The Apprentice è un film horror della realtà: Jeremy Strong sul ritorno di Trump
The Apprentice parla di Donald Trump e secondo Jeremy Strong è paragonabile a un horror!
Il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca ha reso The Apprentice ancora più inquietante. A dirlo è Jeremy Strong, celebre per il suo ruolo in Succession, che nel film interpreta Roy Cohn, spietato mentore del giovane Trump, interpretato da Sebastian Stan. In una recente intervista a Deadline, l’attore ha dichiarato che il film è diventato “sempre più un horror” alla luce degli eventi politici attuali, sottolineando come la frase di Cohn nel film, “Questa è una nazione di uomini, non di leggi”, risuoni oggi più che mai.
Un ritratto spietato del potere e dell’ambizione
Diretto da Ali Abbasi, The Apprentice esplora gli anni della formazione di Trump nella New York degli anni ’70 e ’80, mostrando il suo rapporto con Cohn, figura chiave della politica e della finanza dell’epoca. Il film non è un semplice biopic, ma un ritratto spietato del potere e dell’ambizione senza scrupoli, elementi che, secondo Strong, trovano un riflesso inquietante nell’America di oggi. Il suo commento evidenzia come la pellicola non sia solo una storia del passato, ma una chiave di lettura per comprendere il presente.
Jeremy Strong e la trasformazione nel ruolo di Roy Cohn
Strong, noto per il suo approccio estremo alla recitazione, ha raccontato di essersi completamente immerso nel personaggio di Cohn, un uomo noto per la sua influenza su Trump e per il suo cinismo politico. La sua interpretazione gli è valsa una nomination all’Oscar come miglior attore non protagonista, un riconoscimento che conferma la potenza del suo lavoro. “Non ho alcun desiderio di preservarmi”, ha spiegato l’attore, sottolineando come il suo metodo lo porti a “scomparire completamente nel ruolo”.
Nel cast di The Apprentice figurano anche Maria Bakalova, Martin Donovan e Sebastian Stan, che offre un’interpretazione intensa del giovane Trump. Con un mix di thriller politico e dramma psicologico, il film si preannuncia come una delle pellicole più discusse dell’anno, destinata a suscitare dibattiti non solo per il suo valore cinematografico, ma anche per la sua attualità scottante.