La vita è bella: la storia vera di Rubino Romeo Salmonì che ha ispirato il film

La vita è bella, il capolavoro di Roberto Benigni e vincitore di 3 Premi Oscar, è ispirato alla storia vera della scrittore Rubino Romeo Salmonì.

Uscito nelle sale italiane il 18 dicembre 1998, La vita è bella è uno dei film italiani più apprezzati e popolari nella storia del cinema. Co-scritto, diretto e interpretato da Roberto Benigni, il lungometraggio ha vinto tre Premi Oscar (miglior film straniero, miglior attore protagonista allo stesso Benigni e migliore colonna sonora a Nicola Piovani), il Grand Prix Speciale della Giuria al 51º Festival di Cannes, nove David di Donatello, cinque Nastri d’argento, il Premio César per il miglior film straniero, cinque Globi d’oro e due European Film Awards. Il film ha raggiunto anche importanti primati: al momento della sua uscita, con un incasso di 92 miliardi di lire, divenne il film italiano di maggiore incasso di sempre, ad oggi è ancora il film italiano che ha incassato di più al mondo (ben 230 milioni di dollari) ed è tutt’ora la pellicola italiana più premiata nella storia degli Oscar.

La storia vera che ha ispirato La vita è bella

Il film Premio Oscar La vita è bella si ispira alla storia dello scrittore Rubino Romeo Salmonì. Nato a Roma il 22 gennaio 1920 da una famiglia ebraica, riuscì a sfuggire al rastrellamento nel ghetto di Roma il 16 ottobre 1943. Nell’aprile del 1944 venne arrestato e rinchiuso prima a via Tasso e, in seguito, nel carcere di Regina Coeli. Trasferito prima al Campo di Fossoli, il 22 giugno 1944 Rubino Romeo Salmonì fu caricato su un treno per essere deportato nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, dove giunse dopo quattro giorni interminabili di viaggio. Insieme a lui anche i suoi due fratelli, che sfortunatamente non riuscirono a sopravvivere durante la prigionia. Costretto al lavoro forzato nelle officine meccaniche del campo, durante la sua drammatica esperienza nel campo di concentramento, lo scrittore diede un senso di speranza a tutti gli altri prigionieri attraverso il suo immancabile ottimismo e soprattutto alla sua indole giocosa. Due caratteristiche sulle quali Roberto Benigni ha costruito non solo il personaggio principale da lui interpretato ma soprattutto l’intera storia del film La vita è bella.

Una foto di Rubino Romeo Salmonì, lo scrittore che ha ispirato il capolavoro La vita è bella

Rubino Romeo Salmonì rimase prigioniero nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau fino a poco prima dell’arrivo degli alleati alla fine di gennaio 1945. Costretto a lasciare il campo in una delle marce della morte, raggiunse il campo di Nossen, dal quale evase con successo. In fuga attraverso una Germania ancora in guerra, mise piede nella sua amata Roma solo a guerra finita. Lo scrittore è scomparso il 10 luglio del 2011, all’età di 91 anni. Tra le sue opere più celebri, c’è il libro Ho sconfitto Hitler. Appunti, note e frammenti di memoria di un sopravvissuto ad Auschwitz-Birkenau, opera in cui ha racconta la sua prigionia. “Ho fatto i miei conti. Sono uscito vivo dai campi di sterminio, ho una bella famiglia, ho festeggiato le nozze di diamante, ho 12 splendidi nipoti, credo di aver sconfitto il disegno di Hitler“, recita un passo dell’opera. Il libro è stato pubblicato e distribuito gratuitamente a cura della Provincia di Roma. Rubino Romeo Salmonì, come tanti altri sopravvissuti all’Olocausto, si è distinto nel corso di tutta la sua vita a testimoniare gli orrori vissuti nelle scuole, negli incontri pubblici e in occasione delle giornate commemorative.

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