino interpretato da Abdessamad Bannaq che conosceva il fratello e che gli rivela un’importante verità su di lui. Nel tentativo di capire quel fratello che non c’è più, di riavvicinarsi a chi era diventato prima di quell’incidente fatale, Luka si avvicina a Murad e all’islam. Suo fratello aveva infatti iniziato a frequentare la moschea ed era entrato in contatto con un altro ragazzo, Rashid, volto di Lawrence Hachem Ebaji, fratello di Murad.
La cosa migliore, oltre a parlare del disagio giovanile e dell’adolescenza, affronta quindi anche il tema dell’elaborazione del lutto, un qualcosa che Mattia cerca di superare rivivendo esattamente quella che era l’esistenza del fratello. Il film di Federico Ferrone racconta così anche varie parti del mondo islamico, quello più estremista e quello più moderato, mettendo Mattia a metà strada tra i 2, a dover scegliere. E quindi inevitabilmente anche a crescere. Con nel cast anche Fabrizio Ferracane, Laura Pizzirani, Abdessamad Bannaq, Lawrence Hachem Ebaji, Francesca Rabbi e Giulia Valenti, La cosa migliore si concentra molto sui personaggi, e sul protagonista. Su un Mattia ancorato al periodo che sta attraversando e che deve lasciare da parte alcune cose per poter capire davvero chi é. Dalla scuola ai rapporti familiari, Mattia ha bisogno dei suoi tempi per rimettere in piedi la propria vita e La cosa migliore punta molto sull’importanza di non forzare la mano su ciò a cui non ci si sente pronti. Perché le scelte devono venire da dentro, devono essere sentite e anche nell’animo di un giovanissimo e di un adolescente che si pensa di poter guidare verso la decisione giusta, angosce, riflessioni e paure troveranno il modo di sciogliersi e districarsi.
La cosa migliore: intervista video al regista Federico Ferrone e al protagonista Luka Zunic
Luka Zunic, apparso anche in Non odiare, Bene ma non Benissimo e La ragazza ha volato, ha definito il dramma del suo personaggio come “un senso di non appartenenza“, legato senza dubbio anche al senso di colpa e a un tentativo di conoscere una parte della vita del fratello che ignorava. L’universalità che contraddistingue La cosa migliore ha dato modo di aprire un dialogo anche sulla religione islamica, che, nel caso della storia di Mattia, poteva essere legata a qualsiasi altra religione o a qualsiasi altro ambito. L’islam, dove Mattia trova quel senso di appartenenza, accoglienza e fratellanza, come ogni altro sistema, può prendere una direzione violenta. E questo, ha sottolineato Federico Ferrone, accade e può accadere in qualsiasi settore. La religione islamica, la moschea, il mondo che Mattia trova è nei luoghi, nelle riflessioni, nelle domande e nelle persone che suo fratello ha conosciuto. Interrogandosi sul messaggio del film, Federico Ferrone ha parlato di umanità e universalità dei personaggi e delle scelte strane e assurde che possono prendere, in determinate situazioni, alle prese con determinate difficoltà, in base al momento specifico della propria vita che stanno attraversando. Luka Zunic vorrebbe che il film trasmettesse l’importanza di rialzarsi, in particolare che nella vita: “ci sono tante cose che ti possono salvare“, e che spesso si tratta dei rapporti umani, del contatto tra le persone e nei sentimenti sinceri che le legano.