Pimpinero: Morte e contrabbando: trama, trailer e cast del film Prime Video

La storia di Pimpinero: Morte e contrabbando segue i fratelli Estrada, coinvolti nel contrabbando di carburante.

Pimpinero: Morte e contrabbando è il nuovo film di Andrés Baiz, regista già noto per lavori come Narcos e Griselda. Disponibile in esclusiva su Prime Video dal 22 novembre, il film è un thriller ambientato nei primi anni 2010, lungo il confine desertico tra Colombia e Venezuela. La pellicola esplora la realtà dei “pimpineros”, contrabbandieri di carburante che mettono a rischio la propria vita trasportando illegalmente benzina in una delle regioni più pericolose del Sud America.

In Pimpinero: Morte e contrabbando Andrés Baiz mantiene un ritmo serrato, alternando momenti di introspezione drammatica a sequenze d’azione

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La storia di Pimpinero: Morte e contrabbando segue i fratelli Estrada, coinvolti nel contrabbando di carburante. Moisés, il maggiore, è interpretato da Juanes, qui al suo esordio come attore. Figura stabile e riflessiva, Moisés rappresenta il fulcro dell’operazione familiare. Alberto Guerra è Ulises, il fratello di mezzo, un uomo diviso tra il senso del dovere verso i fratelli e il fascino di un guadagno più facile. Alejandro Speitzer interpreta Juan, il più giovane, che si trova al centro di un intrigo quando viene coinvolto in un’organizzazione criminale rivale.

La trama si complica con la morte improvvisa di Juan durante una pericolosa operazione, un evento che sconvolge la famiglia e accende il desiderio di vendetta della sua fidanzata, Diana. Quest’ultima, interpretata da Laura Osma, diventa la vera protagonista del film Pimpinero: Morte e contrabbando. Determinata a scoprire la verità sulla morte di Juan, Diana sfida un mondo violento e dominato dagli uomini, immergendosi nelle oscure dinamiche della criminalità organizzata. La sua trasformazione da personaggio a secondario figura centrale arricchisce il film di una prospettiva inedita e di una forte carica emotiva.

Il paesaggio della Guajira, desolato e ostile, diventa un elemento narrativo cruciale, rappresentando non solo la durezza della vita nella regione ma anche il vuoto morale che permea la storia. La fotografia, curata da Mateo Londoño, richiama lo stile di un moderno western, amplificando la tensione e il senso di isolamento. La regia di Andrés Baiz mantiene un ritmo serrato, alternando momenti di introspezione drammatica a sequenze d’azione cariche di adrenalina.

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