Pulp Fiction: questo brillante dettaglio dimostra che Quentin Tarantino ha pensato veramente a tutto!
Quentin Tarantino non ha lasciato nulla al caso in quello che, per molti, è ancora il suo miglior film.
Quentin Tarantino aveva già mostrato il suo talento con Le Iene, ma il film che ha realmente consacrato la sua fama è stato Pulp Fiction. Vincitore della Palma d’Oro al Festival di Cannes e dell’Oscar per la miglior sceneggiatura, questo capolavoro è diventato un simbolo degli anni ’90 e, per molti, il film definitivo del regista.
Oltre al suo successo artistico, Pulp Fiction ha segnato il ritorno di John Travolta sotto i riflettori di Hollywood. Negli anni ’70, Travolta era stato una star grazie a film come Grease e La febbre del sabato sera, ma la sua carriera aveva subito una battuta d’arresto negli anni successivi. Con il ruolo di Vincent Vega, l’attore è riuscito a rilanciarsi in grande stile.
Pulp Fiction e il dettaglio (non così nascosto) a 3 minuti e 45 secondi
Uno degli aspetti più iconici di Pulp Fiction è il suo utilizzo di una narrazione non lineare. Questo approccio è evidente fin dalla sequenza d’apertura, che vede protagonisti Tim Roth e Amanda Plummer nei ruoli di due ladri intenti a pianificare un colpo in una tavola calda. La scena culmina con il loro tentativo di rapina, ma proprio in quel momento Tarantino interrompe bruscamente l’azione per passare ai titoli di testa.
La connessione tra questa sequenza iniziale e il resto della trama si chiarisce solo più avanti, quando scopriamo che anche Vincent Vega (John Travolta) e Jules Winnfield (Samuel L. Jackson) si trovano nella stessa tavola calda. Tuttavia, c’è un dettaglio nascosto nella scena iniziale che diventa significativo solo dopo aver visto l’intero film.
A 3 minuti e 45 secondi dall’inizio, mentre i due ladri discutono del loro piano, si intravede sullo sfondo una figura che passa di spalle. Quello che inizialmente sembra un semplice avventore qualsiasi si rivela essere Vincent Vega, il personaggio di Travolta. Questo piccolo dettaglio dimostra come Tarantino avesse già tutto pianificato fin dal principio, costruendo una trama ricca di rimandi e connessioni.
Un fatto curioso riguarda il processo di casting: Tarantino aveva inizialmente considerato Tim Roth per il ruolo di Vincent Vega, mentre Gary Oldman era stato preso in considerazione per interpretare Jules Winnfield. L’idea era quella di formare una coppia di gangster britannici, ma il regista alla fine decise di abbandonare questa opzione, optando per un duo completamente diverso.
Questo cambio di direzione si è rivelato una scelta vincente, contribuendo a rendere Pulp Fiction un classico intramontabile e a consolidare la reputazione di Tarantino come uno dei registi più geniali della sua generazione.
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