I fratelli Menéndez: arriva la sentenza che potrebbe scagionarli dall’accusa di omicidio premeditato dei genitori
La svolta è giunta grazie alla testimonianza di Roy Rosselló, ex componente della boy band portoricana Menudo
A 35 anni di distanza dall’omicidio che sconvolse Los Angeles, il caso di Lyle ed Erik Menéndez si riapre con la serie Netflix I fratelli Menéndez. Condannati all’ergastolo per l’omicidio premeditato dei genitori José e Kitty Menéndez, i due fratelli potrebbero ora ottenere una revisione della loro pena grazie a nuove prove presentate alla Corte della Contea di Los Angeles. Si tratta di testimonianze che, secondo l’accusa, sarebbero fondamentali per rivalutare il contesto in cui si consumò il crimine. Lyle ed Erik, rispettivamente di 21 e 18 anni all’epoca, sostengono da sempre che il loro gesto fu una reazione agli abusi fisici, psicologici e sessuali inflitti dal padre con la complicità della madre.
Il caso, già celebre negli anni Novanta, è tornato al centro dell’attenzione con la recente serie Netflix prodotta da Ryan Murphy, I fratelli Menéndez
Il Procuratore della Contea di Los Angeles, George Gascón, ha ritenuto che i nuovi elementi sul passato dei Menéndez, mostrati in I fratelli Menéndez, giustifichino una possibile derubricazione del reato da omicidio premeditato a omicidio di secondo grado. Questo cambiamento comporterebbe una pena massima di 50 anni, permettendo ai fratelli, che hanno già scontato 35 anni di carcere, di richiedere la libertà condizionata . “Alla luce delle violenze subite”, ha affermato Gascón in conferenza stampa, “ritengo che l’accusa di omicidio premeditato non rispecchi il contesto reale del caso”.
La svolta è giunta grazie alla testimonianza di Roy Rosselló, ex componente della boy band portoricana Menudo, il quale ha dichiarato che negli anni Ottanta José Menéndez, allora dirigente della RCA Records, avrebbe abusato anche di lui. Gli avvocati dei Menéndez hanno inoltre presentato una lettera del dicembre 1988 in cui Erik, il più giovane dei due fratelli, confidava a un cugino le presunte violenze subite. Queste rivelazioni offrono un’immagine diversa della famiglia Menéndez, ponendo l’accento su una lunga storia di abusi, finora trascurata nel processo.
Durante il primo processo, trasmettevano trasmissioni in televisione e seguito in tutto il Paese, i fratelli dichiararono di aver agitato per paura, convinti che i genitori volessero ucciderli, come nella serie I fratelli Menéndez. Tuttavia, nonostante la testimonianza degli imputati, la giuria non riuscì a raggiungere un verdetto unanime e il processo venne annullato. Nel successivo processo del 1996, svolto a porte chiuse, molte prove legate agli abusi furono escluse, ei Menéndez vennero condannati all’ergastolo per omicidio premeditato.
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