Running Point: recensione della serie TV con Kate Hudson
Scritto dalla creatrice e star della sit-com The Mindy Project di Fox e Hulu, Mindy Kaling, e interpretato dall’attrice e cantante statunitense Kate Hudson, lo show Netflix Running Point – disponibile sulla piattaforma streaming dal 27 febbraio 2025 – è uno spassoso concentrato di attualità e humour, fitto di diatribe e sentimento, che intrattiene piacevolmente attraverso dieci episodi che vedono un’irresistibile Kate Hudson (Quasi famosi) nei panni della presidente di una squadra di pallacanestro di Los Angeles. Con un mix di sarcasmo e dramma, e frammenti di dialoghi ricchi di pathos, racconta bene l’equilibrio sottile fra vita privata e carriera, ma anche le pressioni legate alle aspettative sociali; e il coraggio ( o forse sarebbe meglio definirlo “eroismo”) di rompere le regole per cambiare finalmente le cose.
Running Point – La serie tv lascia il segno grazie a una storia di empowerment femminile, con guest star e una superlativa Kate Hudson
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Running Point parla meravigliosamente di empowerment femminile, affronta cioè la questione del superamento del divario di genere facendo affezionare ai suoi protagonisti: combattere, soffrire e vincere insieme a loro – a tutti i personaggi, incluso Jackie (Fabrizio Guido) – che è un addetto allo spogliatoio che rievoca il personaggio di Nate in Ted Lasso. Nello spettacolo riconosciamo tutti gli elementi peculiari della comicità dell’autrice: un umorismo pungente sulla discriminazione sul posto di lavoro, sul maschilismo e sulla società patriarcale, ma anche cenni sulla cultura pop, personaggi che superano i limiti della normalità o delle aspettative; e, chiaramente, un’attenzione ai temidi di attualità e una sceneggiatura tutta giocata sull’arte del nonsense. Le storie firmate da Mindy Kaling sono tutte abbastanza favolesche; quindi ogni scoglio, ogni inciampo della protagonista verrà metodicamente bilanciato da un successo o una vittoria, e tutto ciò non riceve mai la nostra contrarietà.
Si favoleggia con tante sfumature dei costumi e degli ambienti che raccontano un mondo dissonante e in perpetua evoluzione
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In Running Point c’è una Isla con una pluralità di fuochi, forze e ispirazioni, incarnata in modo superlativo da Kate Hudson ( qui al suo primo ruolo da protagonista in televisione dopo Glee e Truth Be Told). La serie tv prepara emozioni fugaci e inaspettate con guest star anche importanti che sbucano interpretando se stesse – di cui non riveliamo i nomi per non rovinarvi la sorpresa – e altre che diventano veri personaggi come Max Greenfield nel ruolo del fidanzato Lev. E poi, soprattutto, si favoleggia con tante sfumature dei costumi e degli ambienti che raccontano un mondo dissonante e in perpetua evoluzione. Al centro del plot c’è una storia che non solo saprà strabiliarvi ed emozionarvi, ma vi ricorderà che per trovare se stessi, bisogna rivolgere di nuovo l’attenzione dove tutto è cominciato: tornare in luoghi dove si era già stati.
Running Point: valutazione e conclusione
Running Point è una commedia sportiva con Kate Hudson pronta a parlarci di emancipazione femminile nel mondo della pallacanestro e racchiude tutte le caratteristiche della comicità della creatrice, supportata da un cast persuasivo e variegato che forma una squadra che fa partecipare al gioco anche noi spettatori. Le guest star, a volte davvero impensate, sono le aggiunte gradite in uno spettacolo complessivamente spassoso, ma anche carico di cuore, che rappresenta cose favolose attraverso le tante sfumature dei costumi e degli ambienti che raccontano un mondo dissonante e in perpetua evoluzione. La nuova serie Netflix Running Point, scritta da Mindy Kaling, è una commedia follemente riuscita che affronta temi di attualità.