Sconfort Zone: recensione della serie tv di e con Maccio Capatonda

Prodotta da Banijay Italia in collaborazione con Prime Video, Sconfort Zone è la serie di e con Maccio Capatonda, disponibile sulla piattaforma dal 20 marzo 2025. Scritta dallo stesso Marcello Macchia, con Alessandro Brosi, Valerio Desirò e Mary Stella Brugiati, lo show è anche diretto da Marcello Macchia insieme ad Alessio Dogana. Un cast affiatato e verosimile nel mondo a tratti surreale della serie tv è, insieme ad alcuni aspetti della trama, uno dei maggiori punti di forza dello show. Perché in Sconfort Zone ci sono tutti e tutti hanno il proprio ruolo: Francesca Inaudi è una compagna comprensiva, ma anche lei a volte schiacciata dall’ingombrante popolarità di Maccio, Giorgio Montanini è lo psicologo sui generis che porterà Maccio a fare i conti con se stesso, Valerio Desirò è il nuovo improbabile amico che accompagnerà il protagonista nelle sue folli imprese, con Luca Confortini, agente squalo che vive in funzione degli artisti che rappresenta, insieme alla moglie Camilla Filippi, migliore amica e confidente della compagna di Maccio, e che gli consiglia appunto quel famoso terapeuta fuori dagli schemi. A completare il puzzle Edoardo Ferrario, Gianluca Fru e Valerio Lundini, spassosi amici di Maccio ai quali lui spesso chiedo pareri e opinioni. 

Sconfort Zone funziona senza dubbi

Sconfort Zone - cinematographe.it

Dimentichiamoci della comicità demenziale dei primi sketch che hanno caratterizzato la comicità di Maccio Capatonda, o di una narrazione filmica che si dilungava e perdeva di ritmo. Perché Sconfort Zone, che tranquillamente si potrebbe vedere come un film lungo, in perfetto stile binge-watching, è un’ottima sorpresa. Divertente, simpatica e anche spiazzante, Sconfort Zone stupisce sia nella trama che nell’intreccio che riesce a creare. E anche le parti che somigliano a quei video che hanno spopolato su YouTube funzionano. Anzi, il trio composto da Edoardo Ferrario, Gianluca Fru e Valerio Lundini, amici ma anche coscienza di Maccio, che compaiono in ogni puntata, si attendono con trepidazione, chiedendosi quale massima o perla saranno capaci di tirare fuori di fronte alle assurde situazioni che Maccio si trova a vivere. 

Dinamica e scoppiettante, senza quegli espedienti comici, costituiti maggiormente da battute piuttosto che da gag, Sconfort Zone sarebbe stata anche una grande serie drammatica, perché gli spunti di riflessione ci sono tutti. E uno in particolare sembra essere al centro del panorama televisivo italiano: la mancanza di idee. Il Maccio Capatonda dello show di Prime Video è in piena crisi creativa, come se non avesse più nulla da dire e uscirne sembra impossibile. Qui si innesta appunto la prova, i vari step, sempre maggiori, sempre più difficili che Maccio deve portare a termine per arginare questo vuoto. Fasi che fanno letteralmente cadere Maccio in una spirale di difficoltà, ossessioni, equivoci e problematiche. Sinonimi di quel bisogno pressante e imminente di novità, di quelle consegne snervanti che nel mondo della televisione sembrano più improrogabili, più stringenti e più importanti di qualsiasi altra cosa. 

Il dramedy per eccellenza che diventa un genere preferito

Sconfort Zone

Spiritosa ma con un tocco malinconico, Sconfort Zone è la definizione di dramedy, un mix di dramma e commedia vincente, perfettamente in equilibrio e che mai eccede nell’uno e nell’altro. Ma non solo, perché ciò che è dramma e ciò che è commedia ha spesso la stessa sorgente, le cause sono comunicanti e le conseguenze si intersecano. Maccio Capatonda, che anche in Sconfort Zone è Maccio Capatonda aggiunge alle tematiche del prezzo della fama e della necessità di ridere sempre, insieme a tutto il suo nonsense che ormai il pubblico ama incondizionatamente, anche l’estrema complessità e angoscia che chi scrive trova nel momento in cui di fronte vede sempre e solo uno schermo bianco. Un blocco creativo che è intriso di sofferenza e tormento e che Maccio, strappando una risata, riesce a rappresentare in tutte le sue sfaccettature. 

Sconfort Zone: valutazione e conclusione

Sconfort Zone

Sconfort Zone può essere la serie di punta di Prime Video di marzo 2025, con sei puntate da venti minuti costituite da una successione degli eventi cadenzati, da tecniche di narrazione che rendono una serie tv coerente, con personaggi ben approfonditi, elementi che ritornano nel corso degli episodi e un genere ben definito. Sconfort Zone si rivela così un piacere da guardare, uno show ben scritto e ben interpretato, e che forse si allontana un po’ dalla comicità che, principalmente in passato, aveva reso celebre Maccio Capatonda. Ma che mai si distanza da quello che è il suo non prendersi troppo sul serio e a sua volta prendersi gioco di se stesso, nel fare del “ridicolo” un modo per poter parlare a tutti, senza paura di mostrarsi, senza filtri e senza maschere, anche se questo può inizialmente risultare tutt’altro che positivo. Ma l’autoironia e il ridere di se stessi è, in Sconfort Zone, il primo passo per superare le difficoltà e per trovare, nella condivisione e nell’importanza del sorriso, l’inizio di una nuova serenità, qualsiasi essa sia.

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Regia - 3
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 3
Recitazione - 4
Sonoro - 3
Emozione - 3

3.3