Tax credit cinema, quali novità dopo la sentenza del TAR? Rischio collasso per il 2025?
Il TAR del Lazio ha sospeso in via cautelativa il Tax credit. Le associazioni APA e ANICA dichiarano: "Rappresenta per noi una notizia positiva".
Il tribunale amministrativo del Lazio ha sospeso in via cautelativa il Tax credit, la misura di compensazione dei debiti fiscali e previdenziali delle imprese calcolato sulla base dei costi sostenuti per lo filiera di produzione e distribuzione di film e opere tv o web. Il TAR ha accolto così il ricorso presentato da alcune società di piccoli produttori cinematografici contro il decreto varato nell’agosto scorso dall’allora ministro Sangiuliano. Nell’accogliere la domanda cautelare, i giudici hanno sottolineato che “le questioni dedotte sono molteplici, attenendo a diversi profili della disciplina introdotta con i gravati decreti e alquanto complesse e articolate sicché necessitano di un meditato approfondimento incompatibile con la sommarietà della cognizione propria della presente fase di giudizio“.
Tax credit, cos’è il credito d’imposta e la nota stampa di APA e ANICA in merito alla sentenza del TAR del Lazio
I beneficiari del Tax credit sono principalmente i produttori indipendenti o originari delle opere audiovisive. Tuttavia, esistono differenze nelle aliquote e nei massimali a seconda della tipologia di opera e della nazionalità del produttore. Per le opere cinematografiche italiane, inclusi i cortometraggi, il credito d’imposta è del 40% del costo eleggibile per i produttori indipendenti, mentre per i non indipendenti è del 25%. Il massimo annuo è di 9.000.000 euro per impresa o gruppo di imprese. Per le opere televisive e web italiane, la percentuale varia dal 30% al 40%, a seconda di vari fattori come la titolarità dei diritti di utilizzazione e sfruttamento e la provenienza delle risorse di produzione. Per le opere di formazione e ricerca e i videoclip musicali, il credito d’imposta è del 40% del costo eleggibile, con massimali differenti a seconda della tipologia di opera.
In seguito alla decisione del TAR, l’APA (Associazione Produttori Audiovisivi) e ANICA (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive) hanno rilasciato una breve dichiarazione. “Riteniamo la decisione del TAR del Lazio di rinviare la sospensione del Tax Credit per acquisire nuovi elementi, una decisione estremamente misurata e rappresenta per noi una notizia positiva. Il Tax Credit è uno strumento cruciale – atteso dall’industria audiovisivo di tutte le dimensioni, in particolare dalle piccole-media imprese – per il sostegno e la valorizzazione della produzione italiana. Una sua sospensione avrebbe conseguenze irreparabili sul tessuto del comparto che vale 2 miliardi di euro e che interessa oltre 100.000 lavoratori diretti, senza considerare l’indotto. Come già ribadito dalle associazioni APA e ANICA la riforma del sistema era in discussione da oltre un anno ed è importante che le tempistiche applicative siano rapide e che sia sempre più tempestivo il lavoro della macchina amministrativa.
Il presidente di ANICA Alessandro Usai ha aggiunto: “Accogliamo positivamente la decisione del TAR del Lazio sul Tax Credit Produzione nazionale, che non ha in alcun modo sospeso il decreto del Ministero della Cultura e del Ministero dell’Economia e Finanze, consentendo al settore di continuare ad accedere allo strumento fondamentale per la crescita e la competitività dell’industria culturale italiana. Il TAR ha infatti rilevato che la molteplicità e la complessità delle questioni sollevate richiede un livello di approfondimento tale da essere incompatibile con la fase cautelare e si è limitato a rinviare alla discussione di merito, fissando l’udienza pubblica al 4 marzo 2025 per la definizione. Riteniamo comunque che il provvedimento del TAR del Lazio offra l’opportunità di aprire un confronto con il MiC, al fine di migliorare la norma e trovare soluzioni razionali ed efficaci per il settore, che diano stabilità ed evitino ulteriori contenziosi“.