Oscar 2025: 6 cose che ricorderemo della 97ª edizione

Il trionfo di Anora, le prime volte estere, la seconda statuetta di Adrien Brody e tutto il meglio della serata

La 97ª edizione degli Oscar è ormai conclusa, ma noi continuiamo a chiederci quando riusciremo a cancellare dalla nostra testa l’immagine di Sean Baker che continua a salire e scendere da quelle scale come se, ad un certo punto, gli fossero diventate amiche e familiari, come avessero iniziato esse stesse ad attrarlo. La cerimonia degli Oscar 2025 non verrà probabilmente raccontata come una delle più emozionanti di sempre, ma le va riconosciuto il merito di aver accolto il talento e di averlo fatto senza distinzioni, mescolando generi, storie, aspirazioni e modelli e, soprattutto, di aver avuto coraggio. Più di un miliardo di spettatori collegati da tutto il mondo, come ci ha tenuto a sottolineare in diverse lingue Conan O’Brien, ha assistito all’ascesa del piccolo cinema indipendente che si è fatto grande davanti ai colossi, con alcuni pronostici, compreso proprio quello per il miglior film, rispettati alla lettera e altri, fortunatamente, ribaltati al punto da rimettere tutto di nuovo in discussione, con un film come Anora che ne esce da assoluto protagonista e trionfatore, mentre altri come Emilia Pèrez, con due sole statuette conquistate a fronte di tredici nomination, e A Complete Unknown, tornato a casa a mani vuote, ricorderanno questa cerimonia con rammarico, chiedendosi come sempre quanto abbia influito il talento e quanto la politica.

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1. Il trionfo di Anora agli Oscar 2025

anora cinematographe.it

“Lunga vita al cinema indipendente!” Così apostrofa Sean Baker all’ennesima chiamata sul palco del Dolby Theatre, con quello che, con ogni probabilità, verrà ricordato come il motto di questa edizione degli Oscar. Come da pronostico, il film del regista padre del cinema indie americano contemporaneo, si aggiudica il premio come Miglior Film, ma è soltanto la ciliegina su una torta confezionata nel corso dell’intera serata. Delle 6 nomination con cui si presentava, Anora trionfa in 5 categorie, aggiudicandosi, oltre che la statuetta più ambita, anche miglior montaggio, miglior sceneggiatura originale, miglior regia e miglior attrice protagonista, con Mikey Madison tra le più grandi sorprese della cerimonia, visto che la vigilia vedeva Demi Moore come grande favorita, con la brasiliana Fernanda Torres come unica possibile alternativa. Alla fine il regista, all’ennesima chiamata (grazie alla quale ha eguagliato i 4 Oscar personali vinti in un solo anno da Walt Disney, anche se egli li aveva vinti per pellicole differenti), parla alla platea e parla al pubblico omaggiando il cinema come luogo e come spazio, definisce la sala cinematografica come un’esperienza comunitaria e lancia un appello a registi, distributori e genitori dei più giovani, affinché questa la vivano e la rispettino.

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2. Un ottimo inizio

wicked streaming cinematographe.it

Cynthia Erivo e Ariana Grande, protagoniste di Wicked – che vince in due delle dieci cinquine di appartenenza – danno il via allo show in maniera alquanto spettacolosa, con un’esibizione atta a dimostrare tutta la potenza canora e l’alchimia creatasi tra le due, le quali presto torneranno con la seconda parte del film. Dopo essersi esibite, le due attrici e cantanti lasciano il posto al conduttore Conan O’Brien che, in linea di massima, regge il ruolo senza eccessi né particolari proposte e che, prima di proferire un monologo dal sarcasmo sapientemente leggero – dai tweet di Karla Sophia Gascon all’eccesiva lunghezza di The Brutalist – prima del simpatico siparietto con Adam Sandler e prima del ricordo dei disastri provocati dagli incendi di Los Angeles, raggiunge il primo apice proprio sulla sua primissima inquadratura, che lo vede uscire dal corpo di Demi Moore in The Substance.

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3. Le prime volte estere

Flow - Un mondo da salvare cinematographe.it recensione

Ma se negli Stati Uniti stanno ancora cercando di tirare le somme e di riprendersi dall’incredibile trionfo di Anora e di Sean Baker, agli Oscar 2025 sorridono anche alcuni altri paesi esteri. Innanzitutto i lettoni di Flow, il film d’animazione candidato anche come miglior film internazionale che ha conquistato tutti, compreso il primo Oscar della storia della Lettonia. A trionfare nella categoria internazionale è invece stato Io sono ancora qui, il brasiliano, che ha così ulteriormente affossato il discussissimo Emilia Pérez, vincitore di due Oscar su tredici candidature.
Interessanti poi i premi a Costumi e Fotografia, che hanno visto presentare 5 diversi attori, ognuno proveniente da uno dei film in concorso (come Alba Rohrwacher in rappresentanza di Maria per la miglior fotografia) e hanno visto la prima storica vittoria di un uomo di colore, Paul Tazewell, nella categoria Costumi.
No Other Land è infine l’ultimo grande film da citare, il primo progetto israelo-palestinese ad ottenere questo riconoscimento, per il quale i due registi si sono espressi contro la guerra e invitando all’unione.

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4. Gli omaggi e le migliori esibizioni degli Oscar 2025

Tra i dubbi e le incertezze lasciate da questa 97ª edizione, quel che è certo è che non sono mancate le esibizioni e gli omaggi ad attori, cineasti e personaggi storici.
Sulle note di 007 ha prima danzato Margaret Qualley e si sono poi esibite Lisa, Doja Cat e Raye. Successivamente, prima del solito momento drammatico dell’In memoriam, durante il quale sono stati ricordati grandi artisti mancati nel corso dell’anno, quali Maggie Smith, Donald Sutherland e David Lynch, e ne sono stati dimenticati altri, come Alain Delon, è salito sul palco l’ottantasettenne Morgan Freeman che, prima di ogni tipo di indugio, ha proferito un bel monologo dedicato al suo amico e un tempo collega Gene Hackman, scoperto morto in casa negli ultimi giorni. Ultimo grande tributo è stato quello presentato da Whoopi Goldberg e Oprah Winfrey, e poi messo in scena da Queen Latifah, completamente dedicato al produttore musicale Quincy Jones che, tra i tanti meriti della carriera, vanta ben sette candidature da parte dell’Academy.

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5. La vecchia guardia contro le nuove leve

Adrien Brody Oscar 2025 - cinematographe.it

Le nomination attoriali hanno dato il là ad un confronto generazionale che si è manifestato opposto a quello che poteva essere previsto. Da una parte sembravano esserci solidissime basi per quella che, dopo una lunga e nota carriera, sarebbe stata la prima grande vittoria di Demi Moore e, l’unica ad essere considerata come sua papabile alternativa era stata Fernanda Torres, sospinta da tutti i suoi sostenitori brasiliani. Alla fine a spuntarla è stata la giovanissima Mikey Madison, al suo primo ruolo cinematografico di rilievo ma, l’attrice classe 1999, ha semplicemente riequilibrato uno stato delle cose che altrimenti si sarebbe sbilanciato troppo verso la generazione precedente, visto il trionfo di Adrien Brody che non ha permesso a Timothée Chalamet di soffiargli il posto di più giovane vincitore dell’Oscar come miglior attore protagonista.

6. Presentatori d’eccezione

Quentin tarantino oscar cinematographe.it

Ci ricorderemo dei premi, degli omaggi e dei vincitori ma, con ogni probabilità, una delle cose che ricorderemo con maggior piacere è la presenza di alcuni maestri e beniamini dello schermo, presentatisi unicamente per consegnare determinati premi. Le già citate Whoopi Goldberg e Oprah Winfrey, che hanno mosso assieme i primi passi, con Il colore viola di Spielberg, hanno anticipato un’altra grande coppia, composta da Billy Crystal (per anni padrino della cerimonia) e Meg Ryan, che ha premiato il miglior film dell’anno. Oltre a questi ricorderemo piacevolmente la simpatica gag preparata da Ben Stiller, l’inaspettato arrivo di un rampante Mick Jagger e tutto il carisma di Quentin Tarantino, chiamato a consegnare il premio al collega Sean Baker.

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