Il Gladiatore II: Il direttore della fotografia definisce il lavoro di Ridley Scott “pigro e impaziente”

Il Gladiatore II è attualmente nei cinema distribuito dalla Paramount Pictures.

Il direttore della fotografia John Mathieson, storico collaboratore di Ridley Scott, ha espresso alcune riserve sul metodo di lavoro del regista in Il gladiatore II, in particolare riguardo al suo approccio moderno alla cinematografia. Durante un’intervista al “The DocFix Documentary Storytelling Podcast”, Mathieson ha commentato che il processo di Scott, incentrato sull’uso massiccio di telecamere multiple e CGI, risulta a suo dire meno attento alla cura visiva e più orientato verso l’efficienza e la rapidità. Questa modalità, secondo Mathieson, sacrifica alcuni degli elementi visivi distintivi dei primi lavori di Scott, come la profondità e la complessità dell’illuminazione.

Mathieson ha dichiarato che l’approccio di Scott per Il Gladiatore II “non è stato molto buono per la cinematografia”

Il Gladiatore II - cinematographe.it

Mathieson, che ha lavorato con Scott su film come Il gladiatore, Il genio della truffa e il recente Gladiatore II, ha sottolineato come l’approccio del regista sia cambiato negli anni. L’uso di tecniche più rapide, come la ripresa con molte telecamere, permette a Scott di ottenere velocemente le prestazioni desiderate dagli attori, ma, secondo Mathieson, compromette l’attenzione ai dettagli visivi. Ha poi aggiunto che il regista tende a concentrarsi sul risultato complessivo, senza preoccuparsi se ogni elemento tecnico sia perfettamente in linea con le riprese precedenti, confidando nel lavoro in post-produzione per correggere eventuali imperfezioni.

Nonostante le critiche, Mathieson ha riconosciuto e lodato il valore del lavoro di Scott e la popolarità dei suoi film. Questa modalità produttiva, pur divisiva, ha dimostrato di essere efficace per un regista che, a 87 anni, continua ad essere estremamente prolifico. Tra i suoi progetti in corso si annoverano il film biografico sui Bee Gees, un’epopea sulla Seconda Guerra Mondiale e persino un ipotetico Gladiatore III.

In passato, anche altri collaboratori di Scott hanno manifestato opinioni simili. Il direttore della fotografia Harris Savides, che ha lavorato con lui su American Gangster, aveva espresso perplessità riguardo all’introduzione di numerose telecamere durante le riprese. Il regista di Il Gladiatore ha ricordato quella collaborazione, ammettendo che l’approccio non era piaciuto a tutti, pur continuando a difendere la sua efficacia.

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