Mina Settembre – stagione 3: recensione della prima puntata della fiction Rai

Il 12 gennaio torna in prima serata su Rai1 l’amata fiction Mina Settembre, con protagonista Serena Rossi nei panni dell’assistente sociale più tenace di Napoli.

Il 12 gennaio 2025 va in onda in prima serata su Rai Uno la prima puntata dell’attesissima terza stagione della fiction Mina Settembre, con protagonista Serena Rossi nei panni dell’assistente sociale più tenace di Napoli. Come le precedenti, anche questa nuova stagione è composta da 12 episodi, suddivisi in 6 appuntamenti.  La serie, liberamente ispirata ai racconti di Maurizio De Giovanni, è diretta da Tiziana Aristarco, su una sceneggiatura di Fabrizio Cestaro e Fabrizia Midulla, in collaborazione con Costanza Durante, Paolo Piccirillo, Simona Giordano e Gaia Rispoli.    
Al fianco di Serena Rossi e Giuseppe Zeno ritroviamo Marisa Laurito, Christiane Filangieri, Ludovica Nasti e Valentina D’Agostino (quest’ultima in un ruolo più marginale rispetto alle stagioni precedenti). L’uscita di scena di Giorgio Pasotti (interprete di Claudio) e di Marina Confalone (Olga, la madre della protagonista) ha, invece, permesso l’ingresso di due giovani new entry: Chiara Russo (Il paradiso delle signore) nei panni di Fiore, giovane assistente sociale, ed Erasmo Genzini (Che Dio ci aiuti), interprete di Jonathan, personal trainer con un passato in carcere.

Mina Settembre 3: la trama dei primi episodi

Mina Settembre 3 recensione - Cinematographe.it

Il primo episodio, La tentazione del passato, è ambientato un anno dopo gli eventi della stagione precedente: Mina sta affrontando tante nuove sfide, tra cui l’elaborazione della perdita della madre, una relazione a distanza con Domenico e, soprattutto, il percorso per ufficializzare l’adozione di Viola. A tal proposito, dal momento che, in Italia, salvo casi particolari, l’adozione è consentita esclusivamente a coppie sposate, apprendiamo che Mina e Domenico sono sul punto di unirsi in matrimonio, proprio per velocizzare le pratiche di adozione di Viola. Simultaneamente ai preparativi per le nozze, il consultorio del rione Sanità accoglie nel suo team la giovane ed impulsiva Fiore, che da subito entra in sintonia con Mina.

Il secondo episodio di Mina Settembre 3, La finestra di fronte, affronta il tema della pressione e delle aspettative a cui sono sottoposti i giovani rispetto alle loro performance universitarie e scolastiche. Mentre Mina e Fiore sono impegnate ad indagare sui motivi che hanno spinto una giovane ragazza a pensare al suicidio, Viola è sulle tracce della sua madre biologica.

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Una Mina più matura e responsabile rispetto al passato

Mina Settembre 3 recensione - Cinematographe.it

Quello che salta subito all’occhio guardando i primi episodi di Mina Settembre 3 è la volontà da parte del cast tecnico di creare una sorta di punto di rottura tra questa stagione e le precedenti. In primo luogo, ritroviamo una Mina più matura e centrata, che sta affrontando dei cambiamenti, in primis il ruolo di madre di un’adolescente, che la porteranno ad essere più responsabile e meno impulsiva. La radicale maturazione emotiva della protagonista è evidente anche dall’addio – almeno per il momento – del suo iconico cappotto rosso; in questo contesto abbiamo trovato calzante la scelta di inserire un personaggio, ovvero quello di Fiore, che andasse a riempire il vuoto più ribelle e anarchico lasciato dall’assistente sociale. 

Per quanto riguarda i temi affrontati, sembra che questa terza stagione intenda dare più spazio al mondo giovanile, seguendo delle linee narrative dedicate proprio alle ansie e alle paure degli adolescenti di oggi. Rispetto, invece, ai problemi di cuore, che tanto appassionano le spettatrici e gli spettatori Rai, possiamo dirci sollevati che il triangolo amoroso Mina, Domenico e Claudio sia finalmente risolto; lasciare spazio alla probabile nuova coppia composta da Fiore e Jonathan ci darebbe l’occasione di esplorare intimamente la vita matrimoniale dei neosposi, così da abbandonare le classiche dinamiche “tira e molla”.

Mina Settembre 3: valutazione e conclusione

Nonostante i tanti aspetti positivi di questi nuovi episodi, Mina Settembre è ancora lontana dal restituire un ritratto lucido e veritiero del mondo dell’assistenza sociale. Sebbene sia apprezzabile il messaggio di speranza lanciato dall’amata fiction tramite Mina, le soluzioni adottate dalla protagonista risultano spesso poco credibili. Infatti, se da un lato la realtà è, per così dire, meno “spettacolare” di quella che ci viene mostrata sullo schermo – e, per questo motivo, poco appetibile per il pubblico mainstream -, è altrettanto vero che le e gli assistenti sociali devono mettere in campo, ogni giorno, risorse professionali e metodologie acquisite che sarebbe bello far conoscere attraverso il mezzo televisivo.

Regia - 3
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3
Recitazione - 3
Sonoro - 2.5
Emozione - 2.5

2.8

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