Terrifier: tutti i film della saga horror, dal migliore al peggiore
Andiamo a fare un tuffo nel sangue tra il meglio e il peggio della saga di Art il clown
Apparso per la prima volta nel 2013 con il film a episodi All Hallow’s Eve, successivamente rititolato Terrifier – l’inizio, il personaggio di Art il clown è diventato nel giro di pochi anni, a partire dal film Terrifier (2018) uno dei più noti ed inquietanti boogeyman del cinema horror attuale. Da allora si sono succeduti Terrifier 2 (2022) e Terrifier 3 (2024), componendo una saga slasher dalla violenza inaudita che ha mandato in estasi i fans del filone. Scopriamo la nostra classifica di preferenza, dal migliore al peggiore, della tetralogia più amata degli ultimi anni dagli amanti dell’horror.
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1. Terrifier 2 (2022)
Il secondo capitolo delle gesta di Art il clown raddoppia le dosi e raddoppia anche i boogeyman, aggiungendogli una “spalla” altrettanto inquietante, nella figura della bambina clown.
Il risultato è ancora più violento, dissacrante e bizzarro del suo predecessore, ma anche più “allungato” e debordante, in una durata di oltre due ore che, a differenza del primo, imbastisce una trama e ridisegna una cura formale che pone in risalto le tinte pastello, come un cartoon macabro.
Una sorta di punto di non ritorno, di non plus ultra, del cinema slasher.
2. Terrifier 3 (2024)
Il terzo capitolo della saga (che potrebbe non essere l’ultimo, da quanto dichiarato dallo stesso regista è in procinto un Terrifier 4) è, sulla falsariga del secondo capitolo, anche se stavolta l’ambientazione è in pieno clima natalizio (con un prologo delizioso in tal senso). Il risultato è un perfetto connubio di slasher movie senza fronzoli e una costruzione della mitologia del suo boogeyman, Art il clown, affiancato in questo caso dalla donzella sfigurata in volto, Victoria, per certi versi più spietata di lui. Per certi versi, si potrebbe perfino dire che sia il miglior capitolo della saga, anche per un maggior contributo produttivo. Un contributo evidente in termini di accuratezza scenica e nella resa di effetti speciali strabilianti nella loro iperviolenza, sebbene alcuni spunti onirici del precedente capitolo restano più interessanti e ispirati.
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3. Terrifier (2016)
Dopo un prologo in cui una donna sfigurata è ospite di un talk show, viviamo il lungo flashback della vicenda.
Un clown silente adocchia due donzelle in un fast food, di notte.
“La notte” per eccellenza, quella di Halloween.
Da lì a poco una girandola di sangue e violenza riempie la nottata del nostro pagliaccio e delle due ragazze.
Divenuto nel giro di breve uno dei boogeyman più amati del cinema horror contemporaneo, il personaggio di Art il clown era apparso, precedentemente, in un horror ad episodi di levatura modesta (All Hallow’s Eve, rititolato poi Terrifier – L’inizio). Questo slasher movie ultrasplatter è sorretto totalmente dalla sua figura e risulta un massacro architettato come un vero e proprio B-movie senza pretese, in cui la massiccia dose di violenza e la verve del suo ferocissimo boogeyman sono il motivo di esistere.
Ed alla fine, la genuinità del prodotto ha pagato, nella sua atmosfera dalle tonalità cupe e i colori carichi, nel suo essere cattivissimo, tra sangue a iosa e omicidi “creativi”, fino ad un epilogo piuttosto ben architettato nel suo essere programmaticamente “ad effetto”.
Un’opera di orrore allo stato brado, in cui non conta la (non)trama, ma le singole sequenze, il one-man show offerto da un villain diventato subito iconico.
4. Terrifier – L’inizio (2013)
Una babysitter, durante la notte di Halloween, trova una VHS misteriosa che contiene tre storie dell’orrore. L’ultima delle quali mostra il personaggio di Art il clown, che di lì a poco si paleserà anche nella casa. Il risultato è un horror antologico girato a basso budget che funziona solo per il finale, ben poco per i relativi episodi ed anche lo stesso Art non possiede ancora quella forza inquietante che acquisterà appieno nel primo capitolo a lui interamente dedicato.