DUSE – The Greatest: recensione del documentario

Il documentario, presentato alla Festa del Cinema di Roma, è in programmazione nelle maggiori città italiane dal 3 al 28 febbraio 2025. Previste diverse repliche soprattutto presso la Cineteca di Bologna e Il cinema Palestrina di Milano.

Sono i primi anni dello scorso secolo. Un Paese sotto la minaccia di una dittatura che ha creato uno dei traumi storici più imponenti e, contemporaneamente, il volto nuovo di un’arte che abbandona le regole ottocentesche e dà vita a un’altra arte in movimento, fatta di emozioni e fisicità, naturalezza e istinto, espressività, voce e silenzio, gestualità e corporeità. Questo, il ritratto fatto da Sonia Bergamasco nel documentario sperimentale, opera prima, DUSE – The Greatest; un ritratto elaborato e ricercato che colloca la “Divina” – 100 anni dopo la morte – dentro un’analisi contemporanea.

Eleonora Duse: la prima musa

Duse, the Greatest;
Cinematographe.it

Eleonora Duse, un’attrice dalla trasparenza sempre velata; le sue nudità inespresse, il suo fascino magnetico, la sua tecnica linguistica anche in tempi di censura e di offuscamento culturale, la sua autonomia nelle scelte hanno contribuito a fare di lei una donna rivoluzionaria, la prima donna a dirigere una compagnia teatrale; una Donna per le “donne”, Musa, divina, unica. Charlie Chaplin ne rimase ammaliato; Maya Deren, promotrice del cinema d’avanguardia e sperimentale statunitense tra gli anni Quaranta e Cinquanta, nasce nel 1917 a Kiev con il nome, scelto dalla madre di Eleonora Derenkowska per ricordare la grande attrice conosciuta anche in Ucraina; Stanislavskij ispirato da lei creò il Teatro d’Arte di Mosca; adorata anche dal drammaturgo russo Anton Čechov! “Un femminile per –Carmelo-Bene” Solo per citare qualcuno.

Duse, the Greatest; Cinematographe.it
Ellen Burstyn

Figura indiscussa la Duse, figlia d’arte, è stata la più grande attrice di teatro; bellezza naturale, eleganza, ribellione, libertà, studio dei ruoli, capace di raffigurare l’animo delle tante donne espresse al di là di ogni intenzione narrativa; calcare il palcoscenico, recitare, per lei è sempre stato un fatto naturale, un viaggio emozionale che affascina attraverso le parole che assumono, consapevolmente o meno, corpo e diventano magma e passione. Musa di D‘Annunzio, innamorata e tradita, per quanto fosse “una favola bella”, interpretò le sue opere celebrando ancora un suo personale successo: al pubblico piaceva lei e non le opere teatrali dannunziane. Sette anni affollati e complessi in un rapporto senza trasparenza, sempre sull’orlo di un burrone, nocivo soprattutto a lei. Anni dai quali la Duse riesce a rifiorire attraverso il suo primo e vero amore, il teatro.
Gli perdono di avermi sfruttata, rovinata, umiliata. Gli perdono tutto, perché ho amato.”

Le donne di Eleonora Duse

Duse, the Greatest; Cinematographe.it

In Duse, the Greatest il documentario si amplia in un accurato lavoro di archivio che riprende documenti e lettere che permettono di entrare nelle sinuosità caratteriali, emotive, passionali, sentimentali, viscerali di un’attrice che, nonostante vissuta oltre un secolo fa, si pone alla nostra attenzione, attuale, moderna, vicina in una scrittura, quella di Sonia Bergamasco,  che si discosta dalla scontentezza celebrativa e si apre alla “scoperta” di un personaggio che rompendo schemi tradizionali, seppe “muovere” il teatro, non solo portando la sua naturalezza recitativa ma mettendo sulla scena teatrale vizi e valori borghesi, ritraendo un mondo nel quale era sempre più difficile esprimere emozioni sincere.  Tempi faticosi soprattutto per le donne che la Duse porta in scena con l’ironia sapiente di chi, consapevole dello stretto rapporto tra arte e vita, intende porre una denuncia culturale che non eccede mai in esibito femminismo.
Le donne delle mie commedie mi sono talmente entrate nel cuore e nella testa che mentre m’ingegno di farle capire a quelli che m’ascoltano, sono esse che hanno finito per confortare me.”

DUSE – The Greatest: valutazione e conclusione

Sonia Bergamasco, attrice e regista, cattura perfettamente l’indole della Duse, 100 anni dopo, secondo una sintassi cinematografica molto contemporanea. Una struttura descrittiva analogica che guida il documentario attraverso una narrazione “estatica” in cui viene esplorato un concetto di libertà, anche fisica. Sonia Bergamasco omaggia l’essenza di una grande artista, riconoscendo l’eredità della Duse al teatro italiano e mondiale.
DUSE – The Greatest è un documentario diretto da Sonia Bergamasco, prodotto da Propaganda Italia, Quoiat Films e Luce Cinecittà; in uscita dal 3 febbraio 2025. Le proiezioni avverranno, come un tour cinematografico, in diverse città italiane per tutto il mese di febbraio con l’opportunità di incontrare la regista e chi ha collaborato alla realizzazione del documentario.

Regia - 3
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3
Sonoro - 3
Emozione - 3

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