The Night Agent – stagione 2: recensione della serie Netflix con Gabriel Basso
Dal 23 gennaio su Netflix, la seconda stagione di The Night Agent racconta la spy story perfetta per gli amanti degli action thriller.
Creata da Shawn Ryan, prodotta dal 2023 e ispirata all’omonimo romanzo di Matthew Quirk, The Night Agent si conferma la serie giusta per chi ama lo spionaggio e l’azione in stile Reacher. Prima alla Casa Bianca, ritroviamo l’agente dell’FBI Peter Sutherland – interpretato dal brillante Gabriel Basso – questa volta in missione a Bangkok, in Thailandia. Quello che succede qui rappresenta l’inciting incident da cui si sviluppano, poi, gli eventi della seconda stagione.
Ancora una volta, Peter teme che possa esserci una talpa che sta mettendo a rischio la sicurezza degli Stati Uniti (e non solo). Com’è sua abitudine, non si risparmia e si getta a capofitto, rischiando la propria vita, pur di scoprire di chi si tratta e salvare numerose vite. La seconda stagione di The Night Agent è disponibile, in streaming su Netflix, dal 23 gennaio 2025.
The Night Agent 2: il comfort thriller per un binge watching sfrenato
Con la sua seconda stagione, The Night Agent si conferma quel comfort thriller adatto a chi è alla ricerca di un mix di adrenalina e racconto coinvolgente. A Bangkok, Peter è in missione come Night Agent a tutti gli effetti, ma le cose si mettono male e, ben presto, inizia a sospettare che ci sia qualcuno che fa la spia e che ha tradito lui e la sua collega Alice (Brittany Snow). La storia, ovviamente, si infittisce sempre di più, coinvolgendo più parti (incluso l’Iran). I dieci episodi della seconda stagione si guardano che è un piacere, uno dietro l’altro, prestandosi a una bella serata di binge watching sotto le coperte e con una tazza di tè bollente tra le mani.
Tutto questo, nonostante – forse – per i puristi del genere non sia il prodotto migliore in questo senso. Certo è che è da considerarsi una spanna sopra il “collega” The Recruit. Non manca la capacità di mantenere alta la tensione, con un ritmo incalzante e la continua corsa contro il tempo di Peter. Al suo fianco, anche stavolta, c’è Rose Larkin (Luciane Buchanan) che, preoccupata per lui e grazie alle sua abilità da programmatrice, lo ritrova senza problemi dopo che Peter aveva fatto perdere le sue tracce e neppure l’FBI sapeva che fine avesse fatto.
Complotti, inseguimenti, il peso del mondo sulle spalle e la ricerca della verità
Da un certo punto di vista, la seconda stagione di The Night Agent è decisamente migliore della prima. Le scene action e gli inseguimenti non mancano e, oltre a essere adrenaliniche, sono girate con dei movimenti di macchina abbastanza accurati. Ovviamente, gran parte del merito è della storia raccontata con maestria, nonostante a questo giro Ryan abbia dovuto pensare a una nuova storia (soltanto la prima stagione è, infatti, tratta dal romanzo di Quirk). C’è da dire che è riuscito a svolgere un egregio lavoro. Complotti, Thailandia, Iran e la sicurezza degli USA di mezzo, mentre Peter cerca – senza mai mollare – di risolvere un caso che sembra più grande di lui, in una corsa sfrenata contro il tempo.
La difficoltà sarà cercare di capire di chi potersi fidare. Certamente, di Rose e di Catherine? Interpretata da Amanda Warren, è una new entry determinata, intelligente che, però, con difficoltà cerca di guadagnarsi la fiducia di Peter. Entrambi, infatti, hanno un passato fatto di tradimenti e perdite sul lavoro. La ricerca della verità è lo scopo del protagonista, da cui – in poche parole – dipendono le sorti del mondo. E parlando proprio di Peter Sutherland, è da menzionare l’interpretazione di Gabriel Basso che non solo dà il meglio di sé come performance, ma non ha uno stuntman: le scene di azione e combattimenti sono tutta farina del suo sacco.
The Night Agent 2: valutazione e conclusione
Composta da dieci episodi, la seconda stagione di The Night Agent vede ottime esibizioni da parte del cast – Basso e Warren su tutti – e una sceneggiatura caratterizzata da una narrazione ad alto ritmo, che alterna momenti di suspense a colpi di scena e tensione psicologica. Funzionali e incisivi i dialoghi, mentre i temi portanti sono – anche in questo secondo ciclo di episodi – la paura di fidarsi, la sopravvivenza e il tradimento. Senza alcun dubbio, si tratta di una spy story perfetta per chi è in astinenza da Reacher, ma – in un certo senso – anche da Jack Bauer in 24. Tutti e tre i protagonisti sono, certamente, di non molte parole, ma coraggiosi, con uno spiccato senso di osservazione e pronti a tutto. Violento ma non in modo eccessivo, il secondo ciclo di episodi è piacevole e tutti – come accennato prima – vanno via come ciliegie, nel bisogno compulsivo di sapere cosa accadrà. La bella notizia? The Night Agent è già stata rinnovata per una terza stagione, in cui verranno sviluppati alcuni punti della seconda.