Vita da Carlo: recensione della terza stagione della serie di Carlo Verdone
Su Paramount+ dal 16 novembre, Vita da Carlo 3 ci fa sorridere, regalandoci momenti di spensieratezza e dei cameo imperdibili.
“Tanto la vita, per buona parte, è tutta una commedia!”, ci ricorda Carlo Verdone. Siamo abituati a viverlo in versione cinematografica, eppure l’attore, regista e sceneggiatore con Vita da Carlo ci ha dimostrato – e continua a farlo con questa terza stagione – di saper maneggiare alla perfezione anche il linguaggio delle serie televisive. Suo ritorno alla regia e al piccolo schermo, Vita da Carlo riesce a mescolare l’inconfondibile ironia di Verdone con una riflessione più personale sulla sua vita: la vita di un uomo che, pur essendo famoso, deve far fronte alle sfide quotidiane come tutti.
Per gli appassionati di serie TV e gli amanti di Verdone, questa serie continua a rappresentare una vera chicca nel panorama televisivo italiano. In esclusiva su Paramount+, creata, interpretata e diretta da Carlo Verdone, la terza stagione di Vita da Carlo è disponibile in streaming dal 16 novembre 2024: in questa data verranno, infatti, rilasciati i primi cinque episodi e altri cinque la settimana seguente.
Vita da Carlo 3: il Festival di Sanremo e la vita privata di Carlo
Dopo essere stato candidato a sindaco di Roma ed essere stato impegnato con un film sulla sua carriera, Carlo Verdone prosegue con una terza stagione in cui immagina di essere al timone del Festival di Sanremo, proprio grazie alla sua grande cultura musicale. Un’idea, senza alcun dubbio, interessante se si pensa che la musica è la sua seconda passione e la sua collezione di vinili è eccezionale: si parla di circa quattromila dischi!
Ovviamente, tutto ciò è “romanzato” per esigenze di copione, ma si tratta comunque di una fetta importante della vita di Carlo. Le scene sono state realmente girate al Teatro Ariston (cosa che ha rappresentato una fatica importante per la produzione). Nell’arco della sua carriera, Carlo ha ricevuto una proposta per la conduzione di un programma – che ha rifiutato – mentre ha fatto realmente parte per tre volte della giuria del Festival di Sanremo. Vita da Carlo continua a offrire un punto di vista interessante sulla vita dell’artista, sulle sue relazioni familiari e sulle difficoltà che gli capita di affrontare nella vita privata. Dietro all’artista, c’è – prima di tutto – un uomo.
L’interpretazione di Verdone è, come sempre, impeccabile così come lo sono le sue abilità di scrittore e regista, che lo vedono mescolare il lato comico a quello drammatico. Prodotta da Luigi De Laurentiis e Aurelio De Laurentiis, Vita da Carlo è creata – come detto – da Verdone con Menotti e Nicola Guaglianone. La terza stagione è stata scritta da Carlo con Luca Mastrogiovanni e Pasquale Plastino, mentre la regia si alterna tra Valerio Vestoso e Carlo.
Le guest star, gli omaggi al cinema e il politicamente corretto
Tra i momenti migliori della terza stagione di Vita da Carlo, ci sono il divertentissimo episodio con Gianna Nannini – in cui la cantautrice si scopre una perfetta villain – così come quello con un divertito Zucchero Fornaciari, passando per altri volti come Serena Dandini, Ema Stokholma e Maccio Capatonda, tra i tanti. Ema e Maccio reggono alla perfezione dei ruoli principali, interpretando versioni rivisitate di se stessi: Stokholma si scopre cleptomane e Capatonda – nuovo vicino di casa di Carlo – cantautore non proprio riuscito, oltre che colpito da disturbi di personalità.
Tra i personaggi, ritroviamo la figlia Maddalena (Caterina De Angelis) in lotta tra carriera e vita da mamma, la collaboratrice domestica Annamaria (Maria Paiato), l’ex-moglie Sandra (Monica Guerritore), l’ex-compagna ambientalista Sofia (Stefania Rocca), il figlio Giovanni (Filippo Contri) e il genero Chicco (Antonio Bannò). Da segnalare anche la parentesi “da Carlo in Rome a Carlo in Paris” e un nuovo personaggio che rappresenta la figura del complottista per eccellenza (dal 5G nei vaccini ai rettiliani).
Diversi, inoltre, gli omaggi al cinema sparsi qua e là, come quello a Psycho di Alfred Hitchcock in una scena con Nannini o quello ad Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick. La terza stagione di Vita da Carlo vede finzione e realtà intrecciarsi, con maestria e riuscendo sempre a far sorridere. Oggi, è particolarmente difficile far ridere per via del politicamente corretto che rende tutto più complicato, insieme al fatto che la società è meno felice per i tanti problemi che la affliggono.
Vita da Carlo 3: valutazione e conclusione
Composta da dieci episodi, la terza stagione di Vita da Carlo è caratterizzata da scrittura brillante e autoironia, che la rendono più divertente delle precedenti. Ci ritroviamo nel mondo di Verdone che – come detto prima – è in parte romanzato, ma non quando si parla della sua incapacità di dire no: “Mi ostino sempre a cadere nel solito errore: farmi trascinare dagli altri in territori che non mi appartengono. […] Perché questa incapacità a dire di no e non dar retta al mio istinto?”. Punti di forza di questa stagione di Vita da Carlo sono, ovviamente, Carlo stesso che, con la sua simpatia e le battute, ci porta una ventata di leggerezza e freschezza – di cui c’è davvero tanto bisogno in questo periodo – e la new entry di Maccio Capatonda, oltre alle tante guest star che si alternano in ruoli riuscitissimi. Se in Vita da Carlo Verdone pensa spesso di voler lasciare il cinema, non è assolutamente così nella realtà: l’attore, regista e sceneggiatore è già alle prese con le riprese della quarta e ultima stagione di Vita da Carlo, che sarà seguita dal suo ritorno al cinema.