Hildegart – La vergine rossa: recensione del film Prime Video

Paula Ortiz ci fa assistere al subdolo gioco di una madre che pretende di controllare ogni aspetto della vita della figlia, con derive quasi horror.

Hildegart – La vergine rossa è un film che racconta, con un ipnotico marchio autoriale, una storia realmente accaduta nella Spagna degli anni Trenta. Diretto da Paula Ortiz – riassume tutti gli aspetti di un  thriller mystery dai risvolti attuali. Nella pellicola una madre fa nascere e manipola la figlia affinché possa cambiare il mondo e la società del suo tempo. Hildegart Rodríguez Carballeira rivive in questa storia che confluisce, dal 5 dicembre 2024, nel catalogo Prime Video.

Hildegart – La vergine rossa è la storia di una mente rivoluzionaria e del progetto morboso di una madre

La regista prende spunto da una storia realmente accaduta per farci scivolare nella Spagna degli anni Trenta, quindi in un determinato periodo storico, sociale e politico nel quale si svolge l’assurda, affascinante e ossessiva vicenda della giovane protagonista, Hildegart Rodríguez (Alba Planas), voluta e cresciuta da sua madre sin dal principio con un’unica mission: farla diventare la donna in grado di cambiare il mondo, seguendo le leggi dell’eugenetica. Sin da piccola viene cresciuta con una disciplina ferrea mentre la madre controlla ossessivamente ogni dettaglio della sua educazione in una società in cui le donne vengono sottomesse, che si fonda sul patriarcato. Aurora, anche a costo di sacrificare la gioia nella vita di sua figlia Hilgegart, desidera un cambiamento radicale del suo mondo. Questo approccio soffocante, autoritario e morboso inizia a dare risultati enormi. Hildegart è straordinaria: a soli 8 anni scrive di filosofia, prima dei 18 anni completa gli studi universitari in Giurisprudenza, Filosofia, Lettere e Medicina. Le sue capacità attirano l’ammirazione degli uomini di spicco del suo tempo e la fanno risplendere come una delle menti più promettenti del Paese. Attivamente coinvolta nel Partito Socialista, difende cause per l’epoca radicali: l’emancipazione femminile, i diritti civili, l’educazione sessuale. Rappresenta una figura audace e rivoluzionaria in una Spagna ancora chiusa nelle sue tradizioni conservatrici. Ma il successo della protagonista comincia inevitabilmente a minare il suo legame con la madre. Hildegart, pur consapevole dei desideri e delle sue speranze, inizia a difendere la propria indipendenza, per poter finalmente esplorare il mondo e prendere delle decisioni per conto suo. Ma per Aurora tutto ciò rappresenta più che una caduta nel vuoto: un sogno distrutto e soprattutto un crollo improvviso e inaccettabile della sua influenza sulla figlia…

Paula Ortiz ci fa assistere al subdolo gioco di una madre, che pretende di controllare ogni aspetto della vita della figlia, con derive quasi horror e disturbanti

Hildegart - La vergine rossa - Cinematographe.it

 Paula Ortiz riesce a catturare l’attenzione portando sul piccolo schermo un raffinato gioco di segreti che lascia spesso senza parole, condensando influenze culturali a una suspense di genere con un ipnotico marchio autoriale, lo stesso che ha caratterizzato anche le sue opere precedenti. Qui si realizza un pericoloso gioco di controllo che assume derive quasi horror e disturbanti, fino all’angosciante epilogo. Il legame tra queste due donne che intendono cambiare il mondo è posto in primo piano e si tinge di numerose metafore relative alla situazione del Paese, ad esempio attraverso i colori degli abiti – rosso, bianco o nero – o le atmosfere tetre e inquietanti della casa in cui vivono le protagoniste. Insieme a quel clima da caccia alle streghe rappresentano anche il tormento collettivo di una nazione.

Hildegart – La vergine rossa: valutazione e conclusione

Hildegart- La vergine rossa racconta una storia drammatica dalle atmosfere mystery, enigmatiche, ambigue, con un’eterogena commistione di generi. Interpretato magnificamente da Alba Planas e Najwa Nimri e girato tra visionari sguardi d’autore, è un film incentrato su una figura radicale che valutiamo positivamente, in particolar modo per il modo autentico di svelare le tenebre del talento e della genialità e soprattutto il lato oscuro dell’amore di una madre.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 3.5
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3.5
Emozione - 3

3.4