Ultima notte a Tremor: recensione della miniserie Netflix

La recensione della miniserie spagnola che Oriol Paulo ha realizzato dal bestseller omonimo di Mikel Santiago. Dal 25 ottobre 2024 su Netflix.

Il successo planetario de La casa di carta, ottenuto grazie all’enorme visibilità data da una cassa di risonanza come quella di Netflix, ha decisamente riscritto le regole della serialità spagnola e non solo, alzando e non di poco l’asticella e di conseguenza le aspettative degli abbonati alla piattaforma e del pubblico in generale. Ecco che ogniqualvolta un prodotto sulla media e lunga distanza viene rilasciato dal broadcaster a stelle e strisce, le speranze di trovarsi al cospetto di un’opera degna di nota sono sempre molto alte. Speranze, queste, che di default sono state riposte anche sulla nuova arrivata in casa grande N, ossia Ultima notte a Tremor, la miniserie in otto episodi da ottanta minuti circa cadauno disponibile dal 25 ottobre 2024.      

La forza del racconto di Ultima notte a Tremor sta nel mettere lo spettatore sullo stesso piano del protagonista e di chi gli gravita intorno

Ultima notte a Tremor - Cinematogrpahe.it

Quella in questione, scritta a quattro mani da Jordi Vallejo e Oriol Paulo che l’ha anche diretta, si inserisce nella scia di altre miniserie thriller adattate da bestseller letterari come Suburbia Killer (dal romanzo di Harlan Coben) e La ragazza di neve (dal romanzo di Javier Castillo). L’insistere su tale modus operandi evidentemente ha dato e sta dando dei frutti, riprova che Netflix sembra avere puntato forte su questo formato e sull’industria iberica, sfruttando la combinazione di suspense, mistero e atmosfere cupe che continuano ad attrarre spettatori da tutto il mondo. Ultima notte a Tremor è infatti l’adattamento del libro omonimo di Mikel Santiago, un mistery dai risvolti psicologici ambientato sulle coste di Tremor, una remota località balneare dell’Irlanda. L’adattamento riprende in maniera abbastanza fedele quanto narrato sulle pagine della matrice letteraria, con il compositore Peter Harper che dopo un doloroso divorzio si trasferisce nella cittadina irlandese con la speranza di ritrovare ispirazione per la colonna sonora che deve consegnare. Tutto procede tranquillamente finché non rimane vittima di un incidente quasi mortale: colpito da un fulmine, si salva con apparentemente pochi danni. Ma da quel momento in poi l’uomo inizia ad avere incubi, allucinazioni, oscure visioni. Fino all’ultimo capitolo si rimarrà nel dubbio che il tutto sia il frutto della sua immaginazione scombussolata o di qualcosa di vero. Alla visione l’ardua sentenza, nel frattempo lo spettatore si troverà a navigare a vista in una dimensione sospesa tra incubo e realtà. Si insinua così in un crescendo una componente pseudo-paranormale che impedisce al fruitore di avere delle certezze e il lusso, come spesso accade, di una posizione di vantaggio rispetto agli eventi e ai personaggi. La forza di questo racconto sta proprio nel mettere lo spettatore sullo stesso piano del protagonista e di chi gli gravita intorno. Il ché garantisce alla miniserie un livello molto alto di coinvolgimento e suspense.

Ultima notte a Tremor funziona in virtù della liquidità e della mutevolezza di un racconto che attraversa ed è attraversato da generi e sfumature diverse

Ultima notte a Tremor cinematographe.it

La scrittura mette in atto un meccanismo mistery davvero efficace che riesce a reggere l’urto di una durata forse eccessiva. Ne risente un po’ il ritmo e la soglia di attenzione del fruitore, ma a conti fatti Ultima notte a Tremor funziona proprio in virtù della liquidità e della mutevolezza di un racconto che attraversa ed è attraversato da generi e sfumature diverse. Ciò permette alla serie di catturare l’attenzione non tanto con colpi di scena spettacolari come è consuetudine fare, quanto con la profondità di una trama fatta di enigmi intricati e atmosfere ansiogene che in alcuni casi, come ad esempio la scoperta del passato drammatico del personaggio di Judie all’inizio del quarto episodio, portano lo spettatore a dei veri e propri sussulti. E se questo avviene è merito della buona combinazione degli ingredienti, laddove la regia impattante del barcellonese Oriol Paulo, l’efficace confezione tecnica (vedi la pioggia di pesci) e le notevoli performance davanti la macchina da presa di Ana Polvorosa (Judie) e di Javier Rey (Peter), quest’ultimo bravissimo nel restituire sullo schermo l’universo interiore deflagrato, i demoni personali e professionali che tormentano il protagonista.    

Ultima notte a Tremor: valutazione e conclusione

Ultima notte a Tremor trama trailer cast - Cinematographe.it

Dopo Suburbia Killer il regista spagnolo Oriol Paulo firma un nuovo adattamento seriale per Netflix da un noto bestseller. Si tratta della miniserie thriller tratta dal romanzo omonimo di Mikel Santiago, un mistery dai risvolti psicologici e pseudo-paranormali ambientato in una remota località costiera dell’Irlanda. Ultima notte a Tremor è una serie che cattura l’attenzione non tanto per i colpi di scena, quanto per la profondità della sua trama e l’efficace costruzione dei suoi intricati enigmi. Alla qualità della scrittura segue quella di una confezione estetico-formale di grande impatto, oltre alle potenti interpretazioni di un cast di altissimo livello, dove spiccano le performance di Ana Polvorosa e di Javier Rey.

Regia - 4
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 4
Recitazione - 4
Sonoro - 4
Emozione - 3.5

3.8

Tags: Netflix