Cobra Kai – Stagione 6 Parte 3: recensione della serie Netflix
La recensione della terza parte della sesta e ultima stagione della serie sequel della saga di Karate Kid. Su Netflix dal 13 febbraio 2025.
Il giorno che tutti gli appassionati di Cobra Kai speravano non arrivasse mai, ossia quello dell’addio, è giunto con il rilascio su Netflix, il 13 febbraio 2025, della terza e ultima parte della sesta stagione dello show sequel della saga cinematografica di Karate Kid. Il broadcaster a stelle e strisce dal canto suo ha provato a renderlo meno traumatico, dilazionando in segmenti uguali da cinque episodi cadauno la season conclusiva. Un mix di emozioni e stati d’animo contrastanti hanno accompagnato la chiusura del sipario: da una parte la curiosità di scoprire il destino dei protagonisti, dall’altra il dispiacere di doversi congedare da loro dopo sette lunghi anni, sei stagioni e la bellezza di sessantacinque episodi. Tutto però ha un inizio e come in questo caso ha anche una fine, ma una cosa è certa: Cobra Kai non morirà mai.
Con gli ultimi episodi della sesta e ultima stagione gli autori di Cobra Kai riavvolgono i fili del passato e tornano laddove tutto è iniziato
Al di là che sia piaciuta oppure no, la serie è riuscita a fare riemergere dalle ceneri della dimenticanza la matrice dalla quale è tratta, che suo e nostro malgrado non aveva avuto una degna “sepoltura” nel 1994 con il quarto delude capitolo del franchise e nemmeno un promettente tentativo di rilancio sul grande schermo nel 2010 con il traballante reboot, The Karate Kid – La leggenda continua. Ora non ci resta che attendere il prossimo 30 maggio per vedere se con il nuovo lungometraggio che includerà il protagonista storico Ralph Macchio e la star del reboot Jackie Chan, dal titolo Karate Kid: Legends, ambientato tre anni dopo gli eventi di Cobra Kai, si riuscirà a completare il piano di rinascita della saga. Ma questo solo la visione del film in questione potrà dircelo. Nel frattempo l’atto conclusivo dell’amata serie creata da Josh Heald, Jon Hurwitz e Hayden Schlossberg, ha portato a termine la sua missione iniziale, vale a dire quella di dare nuovo lustro alla storia e ai personaggi, in particolare a quello di Johnny Lawrence, l’acerrimo rivale di Daniel LaRusso, interpretato da William Zabka. Si completa in questo modo il percorso di riabilitazione dell’ex bad guy, che poi era lo scopo per il quale è stata concepita la serie, tornando ai fasti iniziali e al motivo per il quale tutto è partito. Con la sesta stagione si chiude dunque un cerchio che dopo quella d’esordio era andato via via all’allargandosi alla vasta galleria di nuove e vecchie conoscenze del franchise, smarrendo di fatto la bussola e l’orientamento narrativo che si pensava si fosse dato in principio.
Il racconto della terza parte della sesta stagione di Cobra Kai riprende poco tempo dopo i tragici eventi di Barcellona
Così tra alti e bassi, digressioni e parentesi per allungare il brodo e arrivare sino a qui, gli autori hanno saggiamente riavvolto le lancette dell’orologio per tornare in questo ultimo atto laddove tutto è iniziato: nell’Arena e sul tatami rosso dell’All Valley. È qui che il Sekai Taikai, il torneo di karate più importante del mondo, potrà finalmente riprendere dopo i drammatici fatti di Barcellona e la sospensione dovuta alla scomparsa di Kwon. La seconda parte della sesta stagione si era chiusa infatti in tragedia con la morte del capitano del dojo Cobra Kai, caduto accidentalmente sopra l’eunjangdo di John Kreese mentre, nel corso della rissa collettiva che si era generata durante le semifinali del torneo, stava cercando di usarlo contro il capitano maschile degli Iron Dragons, Axel Kovačević. Ora tutti sono chiamati a fare i conti con quello che è accaduto, con il senso di colpa, con il fallimento come sensei, con l’aver visto andare in fumo la possibilità di mettersi in luce con la gara e riuscire ad accedere al college, o con altre questioni personali. E solo con l’epilogo del torneo e la resa dei conti finali che si potrà riportare l’ordine.
Nella terza parte di Cobra Kai 6 non mancano le sorprese, i colpi di scena e gli ultimi graditi ritorni di vecchie conoscenze della saga cinematografica
La parte tre di Cobra Kai 6 rappresenta un finale che tiene conto di tutti gli eventi delle stagioni precedenti. Lo fa chiudendo tutte le one-lines e gran parte delle questioni rimaste in sospeso sia del passato e della quadrilogia che degli scenari aperti nel corso delle serie. Come è giusto che sia, senza false illusioni, si arriva a un happy ending del quale ovviamente lasciamo alla visione, ma sappiate che ce ne sarà proprio per tutti. Non mancheranno infatti le sorprese, i colpi di scena e gli ultimi graditi ritorni di vecchie conoscenze della saga cinematografica. Ingredienti, questi, che non sono mai venuti meno, dando carburante necessario per alimentare in tutti questi anni il motore narrativo dello show. Gli ultimi cinque episodi avevano di conseguenza il compito di chiudere in bellezza e offrire uno spettacolo degno di nota. Sul piano delle emozioni e del coinvolgimento ce ne sono abbastanza per dirsi addio, o chissà un arrivederci a chissà quando. La decisione di ritornare all’All Valley dove sia la saga che la serie sono cominciate ha permesso a tutti i tasselli del mosaico di trovare la giusta collocazione. Di più non possiamo dire per evitare spoiler, ma per quanto ci riguarda è stata una scelta saggia quanto inevitabile. Sul piano dell’intrattenimento, questi ultimi episodi confermano quanto di buono la regia è stata in grado di fare dal punto di vista delle coreografie marziali, con il livello che si era alzato già nella seconda parte in occasione delle gare eliminatorie del Sekai Taikai. Nel gran finale si torna sul tatami per assistere alle finali, dando vita a degli incontri davvero appassionanti che ricordano per tensione quelli di Per vincere domani – The Karate Kid.
Cobra Kai – Stagione 6 Parte 3: valutazione e conclusione
Un gran finale per dirsi un caloroso addio (o un arrivederci a chissà quando) va in scena laddove tutto era cominciato sia nella saga cinematografica che nella serie, ossia sul tatami rosso dell’All Valley Arena. Dopo i tragici fatti di Barcellona, gli autori di Cobra Kai ricuciono i fili spezzati per completare il discorso iniziato sette anni fa, decidendo di dare spazio all’antieroe Johnny Lawrence piuttosto che a Daniel LaRusso. E così è stato, con il personaggio interpretato da William Zabka che negli episodi conclusivi dello show si riprende il meritato palcoscenico. Una chiusura che al contempo ristabilisce gli equilibri, scioglie dei nodi insoluti e regala le ultime emozioni di un’opera che nel corso di sei stagioni ne ha donate tante.