Apple Cider Vinegar: recensione della miniserie Netflix con Kaitlyn Dever

Apple Cider Vinegar è un racconto articolato in sei episodi su una personalità complessa e problematica come quella di Belle Gibson, ma è anche una riflessione sulla medicina.

“Questa è una storia vera basata su una bugia”: così inizia Apple Cider Vinegar, la miniserie Netflix, disponibile dal 6 febbraio 2025, che vede Kaitlyn Dever nei panni della guru Belle Gibson. La giovane donna si fa conoscere sui social per affrontare il suo cancro al cervello in modo del tutto ottimista e alternativo, ovvero usando dei metodi salutari con cibi sempre sani grazie a un’applicazione di sua invenzione. La sua gioia di vivere contagia altre come lei che, ispirate, decidono di andare incontro alla malattia seguendo il suo esempio. Annabelle “Belle” Gibson è in realtà una truffatrice e si è inventata tutto: Apple Cider Vinegar ripercorre la storia di questa guru del benessere, da quando ha iniziato a raccontare la sua bugia fino a quando ha costruito il suo impero sui social, abbindolando persone realmente malate con cure “miracolose” per farle star meglio. Niente sembra ormai fermala, fino a quando il suo mondo comincia letteralmente a crollarle addosso.

Apple Cider Vinegar: la storia della donna che ingannò il mondo con una Kaitlyn Dever in stato di grazia

Apple Cider Vinegar miniserie; cinematographe.it

Siamo nel 2015, a Santa Monica. Belle Gibson e il suo avvocato, che si occupa di gestione di crisi, stanno cercando di trovare un compromesso per scagionare la giovane donna dalle accuse di truffa. Giovane, manipolatrice e carismatica, la guru del benessere ripercorre i momenti iniziali che l’hanno portata a mentire spudoratamente a tutto il mondo, facendola diventare una star della lotta contro il cancro. Belle è una giovane donna sola che, abbandonata dalle amiche, trova conforto nel mondo dei social quando fa credere di avere un tumore al cervello. La sua storia si snoda in parallelo con quella di altre due donne: tramite flashback del passato conosciamo Camilla Blake, detta Milla (interpretata da Alicia Debnam-Carey), una ragazza malata che non accetta di doversi amputare un braccio; nel presente invece conosciamo Lucy (Tilda Cobham-Hervey), malata di cancro terminale nonché grande fan di Belle, che accetta la sua condizione di salute malvolentieri e spera di poter trovare un’alternativa nelle cure offerte dalla guru.

Belle è una bugiarda patologica: mente per il gusto di farlo. Mente perché vuole farlo. Mente perché non ha alternativa e crede che solo così possa raggiungere i suoi obiettivi. Kaitlyn Dever è in stato di grazia nel riuscire a interpretare la maniacale ricerca ossessiva di Bell per le attenzioni pubbliche, che partono principalmente dai social (specchio della nostra contemporaneità, dove tutti siamo alla disperata ricerca di consensi giornalieri, anche da parte di sconosciuti), e si estendono via via nella realtà. Apple Cider Vinegar tenta di ricostruire il lato umano di questa guru del benessere, che si è guadagnata il nomignolo de “la donna che ingannò il mondo”. Se da una parte Belle Gibson è odiata – e viene odiata guardando la miniserie – dall’altra la narrazione ne mostra anche i suoi punti deboli. Fin da giovane appare come una ragazza disturbata con evidenti fragilità mentali a cui si aggiungono una madre che non le ha mai dato quell’amore di cui aveva bisogno. Crescendo, Belle ha cercato quell’affetto sui social network, costruendo un castello di bugie che a un certo punto è iniziato a crollare.

Apple Cider Vinegar: una riflessione sulla medicina come scienza contro certe pratiche “tradizionali”

Apple Cider Vinegar; cinematographe.it

Nel raccontare la vera storia di Belle Gibson, Apple Cider Vinegar offre anche una riflessione sulla medicina, mostrandone i suoi lati complessi attraverso le lotte contro il tumore della protagonista e di Milla, che affrontano rispettivamente la malattia in modo diverso. Quest’ultima, il cui personaggio si ispira alla figura reale di Jessica Ainscough, sopravvive a un raro cancro all’età di 22 e diventa una guerriera per tutti i malati come lei. Fonda un blog che riscuote successo e in breve tempo è un’eroina da cui prendere esempio poiché diffonde una pratica “tradizionale” per curare il suo tumore. Belle è invidiosa del suo successo e tenta di emularla, raccontando di avere un cancro al cervello. Non soddisfatta, lancia un’app di consigli sul cibo che è un gran successo sui social e improvvisamente la sua vita cambia. Poi abbiamo una terza donna, Lucy, un personaggio comune che si affida ai consigli di Belle, rischiando anche delle complicazioni. Apple Cider Vinegar ci pone due domande: fin dove siamo disposti a spingerci pur di sopravvivere a una malattia? Mentiremo sulla nostra salute per avere un briciolo di popolarità?

Apple Cider Vinegar: valutazione e conclusione

Apple Cider Vinegar è un racconto articolato in sei episodi su una personalità complessa e problematica come quella di Belle Gibson, ma è anche una riflessione sulla medicina: affidarsi a cure tradizionali, oppure ricorrere alla scienza? Siamo davvero sicuri che seguire guru del benessere ci aiutino star meglio? E se ci stessero ingannando? Apple Cider Vinegar è una miniserie folle nel suo stile che coinvolge lo spettatore a 360 gradi (lo notiamo già dall’introduzione, con i personaggi che si rivolgono alla telecamera per ricordarci che “questa è una storia vera basata su una bugia”). Kaytlin Dever è un’attrice in continua maturazione artistica, nonché una scoperta travolgente in questa miniserie non facile da guardare, che ci costringe a guardarci allo specchio e mettere in discussione tutto ciò che pensiamo di sapere.

Regia - 4
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 3.5
Recitazione - 4
Sonoro - 3
Emozione - 4.5

3.8

Tags: Netflix