Wicked: recensione del fantasy diretto da Jon M.Chu

Adattamento cinematografico, Wicked è una danza con le streghe, realtà e finzione. Distribuito da Universal Pictures Italy,in prima visione mondiale, è al cinema dal 21 novembre 2024.

Per Wicked è sicuramente un ritorno, dopo il musical di Broadway del 2003, adattamento del romanzo Strega – Cronache dal Regno di Oz in rivolta di Gregory Maguire. Una storia sentimentale divisa tra due colori, il verde smeraldo e il biondo, un’immaginaria linea di demarcazione tra il Bene e il Male.

Ma cos’è il male e cos’è il bene; chi appartiene al male e chi al bene? Wicked scompiglia qualsiasi domanda e confonde ogni possibile risposta, aprendosi liberamente a supposizioni tra loro sovrapposte, e insistendo contro qualsiasi forma estetica che possa etichettare una precisa identità e appartenenza. Realtà e irrealtà, mistificazione e concettualizzazione dentro una volontà “distruttiva” rispetto a convenzioni e convinzioni che tendono ad agevolare dinamiche sociali, accomodate su elitarie e vacue apparenze. Un racconto romanzato che non distingue la fragilità dal coraggio, ma li sovrappone, servendo sullo stesso vassoio menti orientate verso direzioni diverse. L’inclusione attraverso il garbo di saper riconoscere la differenza senza sottolineature e grassetti che apostrofino la dualità, ma inserendole tra le righe di uno stesso discorso che tra il bene e il male escogitano nuove dimensioni.

Wicked: la danza delle streghe

Wicked - cinematographe.it

Nel vivo: Glinda (Ariana Grande) e Elphaba (Cynthia Erivo) sono le due protagoniste: due amiche, il cui aspetto sembra stigmatizzare il Bene e il Male.
Glinda rosea, pura, fiabesca, Elphaba dalla pelle verde e ruvida, ma è un accostamento apparente, e l’inganno è l’esordio d’effetto del film.
Cinematograficamente l’inversione dei ruoli per lo spettatore che si presta a un’interpretazione impropria, inesatta, trasformabile è puro godimento; si “gioca” nel tentativo di profetizzare, dentro luoghi comuni, una combinazione che poi risulta essere errata, limitata a uno schema emblematico che risulterà capovolto.

Wicked; Cinematographe.it

Sarà Elphaba la vera eroina di Wicked, sarà lei a rappresentare la gentilezza, a capovolgere la lettura interpretativa, a riprendere l’esigenza contemporanea di uno squilibrio di valori, ad amplificare senza alcuna retorica il significato etico dell’intero film, offrendo l’occasione, inedita nonostante sia un riadattamento, di rovistare nelle innumerevoli combinazioni e opportunità che appartengono agli esseri umani.

In Wicked realtà e fantasia accedono dallo stesso portale

Wicked; Cinematographe.it

L’intero film è un chiaro elogio al primo Mago di Oz, che inaugurò uno stile cinematografico complesso e si servì del musical per sperimentare nuovi approcci estetici da cui derivò un vero e proprio genere che ebbe grande popolarità.

Wicked equilibra, attraverso una traduzione moderna, due orientamenti – realtà e fantasia – accogliendoli da uno stesso portale: l’Alice nel Paese delle Meraviglie ma con il complemento del technicolor per definire meglio il passaggio tra un mondo all’altro: simbologia di un alter ego intimo e territoriale.

 In Wicked Elphaba, meglio conosciuta come la Strega cattiva dell’Ovest, rievoca scene e dialoghi tratti dal Mago di Oz del 1939; rapporti complicati, relazioni familiari tese, un ambiente offuscato da un’educazione discutibile e anomala; ma esser nati in una famiglia cattiva non preclude la possibilità di accostarsi a processi emotivi e sentimentali, affrancarsi da modelli negativi e dimostrare attenzione, affetto, accoglienza verso chi ne necessita.
Diversamente da Glinda, rosea e apparentemente buona che, tra i suoi rami, nasconde qualche spina. Ma tutto trova un proprio equilibrio.

Se per anni la commedia americana dei teen ci ha riservato l’esclusione e l’emarginazione, Wicked documenta invece la possibilità di esser vicini seppur lontani; lo spiega attraverso il fantasy, la sua atmosfera astratta e cinematograficamente “leggera”, annullando la lotta tra il Bene e il Male, abbattendo il tradizionale ruolo dell’antagonista e condividendo la presenza di creature fantastiche, manifesto di valori positivi. L’ambiguità, la crudeltà della divisione classista si avviluppano alla purezza fanciullesca nel tentativo di rimediare gli effetti di un uso nocivo del preconcetto estetico. In Wicked la banalità estetica del bene e del male non esiste più!

Wicked: valutazione e conclusione

Ariana Grande - cinematographe.it

In una narrazione favolistica Wicked crea una rete di combinazioni diverse; il racconto filmografico servendosi di un approccio analitico, prende le misure della scenografia come fosse un palco scenico aperto sul quale la teatralità mimica si prende gioco dello schermo rendendolo vivo attraverso una particolare ampiezza performativa.
Wicked offre materialità all’immaginazione anche attraverso il concept del musical e del sonoro che si impongono tra i dialoghi dando loro il giusto accento.
Jon M.Chu, regista statunitense e produttore, costruisce Wicked, attraverso gli effetti dei colori, l’ampiezza delle immagini, la performance cinematografica che avanza verso prospettive teatrali. Una scenografia che spezza lo schema ipotizzando due microcosmi cromatici fino a miscelarli equamente in infinite sfumature. Struttura della metamorfosi propria del cinema irreale, stilizzata dalla fantasia di scena e dal dettaglio fanta-visionario dell’ambientazione.
Wicked, distribuito da Universal Pictures Italy, esce, in prima visione mondiale, il 21 novembre 2024.

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3.5
Recitazione - 2.5
Sonoro - 3
Emozione - 3

2.9