Io e te dobbiamo parlare: recensione del film

Io e te dobbiamo parlare è il primo film insieme per la coppia Alessandro Siani e Leonardo Pieraccioni. In sala dal 19 dicembre 2024, una commedia con protagonisti due poliziotti davvero fuori del comune.

Hanno detto, parlando con la stampa, di averci pensato per anni, prima di farlo. E che, dopo essersi “annusati” a dovere, hanno trovato quello che, pensano, sia il momento giusto. Il momento giusto è il Natale del 2024: Alessandro Siani e Leonardo Pieraccioni fanno coppia per la prima volta sul grande schermo con Io e te dobbiamo parlare, regia di Alessandro Siani e nelle sale italiane il 19 dicembre 2024 per 01 Distribution. Cosa li ha convinti a provarci? Probabile si sia trattato di una valutazione, diciamo così, congiunturale. La commedia italiana, dopo aver monopolizzato per anni il botteghino (con qualità, va detto, non sempre irreprensibile), arranca nei gusti e nell’immaginario del pubblico. Con Succede anche nelle migliori famiglie (Natale 2023) e Pare parecchio Parigi (gennaio 2024), Alessandro Siani e Leonardo Pieraccioni scommettono su uno zoccolo duro di pubblico che non si lascia scalfire dalla crisi di rigetto e vincono la scommessa. Il resto è storia; in un momento di difficoltà, unire le forze significa lanciare un guanto di sfida al cinema che funziona di più di questi tempi, quello d’autore più patinato – incredibile ma vero – e quello giovane per estetica e target di pubblico. Le prospettive commerciali di Io e te dobbiamo parlare sono importanti, resta da vedere quale sarà la risposta in sala. Per ora, c’è da dire questo: non è, almeno a livello di struttura, la solita commedia.

Io e te dobbiamo parlare: vita privata e lavoro di due poliziotti imbranati e divertenti

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Sceneggiatura di Alessandro Siani e Gianluca Bernardini, con il supporto esterno di Leonardo Pieraccioni che, per la prima volta dopo tanto, tanto tempo, sveste i panni dell’autore comico per essere soltanto attore. L’ultima volta era successo Il mio West (1998) di Giovanni Veronesi, un secolo e un millennio fa, un altro panorama per il cinema italiano e un’altra forza per il genere comico. Io e te dobbiamo parlare non è la solita commedia e ce lo spiega Alessandro Siani quale sia, la solita commedia: quella con gag, momenti sentimentali e niente di più. Qui prova a fare una cosa che in Italia non ha mai attecchito: il mix di generi. L’operazione, per chi ama le etichette, andrebbe classificata sotto la voce commedia poliziesca. La versione italiana, di una commedia poliziesca.

Un buddy movie sui generis costruito sull’intreccio delle maldestre e amabili personalità dei due protagonisti. Si chiamano Antonio (Siani) e Pieraldo (Pieraccioni). Poliziotti, del tipo più consono a questo genere di storie: imbranati, ingenui, fuori fase, sbertucciati sul lavoro e in grossi guai anche a casa. La loro non è una semplice partnership professionale, ma la più sconclusionata delle famiglie allargate. Pieraldo, infatti, è il compagno di Matilde (Brenda Lodigiani), l’ex moglie di Antonio, e un secondo padre per Maria (Gea Dall’Orto), la figlia del collega. Antonio, dal canto suo, tenta di rimettere in piedi la storia con Sara (Francesca Chillemi), collega poliziotta alle prese con un grosso caso che potrebbe essere, per i protagonisti, la svolta professionale e di vita che aspettano da tanto tempo.

Il caos è l’unità di misura della comicità di Leonardo Pieraccioni e Alessandro Siani in questa fiaba poliziesca dai toni dissacranti che ha il pregio di non prendersi troppo sul serio: caos nella vita, caos dei sentimenti, caos sul lavoro, da risolvere e affrontare con attitudine autoironica e serena accettazione della propria imperfetta umanità. Se c’è una cosa che Pieraldo e Antonio sanno far meglio dei colleghi americani, poliziotti di tanto cinema e di tanta serialità, è riconoscersi per quello che sono. La coppia comica è inedita ma non sembra aver bisogno di particolare rodaggio. Io e te dobbiamo parlare è il film più divertente, da qualche tempo a questa parte, per Alessandro Siani e Leonardo Pieraccioni.

Napoli e la Toscana, è nata una coppia

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Alessandro Siani alla commedia pura c’era già tornato con Succede anche nelle migliori famiglie, superando definitivamente la fiaba e le malinconiche venature sociali di Tramite amicizia. In questo senso, Io e te dobbiamo parlare conferma e rilancia il discorso messo in piedi con il precedente film dell’autore napoletano, per quanto la purezza della commedia è deliberatamente sporcata dall’intervento di un genere “altro”, il poliziesco, riletto secondo i dissacranti codici della comicità italiana, con particolare rispetto del primo comandamento: non prenderti mai sul serio. Ora, fatta la coppia, bisogna fare la coppia di fatto, perché Leonardo Pieraccioni e Alessandro Siani funzionano bene insieme. Io e te dobbiamo parlare è un film costruito sull’accostamento di due caratteri, due personalità comiche, due sensibilità geografiche molto precise. Napoli e la Toscana, la prima da sempre, la seconda negli ultimi decenni, sono sangue e tessuti della comicità italiana. Il film le cerca insistentemente per costruire l’impalcatura del suo umorismo.

Se la forza di Alessandro Siani è più esuberante e sorniona, la comicità di Leonardo Pieraccioni vira su tonalità autoironiche e fragili. La sintonia è modellata sull’amalgama di differenze, il colore e i sapori del mondo che li ha prodotti. E di somiglianze, il cabaret, le cantine e le piazze da cui provengono entrambi, come ci tengono a specificare. Io e te dobbiamo parlare è un film costruito, forse anche troppo, sul carisma e il prestigio comico dei suoi protagonisti, a costo di frenare l’impeto dei comprimari, pensando in particolare alla verve e all’energia esplosiva della bravissima Brenda Lodigiani, sulla cresta dell’onda al GialappaShow e qui un po’ sacrificata. Il film vale soprattutto come prima pietra per un tipo di commedia diversa e più aperta alle contaminazioni di genere – in questo senso l’inedita partecipazione di un autoironico Enrico Lo Verso è una traccia su cui lavorare – e come saggio della chimica tra i due protagonisti. Lavoreranno ancora e a lungo nel modo che gli è più congeniale, cioè da mattatori, da solisti. Ma Leonardo Pieraccioni e Alessandro Siani hanno trovato il modo di ingabbiare le rispettive comicità per farne qualcosa di diverso, che si apre alla ragioni e ai punti di forza dell’altro e consente di allargare un po’ lo sguardo. Bisogna proseguire su questa strada.

Io e te dobbiamo parlare: valutazione e conclusione

Io e te dobbiamo parlare poggia la sua comicità su una base molto esile, perché l’idea del film è di farsi stretto per lasciar spazio al talento, all’eclettismo e alla solidità dell’umorismo dei due carismatici protagonisti. Il risultato è il film più divertente, negli ultimi anni, per Leonardo Pieraccioni e Alessandro Siani. Avrebbero poututo essere aiutati nel loro compito da una costruzione più forte, più densa, da una sceneggiatura e un’improvvisazione più audaci. Per le ragioni esposte poco sopra, però, si tiene tutto – l’umorismo, il sentimento e l’intreccio – a un livello basilare, forse troppo basilare. Un film che vale di più per quello che può dirci sul futuro della commedia in Italia e sulla solidità della coppia protagonista, che per il suo valore instrinseco.

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 2.5
Recitazione - 2.5
Sonoro - 2.5
Emozione - 2.5

2.5