Disney codarda chiede di tagliare una storia queer nella nuova serie Pixar
La Disney mostra il suo lato più codardo e chiede di tagliare una storia queer nella nuova serie Pixar in arrivo su Disney+
Nonostante alcune persone su Internet insistano nel diffondere giochi di parole come “Wokeflix” o “Disgay”, è evidente che le grandi case di produzione di Hollywood non siano “woke” né il contrario. La loro direzione non è guidata da ideali, ma dalle tendenze di mercato, con l’obiettivo di massimizzare i profitti. Se un certo tipo di contenuto vende, punteranno su quel filone. Se il mercato cambia direzione, cambieranno strategia senza esitazioni. Le aziende non hanno mai avuto un codice morale che andasse oltre il profitto, e un esempio lampante è quello della Disney.
Accusata da molti di essere “troppo inclusiva” per aver mostrato un bacio gay di un secondo in Lightyear o per aver cambiato il colore della pelle di alcuni personaggi di fantasia, la Disney dimostra, ancora una volta, che il suo unico ideale è quello di seguire il trend più conveniente.
Ieri questa contraddizione è tornata alla ribalta sui social network, mentre testate come Variety hanno approfondito il caso. La notizia riguarda In Victory or Defeat, una nuova serie Pixar in arrivo su Disney+ (e la prima originale dopo spin-off come Monsters at Work). La serie avrebbe dovuto includere una sottotrama incentrata su un personaggio non binario, in conflitto con la propria identità di genere. Diciamo “avrebbe dovuto” perché, come spesso accade, la Disney ha deciso di rimuovere questa storyline, nonostante lo sviluppo fosse già in fase avanzata.
Per Disney “molti genitori vorrebbero discutere determinati argomenti alle loro condizioni”
La motivazione ufficiale fornita dalla Disney è che, per i contenuti animati rivolti a un pubblico più giovane, “molti genitori preferirebbero discutere certi argomenti con i propri figli nei tempi e modi che ritengono più opportuni”. Tuttavia, qualcuno all’interno della Pixar ha fatto trapelare lo storyboard della scena rimossa. La scena è tanto semplice quanto delicata: una ragazza transgender entra nel suo bagno, si guarda allo specchio e, vedendo il proprio riflesso distorto, si interroga sulla sua identità e su cosa dovrebbe provare. Un momento che, nella sua innocenza, ha scatenato polemiche.
La serie debutterà comunque l’11 febbraio, ma lo farà in un contesto segnato dalla lotta per il controllo creativo tra una Pixar che negli ultimi anni si è dimostrata sempre più inclusiva (basti pensare ai meravigliosi Sparkshorts disponibili su Disney+) e una Disney che, per non scontentare i settori più conservatori del suo pubblico, sembra sempre più incline a cedere alle pressioni.
Resta da vedere se questa decisione sarà un caso isolato o l’inizio di una tendenza più ampia, dettata dalla paura delle reazioni negative sui social network da parte dei settori più tradizionalisti. Purtroppo, solo il tempo potrà dircelo.
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