Justin Baldoni avrebbe chiesto a Blake Lively se lei e il marito raggiungessero l’orgasmo insieme: “è importante per me”
Quando il confine tra finzione e realtà viene superato: accuse shock sul set di It Ends With Us.
Imbarazzo sul set di It Ends With Us. Il film, tratto dal romanzo di Colleen Hoover, racconta una storia intensa di amore e trauma, ma dietro le quinte, le tensioni sembravano superare la finzione. Blake Lively avrebbe accusato Justin Baldoni di un comportamento al limite dell’incredibile. Stando agli aggiornamenti della denuncia, l’attore e regista le avrebbe fatto una domanda a dir poco invadente, tirando in ballo la sua vita privata con Ryan Reynolds.
Justin Baldoni e Blake Lively: come prosegue la faida
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Il contesto? Una scena particolarmente delicata, in cui i personaggi avrebbero dovuto raggiungere l’orgasmo contemporaneamente. Lively non era d’accordo. Aveva già espresso chiaramente la sua volontà di eliminare quella sequenza, e Baldoni pareva aver accettato. Ma poi, il colpo di scena.
Lui avrebbe tentato di convincerla a mantenerla comunque, giustificandosi con una motivazione piuttosto discutibile: “Per me è importante. Io e la mia partner raggiungiamo l’orgasmo insieme“. Come se non bastasse, avrebbe poi chiesto direttamente a Lively se anche lei e Reynolds avessero questa “abitudine”. Una domanda tanto personale quanto fuori luogo, secondo l’attrice, che si sarebbe rifiutata di rispondere.
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E non finisce qui. La denuncia dipinge un quadro ancora più inquietante. Lively sostiene che Baldoni avrebbe inserito un bacio non previsto in una scena di ballo e che avrebbe insistito per girare una scena di parto con il set affollato, senza le adeguate protezioni per la sua privacy.
Baldoni, però, nega ogni accusa e, anzi, rilancia: ha intentato una causa per diffamazione da 400 milioni di dollari contro Lively, Reynolds e la loro pubblicista. Il suo avvocato parla di una versione dei fatti “manipolata” e promette che i documenti ufficiali racconteranno “una storia molto diversa”. La situazione è destinata a scaldarsi ulteriormente: il processo è fissato per marzo 2026. Ma, a giudicare dalle accuse e dalle risposte, il vero scontro è già iniziato.
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