Paul Mescal appoggia Martin Scorsese: “È disgustoso”

Paul Mescal si schiera con Martin Scorsese e disapprova l'uso della parola "contenuto" per riferirsi a un film.

Nel 2021, Martin Scorsese pubblicò su Harper’s Magazine un saggio incisivo in cui denunciava uno dei problemi più gravi dell’industria cinematografica moderna: la riduzione del cinema a “contenuti” semplici e superficiali. Questo fenomeno, secondo il regista, appiattisce tutto al “minimo comune denominatore”, paragonando senza distinzione “un film di David Lean, un video di gatti, una pubblicità del Super Bowl, un sequel di supereroi o un episodio di una serie”.

Paul Mescal cinematographe.it

Nonostante le reazioni forti e divise che questo saggio suscitò, il messaggio di Scorsese è rimasto rilevante, come dimostrano le recenti parole dell’attore Paul Mescal. Dopo l’emozionante interpretazione in Aftersun, e ora protagonista nell’atteso Gladiatore 2, Mescal ha condiviso una visione simile in un’intervista al Sunday Times, definendo l’uso della parola “contenuto” per i film come “ripugnante”. Secondo Mescal, questa terminologia riflette due realtà contrastanti nel cinema di oggi.

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“Negli ultimi anni, molti parlano di film come fossero solo contenuti. È un termine disgustoso. Non si tratta di ‘contenuto,’ ma di un vero lavoro. Senza voler sembrare elitario, distinguo due approcci. Da una parte c’è un settore che lavora senza cura o integrità artistica, pensando solo ai follower di Instagram. Dall’altra parte, c’è quello che il cinema è sempre stato: l’arte del dirigere, recitare, illuminare e creare. È questa tradizione che mantiene vivi gli artisti.”

Mescal ha chiarito che le sue critiche non significano disprezzo verso i blockbuster, ma piuttosto una richiesta di equilibrio. Come ha spiegato in un’intervista a IndieWire, ama sia i grandi film commerciali sia le produzioni indipendenti, anche se spera che queste ultime possano trovare maggiore spazio.

“Amo i blockbuster come chiunque altro, ma credo sia importante lasciare più visibilità a film come Aftersun. Non penso che questo sia un atteggiamento elitario, anzi. Credo che sia importante preservare lo spazio per il cinema indipendente. Se non manteniamo un equilibrio nell’ecosistema cinematografico, ci ritroveremo con un solo tipo di film.”