Josh Gad: “ecco perché così tanti miei colleghi sono contro Donald Trump”

Il doppiatore di Olaf in Frozen rivela il motivo per cui diversi attori hanno preso parola contro il candidato repubblicano.

Josh Gad, noto soprattutto per aver prestato la propria voce al personaggio di Olaf nella saga cinematografica Frozen, esce allo scoperto su un tema delicato: le ingerenze dello spettacolo nella politica. Mai come in questo periodo diverse figure note hanno preso una netta posizione contro Donald Trump.

Con le elezioni presidenziali in programma il prossimo 5 novembre, è ovvia la volontà di influenzarne l’esito. I rischi a cui il popolo americano rischierebbe di andare incontro sarebbero talmente seri da motivare la discesa in campo. Una mossa di norma svantaggiosa, data la possibilità di allontanare un certo tipo di pubblico, di opposte simpatie politiche, ma, viste le circostanze, il gioco varrebbe la candela.

Josh Gad: perché diverse celebrità sono schierate contro Donald Trump

Josh Gad spiega perché tanti colleghi sono contro Donald Trump - Cinematographe.it

La competizione tra il candidato repubblicano e la vicepresidente democratica Kamala Harris ha polarizzato il Paese. Mentre in molti Stati è già iniziato il voto anticipato, celebrità e personalità dello showbiz a stelle e strisce stanno sostenendo con decisione i candidati. Se, da un lato, certe figure pubbliche hanno preso le parti di Trump, è evidente che una larga maggioranza dell’industria dell’intrattenimento supporti Harris.

In un lungo messaggio, Josh Gad ha spiegato quanto possa essere difficile esporsi sotto il piano politico, quando sei un personaggio noto. Senza tanti giri di parole, ha sottolineato che nessuna celebrità “sana di mente” vuole essere coinvolta nella politica: tutto ciò che fa è allineare i fan, creare attenzioni indesiderate e potenzialmente perdere affari.

Josh Gad spiega perché tanti colleghi sono contro Donald Trump - Cinematographe.it

Tuttavia, in questa tornata elettorale la posta in gioco è talmente alta da giustificare l’esposizione di certi colleghi. Crede sia palese la preoccupazione provata all’idea di un trionfo del tycoon: una minaccia da fermare a ogni costo.

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