Hello! Spank – Le pene d’amore di Spank: recensione del film
Arriva per la prima volta sul grande schermo in Italia l’unico e solo lungometraggio del 1982 dedicato al celebre personaggio di Spank. Al cinema dal 13 al 16 febbraio 2025.
Se c’è un personaggio che è rimasto nel cuore e nell’immaginario di intere generazioni nostrane, quello è proprio Spank, il cagnolone goffo, maldestro, parassita, golosone e anche romanticone, nato dalle matite di Shun’ichi Yukimuro e Shizue Takanashi alla fine degli anni Settanta e divenuto celebre prima per il manga a lui dedicato, poi per la celebre serie tv anime in 63 episodi trasmessa su Italia 1 a partire dal 1982. Quello voluto dall’accoppiata Nexo Studios e Yamato Video per il pubblico italiano dal 13 al 16 febbraio 2025 lo si può considerare un invito a nozze nel senso letterale del termine, pensato come una reunion di tutti i suoi fan. L’uscita a San Valentino dell’unico film che lo ha visto protagonista dal titolo Hello! Spank – Le pene d’amore di Spank è un vero e proprio regalo che trasporterà tutti gli spettatori in un viaggio attraverso una commovente storia di amicizia, d’amore e di crescita dove l’irresistibile simpatia e la generosità del cane a due zampe più buffo del mondo contagiano i protagonisti e incantano grandi e piccini.
Hello! Spank – Le pene d’amore di Spank non è un collage tratto dalla serie, ma un film vero e proprio che racconta le vicissitudini amorose e affettive del celebre personaggio nato dalle matite di Shun’ichi Yukimuro e Shizue Takanashi
Non si tratta quindi di un collage di episodi della serie, ma di un’opera indipendente che conserva, nonostante il cambio di formato quel tono giocoso, romantico, se vuoi anche nostalgico, che l’ha sempre contraddistinta. Ed è da questo mix che gli autori sono partiti per dare vita a Hello! Spank – Le pene d’amore di Spank, il cui titolo lascia ampiamente presagire su e intorno a cosa ruoti e si sviluppi il plot, ossia le vicissitudini amorose del protagonista e non solo. E quindi quale occasione migliore se non la festa degli innamorati per celebrare la prima volta sul grande schermo della pellicola del 1982 di Shigetsugu Yoshida, che in Italia aveva avuto solo dei passaggi televisivi nel 2009 sul canale del digitale terrestre, Hiro. Nel film, l’imbranato cagnolino amico di Aiko, si innamora a prima vista della cagnetta Anna. Sho Shimada, il padrone di Anna, si trasferisce nella classe di Aiko. Complici una serie di battibecchi e la malattia di Anna, i due si avvicinano l’un l’altra. Tuttavia, all’improvviso, Sho deve trasferirsi in America per studiare violino e si preoccupa perché non riesce a dirlo ad Aiko. La ragazza, che ha sentito parlare di questo fatto dalla madre di lui, vorrebbe costruire insieme a Sho dei bei ricordi nel tempo che resta loro da passare insieme prima della partenza…
Hello! Spank – Le pene d’amore di Spank è l’occasione per fare un tuffo nostalgico nel passato, ma anche per regalarsi 90 minuti di emozioni cangianti e di puro divertimento
La pellicola ci porta al seguito di Spank, immersi nel mondo coloratissimo e popolato da gran parte della galleria di personaggi storici della serie, a cominciare della sua adorabile padroncina. A tenere banco sono i sentimenti, che vanno ad alimentare i capitoli di un romanzo di formazione dalle venature melò. Il percorso di crescita che si intreccia quindi con gli affari di cuore, che travolgeranno il protagonista e non solo, riportando la mente per restare in tema canino al disneyano Lilli e il vagabondo. Yoshida e gli sceneggiatori però puntano moltissimo sulla componente comica per coinvolgere lo spettatore in una visione che in primis vuole strappare sorrisi e risate. Lo fa con gag divertenti e spassose, come nel caso delle trasformazioni di Spank in Sherlock Holmes e in Super Spank o nei battibecchi ormai celeberrimi con il gatto Torakiki. Un campionario, questo, che appartiene al repertorio della matrice manga e seriale, rispolverato e messo a disposizione di un lungometraggio che vi consigliamo caldamente di vedere per trascorrere 90 minuti in allegria e per fare un nostalgico tuffo nel passato. Peccato solo per il doppiaggio di Spank che non rende come quello delle voci dell’epoca di Liù Bosisio prima e Isa Di Marzio poi. Per il resto, il tratto è rimasto intatto, riportato all’antico splendore da una buona rimasterizzazione delle immagini che rende la fruizione cinematografica ottimale.
Hello! Spank – Le pene d’amore di Spank: valutazione e conclusione
L’emozione e la felicità di vedere per la prima volta sul grande schermo Hello! Spank – Le pene d’amore di Spank è indescrivibile. Il lungometraggio del 1982 dedicato al personaggio nato dalle matite di Shun’ichi Yukimuro e Shizue Takanashi era ancora colpevolmente inedito nelle sale nostrane. Ci hanno pensato Nexo Studios e Yamato Video a rimediare al torto distribuendo il film diretto da Shigetsugu Yoshida, che è un’opera indipendente capace di riportare la mente al sapore del manga e della serie, senza esserne un collage. Gli autori scrivono e dirigono una storia fatta su misura per il formato cinematografico, attingendo all’anima della matrice, il tono giocoso, malinconico e romantico, oltre al tratto e alle sue caratteristiche principali. Hello! Spank – Le pene d’amore di Spank è un’occasione per tuffarsi nel passato, per ridersi e commuoversi come ai bei vecchi tempi con le disavventure del celebre cagnolone golosone e goffo. A tenere banco stavolta sono le vicissitudini sentimentali e affettive del protagonista e della sua padroncina, che consegnano allo spettatore 90 minuti di sano intrattenimento. La rimasterizzazione delle immagine consente di godere della visione sul grande schermo, meno il doppiaggio che soprattutto quando è il turno di Spank lascia molto a desiderare.