Cold Case. Chi ha ucciso JonBenét Ramsey: recensione della miniserie Netflix

Cold Case. Chi ha ucciso JonBenét Ramsey riesce a raccontare un caso complesso in modo coinvolgente. È un pugno allo stomaco!

Dal 25 novembre 2024 su Netflix Cold Case. Chi ha ucciso JonBenét Ramsey, miniserie di tre episodi diretta da Joe Berlinger che approfondisce e vuole gettare nuova luce su uno dei casi di cronaca più enigmatici e difficili degli ultimi 30 anni negli Stati Uniti, l’uccisione della piccola reginetta di bellezza JonBenét Ramsey.

Cold Case. Chi ha ucciso JonBenét Ramsey: tre episodi utili a lavorare intorno ad uno dei casi più sconvolgenti degli ultimi anni

La mattina del 26 dicembre 1996 John e Patsy Ramsey, genitori di due figli, si svegliano nella loro casa di Boulder, in Colorado, scoprendo che la loro figlia più piccola, JonBenét di sei anni, è scomparsa, con tanto di lettera richiedente un riscatto ritrovato proprio in casa. Solo sette ore più tardi scoprono il corpo senza vita della bambina nel seminterrato, con il cranio fratturato e segni di asfissia. Chi è stato ad uccidere la bambina? L’autopsia evidenzia segni di violenza sessuale. Le indagini si concentrano all’interno del nucleo familiare e i primi sospettati sono la madre Patsy e il padre John per poi essere scagionati da ogni accusa. Alcune microscopiche tracce di Dna trovate sul corpo di JonBenét vengono anni dopo ricondotte a un maschio adulto, ma nessuno dei famigliari coincideva comunque con quel profilo genetico. Chi ha ucciso JonBenét?

In Cold Case. Chi ha ucciso JonBenét Ramsey vengono espressi tutti gli errori commessi durante l’indagine e, soprattutto, si mostra come la stampa abbia trasformato un evento tragico in un qualcosa di sensazionalistico e mediatico. Il primo episodio serve a gettare le basi per il caso stesso, il secondo si occupa della teoria contro John e Patsy insieme alla possibilità che loro centrino con l’assassinio di JonBenét. Il terzo e ultimo capitolo si concentra su come la polizia di Boulder abbia gestito il caso e mette in campo altre teorie, si fanno i nomi tra cui quello di John Mark Karr, ossessionato dalla bambina, che potrebbe essere il colpevole. Ognuna di queste teorie viene seguita, i tre episodi riflettono in qualche modo anche su questo punto: la manipolazione mediatica.

I media si concentrarono anche sull’inesperienza e sugli errori della polizia di Boulder, fatto che complicò ulteriormente le già non facili indagini e che mise alla berlina proprio la famiglia Ramsey, successivamente scagionata da ogni sospetto.

Negli anni si sono susseguiti false piste, ipotesi assurde, confessioni fasulle e altri misteri ancora. La serie tenta di ricostruire nuovamente i fatti, liberandoli da pregiudizi e inesattezze e cercando di capire come uno dei casi più efferati e sconcertanti della cronaca Usa possa essere ancora irrisolto e soprattutto come abbia cambiato per sempre l’opinione pubblica a stelle e strisce

Una ricostruzione minuziosa degli avvenimenti che ruotano intorno ad una bambina

Quello di JonBénet Ramsey è un cold case spaventoso e ansiogeno. Fin dai primi giorni dopo l’omicidio ha una grandissima eco, e molte attenzioni anche morbose si concentrano sulla famiglia e sui rapporti tra i vari componenti e la vittima. Un elemento che viene subito sottolineato è la partecipazione della bambina a vari concorsi di bellezza, concorsi in cui le piccole vengono agghindate, truccate, trattate come se fossero reginetta adulte. In questi concorsi le bambine sono sessualizzate, si atteggiano e si comportano come donne che si muovono come donne. Si sentono negli episodi delle parole da parte di uomini che desiderano una minore, una bambina, vengono incolpati anche i genitori di averla sessualizzata – arrivano anche a incolpare il padre accusandolo di abusi sessuali a causa di foto che aveva di lei nel suo ufficio.

Il progetto indaga sui passi falsi compiuti dalle forze dell’ordine e dai media in tale circostanza. Le autorità del Colorado intraprenderanno le azioni necessarie per consegnare alla giustizia l’assassino della piccola bimba di sei anni?

Per il documentario, Berlinger ha parlato con John Ramsey, 80 anni, e con avvocati e giornalisti che hanno seguito il caso. Presenta anche registrazioni fatte dal defunto detective della omicidi di Colorado Springs Lou Smit, che, dopo l’omicidio di JonBenét, è uscito dal pensionamento per aiutare l’ufficio del procuratore distrettuale di Boulder a indagare sul caso. Se n’è andato 18 mesi dopo perché era frustrato dal fatto che la polizia di Boulder non avrebbe preso seriamente in considerazione l’ipotesi che un intruso avesse ucciso JonBenét. Berlinger sostiene di aver assunto un punto di vista molto forte, ovvero che i Ramsey sono innocenti e che la polizia e i media li hanno usati.

Cold Case. Chi ha ucciso JonBenét Ramsey: valutazione e conclusione

La serie intensa si costruisce su interviste (quella del padre di JonBenét e quella del detective), immagini e filmati di repertorio, video originali, interrogatori, concorsi di bellezza, che rendono molto più reale una storia che è già fin troppo drammaticamente e tragicamente reale. I tre episodi coinvolgono e colpiscono, riescono a raccontare quel caso talmente complesso da essere un pugno nello stomaco.

Regia - 4
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 3.5
Sonoro - 3.5
Emozione - 3.5

3.7

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