Scott Eastwood, figlio del celebre regista: “Mio padre mi ha dato un pugno in faccia, è della vecchia scuola”
La disputa ebbe luogo quando Scott aveva 16 anni e fece qualcosa che fece arrabbiare suo padre.
Clint Eastwood è in festa: a 94 anni ha finalmente distribuito nelle sale il suo ultimo film, Giurato numero 2, un dramma giudiziario con un cast stellare che include Nicholas Hoult, Toni Collette, J.K. Simmons, Kiefer Sutherland e Chris Messina. L’atteso ritorno di uno degli artisti più grandi della storia del cinema, autore di pellicole cult come Gli spietati, uno dei migliori western di sempre, Gran Torino, I ponti di Madison County, Million Dollar Baby e Mystic River, tra tanti altri.
Nel frattempo, la carriera da attore di suo figlio Scott Eastwood, sebbene iniziata con slancio nel 2006 con Flags of Our Fathers, ha avuto un’evoluzione più lenta rispetto a quella del padre. Tra i suoi ruoli più rilevanti, si ricordano le partecipazioni in Hearts of Steel, Awaken the Fury, Suicide Squad e negli ultimi capitoli della saga Fast & Furious.
Scott non ha mai nascosto l’orgoglio di essere figlio di una leggenda come Clint, e più volte ha raccontato del loro rapporto. In un’intervista all’edizione australiana di GQ, Scott ha condiviso un episodio sorprendente: un duro confronto con il padre avvenuto quando aveva 16 anni, dopo aver portato la sorella minore, di 14 anni, a una festa.
Scott racconta: “L’avevo lasciata lì, forse per andare a bere una birra con i ragazzi, senza pensarci troppo. Quando papà l’ha scoperto, si è arrabbiato moltissimo”. Clint Eastwood, alto quasi un metro e novanta, ha messo all’angolo il figlio contro il muro, gli ha stretto le mani intorno alla gola e poi gli ha dato un pugno. “Mi ha colpito e ha detto: ‘Non lasciare mai tua sorella da sola a una festa’. Era della vecchia scuola, senza tutte quelle cose moderne in cui non puoi neanche rimproverare un figlio per paura di essere giudicato. Nella nostra famiglia, se facevi qualcosa di sbagliato, venivi corretto subito. Punto”.
Essere messi alla prova da “L’uomo senza nome” deve essere stata un’esperienza intensa per Scott, ma è chiaro che l’insegnamento di Clint ha lasciato il segno.