Bill Murray sul dolore che ha causato a Hollywood: “Ho fatto del male”

Bill Murray accetta il dolore che ha causato a Hollywood, mentre cerca di superare la sua "pigrizia" come attore.

Ricordate il tempo in cui tutto ciò che si diceva su Bill Murray era che rubava patatine dai centri commerciali e diceva alle vittime: “Nessuno ti crederà quando lo racconterai”? I bei vecchi tempi. Oggi, invece, il suo nome è legato a ben altre storie, e il suo percorso a Hollywood sembra essersi fatto più incerto. Da qualche anno, infatti, Murray è stato coinvolto in accuse di comportamenti inappropriati sul set, al punto che un film a cui avrebbe dovuto partecipare, il debutto alla regia di Aziz Ansari, è stato immediatamente cancellato. Questo ha contribuito a renderlo una figura meno presente nell’industria cinematografica mainstream. Nel 2024, l’attore è apparso solo nel sequel del nuovo Ghostbusters e in due film indipendenti, The Friend e Riff-Raff. Perché un profilo così basso? Forse una scelta, forse una conseguenza.

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Murray stesso ha parlato della sua attuale posizione nel settore durante un discorso al Sundance Film Festival, riportato da Variety: “Sono diventato pigro. Non ho più un agente, quindi non sono la prima persona che la gente pensa per un film in studio.” Un’affermazione che suona tanto come una riflessione quanto come una giustificazione. Ma Murray non si sta certo dipingendo come una vittima. Anzi, ha espresso un pensiero piuttosto interessante sul concetto di responsabilità e redenzione attraverso l’arte: “È sempre interessante interpretare un ragazzo che ha fatto del male. Ho fatto del male. Interpretare questi personaggi è una penitenza; dimostra che ti stai assumendo la responsabilità di ciò che hai fatto.” Un’autoconsapevolezza rara nel mondo dello spettacolo, anche se forse non sufficiente a riscattarlo agli occhi di Hollywood.

Tuttavia, il leggendario attore non ha smesso di lavorare. La sua recente immersione nel cinema indipendente sembra aver riacceso in lui la passione per il mestiere: “Proprio quest’anno, realizzando questi film indipendenti, si è risvegliato in me il piacere di cercare nuovo materiale. Ho vissuto la vita di un trespolo… in attesa che mi venga qualcosa. Se qualcosa mi finisce in bocca, lo mangerò.” Certo, considerando il suo passato con le patatine, questa metafora potrebbe non essere la più azzeccata. Resta da vedere quale sarà il futuro di Bill Murray. Sarà in grado di riconquistare un posto di rilievo a Hollywood o resterà una figura di culto ai margini dell’industria? In ogni caso, il suo nome continuerà a far parlare, nel bene e nel male.