La nuit se traîne: recensione del film franco-belga da Roma FF19
La nuit se traîne, esordio e action movie diretto da Michiel Blanchart, è stato presentato in concorso alla 19ª Festa del Cinema di Roma.
La nuit se traîne è il buon esordio di Michiel Blanchart, che dirige il suo primo lungometraggio, e che presenta il film in concorso alla 19ª Festa del Cinema di Roma. Ambientato in una caotica Bruxelles, La nuit se traîne vede protagonista l’attore Jonathan Feltre, affiancato da Romain Duris, Natacha Krief e Jonas Bloquet, insieme a molti altri. Il film franco-belga accosta al genere elementi sociali e culturali, dando vita a un prodotto compatto e ben costruito, che però sul finale cede un po’ il passo a una conclusione poco credibile.
La nuit se traîne è l’action movie attento alla caratterizzazione dei propri personaggi
Il protagonista di La nuit se traîne, è Mady, che di giorno studia e di notte fa il fabbro e che una sera apre la porta a una ragazza che fugge via prima di pagare il servizio e fornire i documenti necessari. Mady sembra lasciar correre o fidarsi del fatto, come gli dice lei, di aver lasciato tutto l’occorrente sul tavolo. Ma quando il telefono squilla e la stessa ragazza gli intima di uscire subito da quella casa, è l’inizio della fine. La spirale di criminalità e violenza che travolge Mady lo porta al cospetto di un capobanda, volto di Romain Duris che gli dà tempo fino all’alba per trovare la ragazza e i soldi che, a quanto pare, lei ha con sé. Incredibile e straordinaria è l’interpretazione di Romain Duris che non fa altro che confermare il suo essere eccelso in ogni ruolo. Capo temibile di una gang, uomo sadico e di ghiaccio che niente può fermare. Capace di calpestare tutto e tutti pur di raggiungere il proprio fine. Uno scopo con un tornaconto personale, e che serve solo e unicamente a lui.
La nuit se traîne è un classico film d’azione, con degli ottimi interpreti, perché anche Jonathan Feltre è perfettamente calato nella parte di un ragazzo che si ritrova in una situazione più grande di lui. Tiene abilmente le scene più dinamiche e, anche se si scopre impavido, follemente temerario e anche eroico, la sua trasformazione repentina e obbligatoria, ha tutti gli elementi per essere verosimile. Scoppiettante, adrenalinico e movimentato, La nuit se traîne non si può non definire un film avvincente, con una consistente quantità di colpi di scena, e con sequenze di inseguimenti e di lotta capaci di stuzzicare l’interesse in un racconto che raramente lascia respiro. La nuit se traîne cattura l’attenzione, tenendo il proprio pubblico col fiato sospeso fino all’ultimo, tra continue vicende che ribaltano la situazione. Con anche qualche momento di suspence, anche se non è questo l’intento principale del film.
L’aspetto sociale
Come si vede spesso nel cinema francese e in quello belga, c’è un forte interesse per l’attualità, per l’aspetto socio-culturale, e questo anche in La nuit se traîne. C’è infatti una manifestazione Black Lives Matter in corso, tra la situazione degli immigrati e il razzismo, le tematiche più delicate di un Paese come il Belgio. Si ricorda la dicitura “crisi di accoglienza”, lo Stato di Diritto sospeso e le migliaia di persone richiedenti asilo che dormivano per strada, accampati in tende che sorgevano in giardini, palazzi occupati o addirittura vicino ai marciapiedi. Un film che quindi non lascia da parte un mondo che gira velocemente senza fermarsi mentre Mady è impegnato in una corsa contro il tempo dove in ballo c’è la propria vita. E forse anche la propria morale. Il tono concitato del film si rivela scena dopo scena, perché La nuit se traîne parte con ottimi presupposti, perdendosi poi leggermente nel finale.
La nuit se traîne: valutazione e conclusione
Il risvolto più interessante del film non ha nulla a che fare con l’azione, maggiormente con la matrice sociale: l’inquietante e cinico capobanda, un vero e proprio mostro dalle sembianze umane, per Mady, non è solo colui che potrebbe ucciderlo. Ma diventa anche quella personalità al quale opporsi, che lui non può far vincere: sfruttatore e oppressore, molto più simile alle persone contro le quali la popolazione protesta: poliziotti violenti che più di una volta, armati di manganelli, hanno colpito i manifestanti. Che fanno uso della propria posizione di autorità per sentirsi liberi di attaccare e ferire chi chiede il rispetto dei diritti umani. La nuit se traîne non è un film perfetto, eccede nelle situazioni paradossali che fanno tentennare la sospensione dell’incredulità e, per alcuni fattori, risulta anche troppo buonista. Il coinvolgimento però, essendo un action movie, non poteva essere assente. È proprio una delle prime scene, di lotta tra un sicario professionista e un comune ragazzo come tanti, che tra fortuna e coraggio, riesce a salvarsi, a contraddistinguersi come un incipit ideale. Senza però riuscire a mantenere sempre la stessa tensione.
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