Insomnia: recensione della serie TV Paramount+
Un buon thriller psicologico che presenta un intreccio complesso, crea suspense costante e circostanze che tengono lo spettatore con il fiato sospeso.
Insomnia è una serie tv sul cattivo sangue, su una maledizione familiare ancestrale (pare che esistano), sul disturbo del sonno dell’insonnia ma soprattutto su un incubo – più che un dono – da secondogenito. Paramount+ propone il thriller psicologico interpretato dalla vincitrice del BAFTA Award Vicky McClure fra i titoli in evidenza sul servizio streaming del mese di marzo. I sei episodi di Insomnia disponibili dal 10 marzo 2025 in esclusiva streaming sono basati sul romanzo omonimo di Sarah Pinborough, che ha scritto Behind Her Eyes, il materiale di partenza per il thriller di Netflix, autrice che in questo caso ha riadattato lei stessa il romanzo per lo show televisivo che nella prima scena sintetizza la sua essenza con un “hook”, un evento che cattura immediatamente l’attenzione del pubblico: la mamma della protagonista si spacca la testa contro uno specchio. Ereditarietà, manipolazioni, oscurità, dissociazioni, depersonalizzazioni e allucinazioni sono le keyword che identificano il plot di Insomnia.
Insomnia – Emma è nata per seconda in una famiglia in cui tutti i secondogeniti hanno il “sangue cattivo”…

Un buon thriller psicologico è appassionante, presenta un intreccio complesso, crea suspense costante e circostanze inaspettate che tengono lo spettatore con il fiato sospeso. Insomnia è sicuramente uno di questi, uno spettacolo che contiene tali ingredienti e riesce ad incuriosire e ad intrattenere, sebbene le sue tecniche di narrazione siano quelle tradizionali, come gli elementi del suo genere: una protagonista in carriera, forte e complessa, un “avversario” imprevedibile, una tensione sempre palpabile, ambiguità e colpi di scena. La serie tv segue le vicende di Emma Averill (Vicky McClure), un avvocato specializzato in diritto di famiglia, sposata, con due figli e un passato difficile alle spalle, la cui vita prende una piega inaspettata a poche settimane dal suo quarantesimo compleanno. Emma ha paura di impazzire, inizia a sospettare di essere prigioniera di se stessa, quando si ritrova intrappolata nelle conseguenze più gravi dell’insonnia che riecheggiano gli stessi problemi passati da sua madre decenni prima.
Quando il demone è nel DNA

Il demone della storia sembra essere racchiuso nel DNA della protagonista. Questa nuova serie non è neanche lontanamente bizzarra o assurda, l’incubo che vive la donna è credibile, terribilmente realistico. La domanda che lo show pone fin dalle prime scene è se la privazione del sonno di Emma sia davvero di natura genetica o se qualcuno la stia manipolando psicologicamente, le stia facendo gaslighting per farla impazzire e lasciarla fuori dai giochi, magari a lavoro? Per far procedere il plot, lo script inserisce diverse sottotrame con minore appeal: una riguardante la figlia adolescente di Emma, scontrosa e fumatrice di erba, l’altra relativa invece a sua sorella, che ritorna nella vita dell’avvocato solo negli ultimi due giorni, ma per quali ragioni?
Insomnia: valutazione e conclusione
Insomnia è una serie tv che esplora, con un ragionevole grado di gravità e approfondimento, la difficile sfida di confrontarsi con le parti buie di se stessi, quelle che fuggono al controllo. La storia rappresentata sul piccolo schermo funziona ed è capace di catturare l’attenzione di chi guarda grazie anche a una sceneggiatura ben scritta e a un’ impeccabile interprete. Lo spettacolo però non apporta nulla di nuovo al genere, concentrandosi sulla mente di Emma e scavando nelle sue paure, nelle allucinazioni dei suoi flashback, e nelle sue ossessioni attraverso una trama che gioca sul confine tra realtà e immaginazione, ma che riesce ad entrare nella pelle.