Queer: il film di Luca Guadagnino censurato in Turchia
Nonostante il divieto per Queer, Guadagnino ha affermato di avere fiducia nel potere del cinema di stimolare il cambiamento
Il regista Luca Guadagnino ha commentato la censura che ha colpito il suo ultimo film, Queer, in Turchia, definendola “ottusa”. Durante una conferenza stampa al 21° Festival Internazionale del Film di Marrakech, dove presiede la giuria, Guadagnino ha espresso il suo disappunto per il divieto imposto al film, che avrebbe dovuto inaugurare un festival cinematografico a Istanbul. Il film è stato accusato di contenuti provocatori e potenzialmente pericolosi per l’ordine pubblico, senza però essere mai trasmesso.
Nonostante il divieto per Queer, Guadagnino ha affermato di avere fiducia nel potere del cinema di stimolare il cambiamento
Queer, tratto dal racconto omonimo di William S. Burroughs, racconta una storia d’amore tragica tra un expat americano e il suo compagno in un Messico tormentato dalla droga, alcol e disperazione. Il ruolo dell’ex agente segreto James Bond è interpretato da Daniel Craig, una scelta che ha suscitato curiosità e speculazioni, come quella legata all’idea di vedere un “James Bond gay”. Guadagnino ha messo in discussione se coloro che hanno giudicato il suo film l’abbiano davvero visto o se abbiano basato il loro giudizio su voci e pregiudizi. “Ma l’avranno visto davvero il mio film? O lo avranno giudicato solo sulla base delle sciocchezze ascoltate in giro?” ha detto il regista.
Nonostante il divieto per Queer, Guadagnino ha affermato di avere fiducia nel potere del cinema di stimolare il cambiamento. Ha dichiarato con fermezza che se un film è davvero in grado di “portare una società al collasso”, ciò significherebbe che la sua fede nel cinema non è un’illusione, ma una realtà. Il regista ha fatto riferimento anche al cinema di Pier Paolo Pasolini, sottolineando come i film provocatori possano, talvolta, scatenare reazioni forti, ma questo non significa che debbano essere ostacolati. Infine, il regista ha ribadito il suo impegno nel creare opere che sfidano i confini convenzionali e invitano alla riflessione, sperando che la censura non vinca contro la libertà artistica.
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