Mare fuori – stagione 5: recensione della seconda parte

Gli ultimi sei episodi della serie tv di Rai Fiction e Picomedia Mare fuori sono disponibili su RaiPlay a partire dal 26 marzo 2025.

La seconda parte che conclude con gli ultimi sei episodi il quinto capitolo di Mare fuori arriva su RaiPlay a partire dal 26 marzo 2025, data di uscita della serie tv su Rai 2 con un doppio appuntamento settimanale. Che i fan più accaniti preferiscano il binge-watching, le ultime quattro puntate di Mare fuori sono ricche di eventi, con l’ultima in particolare che è un continuo chiudere e aprire nuovi scenari. Tramutando nell’iniziativa la necessità di agire da parte di chi era rimasto nell’ombra, ma era evidente tramasse in silenzio. Assodato che si tratti di un nuovo Mare fuori, ciò che è cambiato nella serie tv di Rai Fiction e Picomedia è ormai cristallino, evidente e anche ampiamente accettato. Si tratta di uno show che aveva bisogno di un cambio considerevole e per quanto le prime tre stagioni, la terza in particolare, non smetteranno di mancare, questo nuovo capitolo rialza le aspettative. 

L’IPM di Mare fuori è un passaggio obbligato per chi ha perso la propria strada

Mare fuori 5 - cinematographe.it

La quinta stagione di Mare fuori giunge al termine e con questo bisognerà dire addio ad altri importanti personaggi, presenti fin dal primo capitolo. Una condizione che conferisce verosimiglianza allo show, ma che sembra anche diventata un’abitudine, che permette alla serie di avere un ricambio continuo. Di fare non tanto delle figure che gravitano all’interno dell’IPM il suo tratto distintivo, ma dell’IPM stesso. Eppure sono sempre i giovani protagonisti, vecchi e nuovi, la vera forza della serie. E sempre lo saranno. In questa seconda parte, che inizialmente eguaglia e poi supera i primi sei episodi, si chiudono alcune storyline, sia con positività che con risvolti estremamente drammatici, ecco che l’anticipato tono più crudo della serie si fa sentire. La narrazione, che invece procede a volte con indolenza e inaspettata apatia, dà invece ai momenti più salienti un tempo ridotto, senza tutta quella tensione e suspence che aveva invece caratterizzato i primi capitoli di Mare fuori

Il nuovo Mare fuori risulta quindi più freddo, e non perché i protagonisti ormai sono cresciuti, hanno scelto la via della violenza o li ritroviamo senza speranza, ma perché il mondo della criminalità è anche così. Si vince e si vive o si perde e si muore. E non sempre c’è tempo per elaborare tragedie e omicidi e la capacità di comandare non si sposa quasi mai con la vendetta. Qui si inserisce la trasformazione del personaggio di Carmela, incarnazione di un clima di terrore che diventa l’unico da adottare per aggiudicarsi il vero rispetto. I nomi Ricci e Di Salvo iniziano a perdere di significato, con donna Wanda dietro le sbarre e Rosa alle prese con scoperte, difficoltà e con la lealtà di Carmela che vede vacillare. In tutto questo Mare fuori prende nuovamente coraggio e il destino di alcuni personaggi riesce nel colpo di scena, nell’inaspettato e anche nel commovente.

Nuovi temi e nuove figure che si aspettavano

Mare fuori 5

Dal punto di vista della trama, anche questa ha i suoi picchi di consapevolezza e tormento: Cucciolo si ritrova a fare i conti con il tradimento nei confronti di Milos, bersaglio di una Carmela assetata di sangue e di una Rosa che temporeggia sul da farsi. Intanto il dramma della droga, che si muove all’interno dell’IPM, mostra i devastanti risultati anche fuori. Lo schema si modifica anche nel gruppo dei giovani detenuti, dove ora non sono tutti salvabili, divisi tra bene e male, nati in un mondo che ha già scelto per loro. È infatti quasi impossibile empatizzare con i Milanesi o con la figura di Marta, il cui rapporto con Sonia viene chiarito e approfondito. Non per questo la costruzione di Samuele e Federico come villain non sia da definirsi una delle novità più riuscite della serie: saranno loro gli antagonisti e se un giorno si riscatteranno o meno, si spera solo che acquistino spessore e che abbiano sempre maggiore spazio nelle dinamiche interne dell’IPM. Non fermandosi davanti a nulla ed entrando nel privato delle vite di chi cerca di controllarli, ma non può fare al meno di temerli.

La quinta stagione di Mare fuori è spietata in alcuni momenti, l’amore torna nella seconda parte, ma è sempre flebile, arriva al momento sbagliato e le priorità sono ormai altre. Qualche coppia stupisce apprezzabilmente mentre qualcun’altra non convince del tutto, ma il tema sentimentale continua ad essere non solo quello che coinvolge maggiormente, ma quello che davvero mancava a tutta la prima parte. Decisamente più avvincente nelle ultime quattro puntate, alzando un po’ il tenore affievolitosi sul finale della prima parte, Mare fuori è densa di momenti drammatici, caricandosi di malinconia e sconforto. Rosa Ricci scende a patti con una nuova consapevolezza sulla propria famiglia, Sofia vede la figlia legarsi a tutto ciò che lei ha sempre combattuto, Cucciolo e Micciarella hanno idee diverse sul futuro e poi c’è Simone, l’ambiguità per eccellenza, un doppio gioco che forse, verso la fine, passa all’azione.

Mare fuori – stagione 5: valutazione e conclusione

Mare fuori 5

Migliore della quarta, ma che non eguaglia i primi tre capitoli, al tempo stesso Mare fuori si sposta verso un’altra direzione. Il nuovo Mare fuori quindi, iniziato con la quinta stagione, funziona, per quanto sia una serie imperfetta, a volte troppo epica, altre volte eccessivamente cruda e aggressiva, ma ritratto di un mondo che sa essere anche molto più brutale di come si è stati abituati a vedere. Si creeranno nuove fazioni e se Rosa potrebbe ancora essere salvata, Carmela e Simone sono due figure ormai fuori controllo. Così come anche Federico e Samuele potrebbero far parte di un terzo gruppo che non vuole legarsi a nessuno dei due nomi e che pensa solo al proprio tornaconto. Anche il personaggio di Tommaso, nella sua rabbiosa connessione con Rosa, si rivela un ottimo nuovo protagonista. Il ritmo quindi si intensifica, dando maggiore dinamismo alle scene, anche se l’elemento action, che in passato durava svariate sequenze e giocava maggiormente su una tensione crescente, si modifica.

Si preferisce infatti lo stupore, la sorpresa e una risposta chiara, schietta, inequivocabile, un destino che non ha mai avuto la possibilità di essere nient’altro che quello. Le interpretazioni continuano sulla stessa eccellente linea che quasi ma ha deluso, accentuando le personalità interne contenitori di animi induriti da una crudele bestialità che si crede di riuscire a sopportare, ma che poi logora. Sono così più di una le figure che tornano sui propri passi, che in nome di una faida che va avanti da anni, operano per chi credono abbia il potere, anche loro accecati dal raggiungerlo, pensando di riuscire a mettere da parte tutto il resto. Ma poi la realtà dei fatti torna prepotente a ricordare che si è di fronte a ragazzi estremamente giovani, adolescenti cresciuti troppo in fretta, che sperando di essere incapaci di provare sentimenti, di non aver bisogno di essere amati e di amare, si rendono conto di aver preso la decisione sbagliato, mossi dall’istinto o dalla fiducia. La stessa che poi perdono realmente e che porterà alle azioni avventate che speriamo di vede nel prossimo sesto capitolo.

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Regia - 3
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 2.5
Recitazione - 3
Sonoro - 2.5
Emozione - 3.5

2.9

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