Fuochi d’artificio: recensione della fiction Rai sulla Resistenza
Fuochi d'artificio racconta la resistenza dal punto di vista di quattro giovanissimi: la recensione della fiction Rai, in onda dal 15 aprile.
Raccontare la Resistenza e farlo con un progetto che coinvolge sia grandi che piccoli: questa è l’idea di Fuochi d’artificio, la fiction di Rai 1 in onda in tre serate dal 15 aprile 2025. Come dichiarato dai protagonisti in conferenza stampa, la miniserie evento – tratta dal romanzo omonimo di Andrea Bouchard – è un racconto di formazione ma anche di uno spaccato del nostro Paese. Non sono molte le produzioni dedicate alla Liberazione, quindi era necessario trovare qualcosa che fosse in grado di portarlo sullo schermo, non solo sottoforma di fiction per intrattenere, ma anche per far riflettere. Diretta da Susanna Nicchiarelli, Fuochi d’artificio segue le coraggiose vicende di quattro amici, tutti tra i 12 e i 13 anni, che decidono di compiere la loro parte di Storia. Usando il nome di “Sandokan”, Marta (la capobanda), Sara, Davide e Marco sfidano nazisti e fascisti aiutando clandestinamente i combattenti partigiani. In sei episodi, ciascuno di 50 minuti, Fuochi d’artificio è un racconto che coinvolge, intrattiene, fa sorride e commuove.
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Fuochi d’artificio, una storia semplice ma universale sullo stile di Stand By Me

Marta (interpretata da Anna Losano), suo fratello Davide (Luca Charles Brucini) e gli amici Sara (Carlotta Dosi) e Marco (Lorenzo Enrico) sognano la fine della guerra per poter riabbracciare i loro cari: questo è l’incipit di Fuochi d’artificio. In una delle sue rare volte, la fiction di Rai 1 punta su attori giovanissimi per narrare una storia semplice, ma universale. Non è mai facile esplorare capitoli oscuri che appartengono alla storia del nostro Paese. La Resistenza, però, è stata di rado portata sul piccolo schermo, come anche hanno ricordato il cast, la regista e il produttore nella conferenza stampa di presentazione della miniserie. Serviva quindi un progetto che riuscisse a ricordare quel periodo cruciale dell’Italia, senza tuttavia cadere in qualcosa di scontato. Con delicatezza e un pizzico di simpatia, Fuochi d’artificio si affida a un cast di giovani attori (qualcuno esordiente, come Anna Losano) per un progetto che cerca di essere più vero possibile, senza perdere di vista il pubblico al quale si sta riferendo: non ci si rivolge solo ai più piccoli, ma anche ai grandi. Il risultato è una fiction popolare, rivolta alle famiglie.
Nel corso dei sei episodi, Marta e i suoi amici dimostrano coraggio, superando le loro insicurezze e le loro paure, pur di aiutare i partigiani e i loro familiari che sono rimasti al fronte. La fantasia dei bambini non ha limiti: ecco quindi spuntare “Sandokan”, un nome legato alla letteratura d’avventura, che diventa l’eroe italiano in grado di sfidare i poteri forti. Nessuno sospetta che dietro a questo individuo ci sia un gruppo di ragazzini spensierati. Fuochi d’artificio è soprattutto racconto di formazione, una sorta di Stand By Me, dove si rafforzano principi come l’amicizia, l’unione, i valori familiari e si scoprono i primi amori. Tra i piccoli protagonisti spunta anche la grande Carla Signoris nel ruolo della nonna di Marta e Davide: una donna combattiva, inizialmente contraria alla missione dei suoi nipoti, poi però finirà per appoggiarli.
Fuochi d’artificio: valutazione e conclusione

La regia di Susanna Nicchiarelli è curata nei minimi dettagli: l’affresco dell’Italia del Secondo conflitto mondiale trova il suo spazio nelle splendide cornici delle Alpi piemontesi, merito della mano di Francesco Di Giacomo. Le musiche curate da Nicola Tescari (L’Allieva, Il Commissario Ricciardi 2) donano al racconto uno stile vintage, adatto per l’epoca. Lo si nota specialmente nella sigla, che unisce le immagini dei quattro giovani protagonisti a foto di persone e partigiani degli anni ’40. Fuochi d’artificio è una fiction semplice nella sua messa in scena, che piacerà a tutta la famiglia: una miniserie evento per ricordare gli uomini e le donne che hanno contribuito alla Resistenza.