I 5 film migliori di Terry Gilliam
Un viaggio nel meglio del cinema di Terry Gilliam, ex membro dei Monty Python
Unico membro americano del celebre gruppo comico britannico dei Monty Python, Terry Gilliam era una delle menti brillanti del sestetto e il loro animatore di fiducia, sebbene fosse quello meno presente in veste di attore nei loro esilaranti e surreali sketch. La grande notorietà e stima internazionale, però, l’ha conseguita da solista, dietro la macchina da presa. Infatti, come regista ha diretto ben quattordici lungometraggi (due dei quali in collaborazione con Terry Jones, proprio per i Monty Python). Andiamo a fare il punto della situazione sul suo cinema, alla scoperta della cinquina migliore della sua filmografia.
Terry Gilliam: il genio della satira distopica e visionaria
Terry Gilliam esordisce alla regia al lungometraggio nel 1975, proprio in un progetto dei Monty Python (coi quali, naturalmente, aveva già collaudato gli schemi in televisione con lo show comico Flying Circus), dirigendo Monty Python e il sacro graal, affiancato alla regia da Terry Jones.
Probabilmente, si tratta del film meno esaustivo e geniale del gruppo britannico, ma non tanto meno divertente. Pur dirigendo un segmento (il prologo) nel successivo capolavoro dei Monty Python, ovvero Il senso della vita (1983) la paternità della pellicola è affidata a Terry Jones, mentre da solista proseguirà un percorso da regista lontano dalla Gran Bretagna.
Il secondo opus diretto da Gilliam è del 1977, Jabberwocky, tratto dalla novella omonima di Lewis Carroll, ed è un pastiche di fanta avventura comica in cui inizia a mettere in moto il suo estro visivo per mondi incantati ma bizzarramente sporchi, evasivi ma altamente stralunati.
Vi recitano due membri dei Monty Python, ovvero Michael Palin e in un piccolo ruolo Terry Jones, pur essendo un’opera slegata e autonoma rispetto al lavoro con i comici britannici.
Un legame, quello con i suoi amici eterni Monty Python che continua a restare attivo anche nel terzo film, I banditi del tempo, prima vera produzione degna di nota, in cui guest star è Sean Connery, ma figurano in ruoli secondari i redivivi John Cleese e, ancora, Michael Palin, oltre a Ian Holm, David Warner e Shelley Duvall.
Alla colonna sonora contribuisce invece l’amico George Harrison.
Il quarto lungometraggio, datato 1985 è il suo opus più ambizioso e acclamato dalla critica mondiale. Probabilmente, il film a cui il suo estro sociopolitico e visionario è meglio riconducibile.
Si tratta di Brazil, una satira fantapolitica tra Orwell e Kafka, in cui i lampi visivi (e deliranti) ne riassumono gli intenti del regista. Ad impreziosirne l’opera la partecipazione atipica di Robert De Niro, qui agli antipodi del suo istrionismo e della sua magniloquenza da star.
Nel 1988 dirige Le avventure del barone di Munchausen, un’avventura fantasy esteticamente preziosa e che mescola il sacro ed il profano, il bizzarro al poetico, il prolisso al brioso. Tra i titoli di maggiore attenzione realizza il fantascientifico postapocalittico L’esercito delle 12 scimmie (1995) e il caleidoscopico Parnassus (2009), in cui si avvicendano nello stesso ruolo vari divi del calibro di Johnny Depp, Heath Ledger, Colin Farrell e Jude Law. L’ultima opera, al momento, diretta da Terry Gilliam è il bizzarro e fantasioso L’uomo che uccise don Chisciotte (2018), con Adam Driver. Andiamo, di seguito a vedere le nostre scelte, in merito ai migliori film del regista.
1. Il senso della vita (1983)
Pur trattandosi di un film che appartiene in tutto e per tutto ai Monty Python, in qualità di sestetto, in cui Terry Gilliam ha diretto il segmento iniziale che fa da cortometraggio a se stante, oltre alle animazioni presenti nel film, diretto invece da Terry Jones, questo campionario esilarante di sketch sul (non) senso della vita è il capolavoro del gruppo comico ed una visione imprescindibile anche per avvicinarsi al cinema del regista americano.
2. Brazil (1985) tra i film migliori di Terry Gilliam
Probabilmente il film più celebre di Terry Gilliam, questo Brazil è una satira distopica sulla burocrazia e sul controllo sociale da parte di un potere politico che rievoca il grottesco kafkiano e il complottismo orwelliano. Il risultato è un film visionario e cupo, fantasioso e spiritoso, capace di segnare un vero e proprio immaginario iconografico per il cinema distopico del suo decennio.
3. Le avventure del barone di Munchausen (1988)
Uno dei titoli più ambiziosi, sul piano scenico, su quello narrativo e nel nutrito cast (che annovera in ruoli secondari Robin Williams, Ian Holm, Oliver Reed, Eric Idle, Sting, Jonathan Pryce e una giovane Uma Thurman) è un avventuroso fantasy tratto dai racconti settecenteschi di Rudolph Raspe.
4. L’esercito delle 12 scimmie (1995) tra i film migliori di Terry Gilliam
Uno dei titoli più famosi della filmografia di Terry Gilliam, questo film con protagonisti Bruce Willis e Brad Pitt è un racconto, ancora una volta distopico, che ibrida la Fantascienza ed il Noir, ambientato in un mondo futuro, dove l’umanità è stata decimata da un virus e la superficie del pianeta è popolata solo da animali selvatici. Un fantapolitico imbottito di flashback che prende spunto da un cortometraggio degli anni ’60, La Jetèe, divenuto vero e proprio Cult degli anni ’90.
5. Paura e delirio a Las Vegas (1998)
Uno dei film cult di Terry Gilliam, con protagonista uno stravagante Johnny Depp, questo Fear and Loathing in Las Vegas è un esuberante e delirante, barocco e divertente (più che altro divertito), è un road movie ironico e allucinato, il cui fulcro centrale ruota attorno alle droghe e il suo sfondo è l’America post Vietnam, in cui la bizzarra (e sopra le righe) performance dei due protagonisti (Johnny Depp e Benicio Del Toro) e la virtuosistica fotografia aiutano a reggere il “giochino”, sempre sul filo tra il bozzetto caricaturale e un cartoon “impazzito” in carne ed ossa, la cui sostanza narrativa gira un po’ a vuoto, a favore di un trip visivo sempre “eccitato”.