La legge di Lidia Poët: spiegazione del finale della seconda stagione della serie Netflix

Su Netflix dal 30 ottobre 2024, La legge di Lidia Poët 2 ci riporta alla lotta per i diritti delle donne. Attenzione agli SPOILER!

Con la sua seconda stagione, La legge di Lidia Poët ci ha riportati nel mondo del primo avvocato donna della storia: la prima donna a frequentare la facoltà di Giurisprudenza e a battersi per i diritti delle donne. Una donna che, senza alcun dubbio, ci parla ancora oggi attraverso le battaglie che ha portato avanti con fermezza e determinazione, che la rendevano una donna moderna già allora.

La legge di Lidia Poët - Cinematographe.it

Nata nel 1855, è riuscita a entrare nell’Ordine degli Avvocati in Italia ed è, nel suo secondo ciclo – composto da sei episodi – nuovamente interpretata da Matilda De Angelis, ormai lanciatissima tra cinema e serie TV. Prodotta dal 2023 e – per l’appunto – alla sua seconda stagione, La legge di Lidia Poët è ambientata a Torino negli ultimi anni dell’Ottocento. La storia inizia, nel 1883, con l’illegittimità dell’iscrizione all’Ordine degli Avvocati di Lidia perché donna, secondo una sentenza della Corte d’Appello. Ma dove eravamo rimasti e cosa è successo dopo? La seconda stagione de La legge di Lidia Poët è disponibile in streaming, su Netflix, dal 30 ottobre 2024. Da questo punto in poi, attenzione agli spoiler!

Come finisce la seconda stagione de La legge di Lidia Poët: dove eravamo rimasti

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Avevamo lasciato Lidia, di notte, con le valigie pronta a lasciare Torino alla volta degli USA, dove avrebbe potuto esercitare la professione di avvocato. Alla fine, però, Lidia decide di rimanere per cercare di cambiare le cose qui, lottando con determinazione per i diritti delle donne. Nella vita reale, Poët ha lottato ben trentasei anni per riuscire a vedere riconosciuto il suo diritto.

L’obiettivo della seconda stagione de La legge di Lidia Poët e di Lidia stessa è, però, quello di far decidere il Parlamento per il voto alle donne. Durante la stagione, ad appoggiare Lidia è proprio il fratello Enrico (Pier Luigi Pasino) che accetta di candidarsi e di sposare l’idea della sorella che, nel frattempo, cerca appoggi e indaga su diversi omicidi (come al solito).

Immediatamente, capiamo che Lidia e Jacopo Barberis (Eduardo Scarpetta) non stanno più insieme. Alcuni flashback ci mostrano che Jacopo – giornalista che aiutava Lidia nelle indagini, nonché fratello di sua cognata – le aveva chiesto di sposarlo. Da quel momento, i due hanno preso strade diverse: Lidia, infatti, non si vede moglie e madre, ma vuole essere una donna libera. La storia della seconda stagione, ad ogni modo, prende il via con l’omicidio del giornalista Attila Brusaferro (Jacopo Crovella) e Jacopo e Lidia si trovano nuovamente a fianco per dargli giustizia e scoprire cosa nasconde la sua morte

Un nuovo amore, gli omicidi, la lotta per gli ideali e il complotto

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La seconda stagione de La legge di Lidia Poët è caratterizzata anche dall’introduzione di un nuovo personaggio – e interesse amoroso di Lidia – il procuratore del Re, Fourneau (Gianmarco Saurino), che conquista Lidia perché la tratta diversamente dagli altri, dandole credito quando lei esprime opinioni e analisi. Malato da tempo, l’uomo decide di operarsi per amore di Lidia, mentre lei sembra amare ancora Jacopo nonostante tutto. Durante tutto il corso della seconda stagione, vediamo che c’è chi spia Lidia, Jacopo ed Enrico, mentre i tre si battono per una legge che assicuri gli stessi diritti a uomini e donne.

Vediamo l’introduzione del telefono in casa Poët e Lidia prendere delle impronte digitali da un bicchiere. Omicidio dopo omicidio, però, c’è un unico filo conduttore ed è proprio l’assassinio di Attila. Durante l’ultimo episodio della seconda stagione de La legge di Lidia Poët, scopriamo che Nitti aveva venduto a Brusaferro dei documenti segreti e che quest’ultimo voleva rivelare a Jacopo il contenuto. I segreti sono racchiusi all’interno di un libro raro, l’edizione seicentesca de Le Confessioni di Sant’Agostino.

Tutto conduce a un’operazione segreta nominata 15 marzo. Si tratta, infatti, della data in cui è previsto un colpo di Stato. Quando il Presidente del Consiglio Agostino Depretis è invitato a casa del senatore Cravero, Lidia – con l’aiuto di Jacopo – giunge alla conclusione che Depretis verrà ucciso in questa occasione. Presto, però – grazie alle sue abilità intuitive – Lidia mette a posto i tasselli e capisce che il Presidente verrà ucciso a casa di suo fratello Enrico, appena eletto deputato. Jacopo e Lidia si precipitano, quindi, a casa e gettano fuori dal balcone un orologio che Cravero aveva regalato a Enrico: l’orologio esplode ed Enrico – che non credeva alle parole della sorella – deve ricredersi. Il Presidente chiede, però, che non si venga a sapere nulla dell’attentato e tutte le attrezzature di lavoro di Jacopo – che stava per pubblicare la verità – vengono sequestrate.

Come il finale de La legge di Lidia Poët 2 prepara a una terza stagione

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Alla fine della seconda stagione de La legge di Lidia Poët, veniamo a sapere che Antonio Juvara era coinvolto, così come il senatore Cravero. Entrambi – e non solo loro – complottavano per dare la colpa agli anarchici per potersi prendere il Governo. Per non creare scandalo, la cosa viene insabbiata e i coinvolti accusati “semplicemente” di corruzione. La verità, invece – spiegata a noi, pubblico, da Jacopo mentre scrive l’articolo che non vedrà mai la luce – è che Cravero, su istigazione del Banco di Torino, aveva congiurato contro il primo ministro Agostino Depretis. La congiura stava per essere sventata da Attila Brusaferro che era, poi, stato ucciso per essere messo a tacere.

Jacopo – prima del sequestro – stava scrivendo che Lidia Poët sarebbe dovuta diventare un esempio da seguire e non “un’anomalia da combattere”. Alla fine, Enrico sta per trasferirsi a Roma per lavorare, sua figlia Marianna (Sinéad Thornhill) decide di non sposarsi più – durante la seconda stagione ha un nuovo amore – e di stare da sola per capire chi è davvero – prendendo ispirazione dalla zia! – mentre Lidia decide, ancora una volta, di restare a Torino per curare lo studio legale.

E Jacopo? Jacopo parte per Roma, dove fonda il giornale socialista Il Martello. Lidia tenta di fermarlo per dirgli che le importa che se ne va, che gli manca quando non sono insieme e lo bacia, ma Jacopo le chiede di scendere dal treno. L’ultima scena vede Lidia asciugarsi le lacrime e, con forza, avanzare verso la telecamera pronta – immaginiamo – per una terza stagione che la vedrà, ancora una volta, risolvere omicidi e combattere per i diritti delle donne!

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