Stranger Eyes: recensione del thriller asiatico
La masterizzazione del pensiero, il lutto del cameratismo, la configurazione criptica di un nuovo occhio onnipresente. Tutto questo è Stranger Eyes, al cinema dal 14 novembre 2024.
Che l’AI non sia The Truman Show, profetizzato tempo fa. L’occhio segreto che osserva e analizza, ricerca e spia i movimenti costanti, sempre in evoluzione di un’umanità sottoposta a subdole e inquietanti forme di schiavitù tecnologica. Stranger Eyes, regia di Yeo Siew Hua contamina l’architettura cinematografica con un artificio traumatico e traumatizzante che fa dell’uomo creator, creazione.
In Stranger Eyes gli occhi del cinema
Attraverso le peculiarità del thriller, Stranger Eyes alimenta l’angoscia dell’incoscienza, un condizionamento inquieto, una suspence che, per quanto surreale, è realtà tangibile, concreta, percepibile, che si avverte nei protagonisti e si trasferisce negli spettatori.
Al centro una coppia drammaticamente colpita dall’improvvisa scomparsa della figlia. Una figlia persa nel nulla ma ritrovata attraverso l’inquieta percezione della presenza estranea nella propria casa. DVD che arrivano nella micro realtà domestica e ritraggono momenti di vita quotidiana, spiano la coppia nelle loro abitudini e nei loro segreti; riportano la narrazione filmografica delle loro vite private.
Una spia dentro un appartamento blindato; un’unica fessura, il sospetto, l’indagine e la verità.
L’asse di questo film è l’atmosfera macabra che tormenta due persone evidentemente disperate e evidenzia il dolore attraverso un nuovo terrore. L’invasore è un coinquilino “fantasma”, un estraneo che segue i loro movimenti, che ruba le intimità più nascoste, le codifica, le esamina.
Stranger Eyes – incesto concettuale tra luogo, spazio e concetto
Il compimento del cinema asiatico, esplicito e spudorato, psicologicamente violento.
Yeo Siew Hua (Land Imagined, 2028) catalizza la tensione e la rende immagine, mimandola; un piacere estetico che si riflette nell’altro, che riflette il comportamento di se stessi in una mimica specchiata, dove il movimento di uno diviene prolungamento dell’altro.
La indagine sulla privacy altrui il “controllo perimetrale”, quel mondo distopico futuro profetizzato in tempi non sospetti da George Orwell; il controllo, il possesso, la tracciabilità, elementi di rapporti “umani” disumanizzanti che, tradotti in un cinema autosufficiente, costruiscono un esatto spicchio sociale contemporaneo.
Un processo intimistico sul grande schermo che richiama un nuovo attrito cinematografico; un film i cui strumenti permettono un’intromissione maniacale e indiscreta nella vita degli altri, osservati senza sapere di esserlo. Una scrittura cinematografica “amplificata” dalla sintesi narrativa propria dell’arte asiatica attraverso un esercizio freddo, disincantato, realista, apatico, frame dopo frame; tutto riavvolto in uno scambio di prospettiva, che avanza e indietreggia a piacimento di una camera amatoriale impercettibile. Una struttura quasi stilografica, voluta dal regista, confezionata dal montaggio.
Stranger Eyes: valutazione e conclusione
In Stranger Eyes c’è il dettaglio visivo e l’illusione ottica; la dinamica seriale in un solo lungometraggio dentro dialoghi che si prosciugano man mano avanza l’inquietudine all’interno di una ripresa concatenata, scena dopo scena, nello scorrere di una quotidianità osservata dall’estraneo.
La masterizzazione del pensiero, il lutto del cameratismo, la configurazione criptica di un nuovo occhio onnipresente! Una relazione artificiosa tra AI ed egemonia tecnologica, tra insaziabilità maniacale del controllo e desolazione di una “normalità” tutta umana.
Stranger Eyes sfiora appena ogni singolo concetto creando sequenze acriliche tra l’impatto filmografico, la comunicazione moralistica, l’estetica mentale in un contenitore antifrastico dove il “tutto” significa “niente” e il niente impedisce il mistero naturale dentro il quale si avvolgono le umane esistenze. Tutto in una società “cyber modernistica”!
Presentato in Concorso alla 81ma edizione del Festival del Cinema di Venezi e al NYFF62, Stranger Eyes , diretto da Siew Hua Yeo, è in tutte le sale italiane dal 14 novembre 2023, distribuito da Europictures.