Harvey Weinstein portato d’urgenza in ospedale dopo allarmanti esami del sangue
Il produttore cinematografico ormai caduto in disgrazia aveva annunciato di aver ricevuto una diagnosi di leucemia.
Harvey Weinstein è stato ricoverato d’urgenza in ospedale a seguito di risultati “allarmanti” emersi da recenti analisi del sangue, secondo quanto riferito dal suo avvocato. L’ex produttore cinematografico, oggi 72enne, aveva precedentemente annunciato di essere affetto da leucemia. Il suo legale, Imran H. Ansari, ha dichiarato a Deadline che Weinstein è stato trasferito al Bellevue Hospital per ricevere cure immediate.
“Harvey Weinstein, che ha già sofferto a causa della mancanza di cure mediche adeguate e delle condizioni deplorevoli e disumane di Rikers Island, è stato portato al Bellevue Hospital dopo un risultato allarmante da un esame del sangue che richiede interventi medici urgenti”, ha dichiarato Ansari. “Si prevede che rimarrà in ospedale fino a quando la sua situazione non si sarà stabilizzata. La privazione di cure mediche adeguate non è solo un errore sanitario, ma una violazione dei suoi diritti costituzionali”.
Solo pochi giorni prima, Weinstein aveva intentato una causa contro la città di New York, denunciando le scarse condizioni igieniche e l’insufficienza delle cure mediche ricevute durante la sua detenzione presso il carcere di Rikers Island.
Weinstein, una figura centrale dello scandalo che ha dato il via al movimento globale #MeToo nel 2017, è attualmente in attesa di un nuovo processo a New York per accuse di stupro e violenza sessuale. La sua precedente condanna per stupro a New York è stata annullata ad aprile per “errori gravi” commessi dal giudice del processo originale. Tuttavia, una condanna separata in California per reati analoghi rimane in vigore.
Weinstein è stato arrestato per la prima volta nel 2018, dopo che oltre 80 donne lo avevano accusato di stupro o aggressione sessuale l’anno precedente. Fino ad allora, era considerato uno dei produttori più potenti di Hollywood, noto per successi cinematografici come Pulp Fiction, Shakespeare in Love e Gangs of New York. Tuttavia, dietro le quinte, numerose donne hanno affermato che Weinstein aveva abusato del suo potere per costringerle a compiere atti sessuali, promettendo loro opportunità di carriera o minacciandole.
Nel 2020, Weinstein è stato condannato a New York a 23 anni di carcere per lo stupro e l’aggressione di due donne. Tuttavia, la sua condanna è stata annullata dalla Corte d’appello, che ha ritenuto che il giudice del processo avesse sbagliato a permettere ai pubblici ministeri di chiamare testimoni con accuse non direttamente correlate al caso in questione. Tra questi testimoni figuravano Tarale Wulff, che ha dichiarato di essere stata violentata da Weinstein nel 2005; Dawn Dunning, che ha affermato che lui le aveva messo una mano sotto la gonna nel 2004; e Lauren Young, che ha raccontato di essere stata molestata e palpeggiata nel 2013.
La decisione ha suscitato indignazione tra le sue accusatrici, tra cui Ashley Judd, la prima attrice a denunciarlo pubblicamente, che ha definito la sentenza “un’ingiustizia per le sopravvissute”. Weinstein continua a dichiararsi innocente, sostenendo che ogni atto sessuale con le sue accusatrici fosse consensuale.