Piedone e il concetto labile di legalità in un “Paese che dedica un aeroporto a Berlusconi” [VIDEO]
Quale può essere il concetto di legalità in un Paese che dedica un aeroporto a Silvio Berlusconi? La risposta nell'intervista al regista, allo sceneggiatore e al produttore di Piedone - Uno sbirro a Napoli.
Dal 2 dicembre 2024 arriva su Sky e in streaming su NOW Piedone – Uno sbirro a Napoli, una serie TV che rende omaggio al celebre personaggio interpretato da Bud Spencer. La serie, diretta da Alessio Maria Federici, scritta da Peppe Fiore e prodotta da Giuseppe Pedersoli, riporta sullo schermo il mix unico di azione, umorismo e umanità che ha reso il commissario Rizzo un’icona amata da generazioni.
Piedone – Uno sbirro a Napoli non è un semplice revival, ma una reinterpretazione contemporanea che celebra il mito del commissario, immergendolo in una Napoli vibrante e moderna. Con una trama avvincente e un cast di talento, la serie si propone di catturare tanto i nostalgici dei film originali quanto un nuovo pubblico.
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Per saperne di più sul progetto, non perdete l’intervista ad Alessio Maria Federici, Peppe Fiore e Giuseppe Pedersoli, che raccontano il dietro le quinte di questa attesissima produzione, soffermandosi in particolare sul concetto di legalità, sulle sfide produttive, sulle scene più difficili da girare e chiaramente su quello che fa della serie un prodotto diverso dal solito.
Parlando di legalità, il regista ne ha rimarcato la “labilità”, visto che siamo in un “Paese che dedica un aeroporto a Silvio Berlusconi”.
Densa e interessante la disquisizione dello sceneggiatore Fiore, il quale ci ha tenuto a pronunciare la citazione su Cinematographe dicendo: “Poveri tempi che hanno bisogno di eroi” e argomentando la stessa con una riflessione su attualità e serialità. Stando alla scritta di Piedone – Uno sbirro a Napoli, invece, ha dichiaro di aver fatto riferimento alla serialità contemporanea. “Il formato da 90 minuti è abbastanza anomalo; ci sono elementi del procedural classico investigativo americano; da una parte si guarda a prodotti come Beverly Hills Cop e Arma letale” e poi, aggiunge, “siamo stati fissati sul fatto che le indagini che attraversano i nostri investigatori dovessero avere delle relazioni emotive con loro”